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Per chi è lontano geograficamente ma è falconarese col cuore e con lo spirito!
Caro Gian Mario Spacca…
Pubblichiamo una lettera aperta, scritta da un cittadino da mesi attivo in assemblea e impegnato sui temi della tutela ambientale e della salute che lo riguardano da vicino…la pubblichiamo per la forza dei concetti espressi e perché come comitati da anni abbiamo sempre rivendicato il diritto alla salute e continuiamo a farlo!
“Egregio Presidente della Giunta Regionale Gian Mario Spacca,
ci siamo conosciuti, seppur velocemente, il 9 dicembre 2008 quando insieme ad altre cento persone circa si venne in Regione a consegnarle un documento sottoscritto da decine di associazioni sociali ed economiche, rappresentanti istituzionali e forze politiche in cui si le si chiedeva sostanzialmente di proteggere un’intera area dal pericolo complessivo ed imminente rappresentato dalla costruzione di due ulteriori impianti “insalubri” a Falconara Marittima (centrali termoelettriche di 580 MW che si aggiungerebbero all’attuale sito industriale API).
Rivolgemmo a lei prima, ed ai capigruppo di maggioranza poi [Ricci (PD), Brandoni (RC), Procaccini (PDCI) alla presenza della Ortenzi (presidente commissione energia)] la nostra ferma determinazione nell’affermare che nell’area della Bassa Valle Esina altre centrali ”inquinanti” non le avremmo mai accettate. Riteniamo di esserci contraddistinti da altre esperienze utilizzando sempre un linguaggio propositivo e di difesa della Regione stessa attraverso la richiesta di attuazione del PEAR chiedendo con determinata civiltà di negare al più presto l’INTESA STATO REGIONE. Ritenemmo già allora fondamentale poter avviare un confronto con la proprietà API affinchè si pervenisse ad una nuova piattaforma industriale…sostenibile, in grado di creare nuava e stabile occupazione e “non insalubre per la salute dei residenti” affiancata da una normativa sanzionatoria per le inadempienze relative agli impianti esistenti, inadempienze costantemente riscontrate dall’ARPAM ad esempio in merito al superamento dei limiti previsti per gli ossidi di azoto.
Concetti semplici, chiari, ineludibili dal nostro punto vista.
Metodi e strategie differenti hanno portato la regione su altri percorsi, ed oggi, come temevamo (vedi articolo allegato), l’interventismo del governo centrale rischia di vanificare una collaborazione fattiva venutasi a creare negli anni tra cittadini e istituzione regionale. Qualora la REGIONE MARCHE venisse esautorata dal parere vincolante autorizzativo sulle centrali, cosa saremmo costretti a sentire ? Guai a chi pensasse d’ora innanzi di giocare la partita scaricando la responsabilità dell’epilogo sul governo centrale.
Oggi l’Assemblea Permanente NO CENTRALI API di Falconara Marittima porta avanti una petizione popolare che con il lavoro di tanti proseguirà indipendemente da ciò che accadrà e per l’appuntamento delle prossime elezioni regionali arriveremo certamente ad aver sensibilizzato alcune migliaia di persone.
Faremo si che NON si compia un destino già scritto da alcuni alle spalle della gente comune…noi, che qui abitiamo, viviamo sulla nostra pelle che si tratta di una questione di soppravvivenza (decessi per leucemie e linfomi ma anche altro su cui ancora non si è indagato e forse ci si guarda bene dal farlo perchè poi il coperchio sulla pentola proprio non si potrebbe più mettere) e non permetteremo a nessuno di speculare sopra la nostra salute (economicamente e politicamente).
Auspico al più presto un’accellerazione anche della maggioranza da lei oggi rappresentata pari almeno a quella del governo centrale, affinchè in questa difficile battaglia si proceda al fianco dei cittadini di una intera area già abbandonati alla loro sorte dall’attuale amministrazione comunale di Falconara Marittima.
Un altro futuro è possibile, un futuro che parli solo di “energia da fonti rinnovabili” perchè qui siamo già oltre i possibili limiti di tollerabilità ed abbiamo assoluta necessità di ”principi di precauzione”, gli unici possibili vista la già presente classificazione di Area ad Elevato Rischio di Crisi Ambientale.
Sono certo che eventualmente altre aree, comuni e provincie della nostra Regione saranno ben contente di “immolarsi” al posto nostro sull’altare del bene comune e della necessità di aumentare la produzione di energia regionale, vero?”
Roberto Cenci
Buonasera, sono NUBE MINACCIOSA ALL’ORIZZONTE!
Forse se la nube stessa si fosse presentata spontaneamente al Centro Emergenze del Comune di Falconara Marittima, la “Reperibile” del Centro avrebbe dato un pochino più di credito alla sua esistenza, densa e giallastra, formatasi la serata di sabato 16 Maggio scorso sopra gli impianti della raffineria API.
Nube segnalata telefonicamente al numero per le Emergenze del Comune - 800122212 - da numerosi cittadini falconaresi di diversi quartieri della città. Nube sconosciuta all’Ufficio Ambiente del Comune ancora la mattina di lunedì 18, come direttamente appreso da uno dei cittadini falconaresi che si è presentato con le foto alla sede municipale di Falconara Alta! Dunque è questo che si deve aspettare il cittadino falconarese che con civismo segnala “anomalie ambientali”, dal meccanismo informativo del Comune di Falconara Marittima dopo la Convenzione stipulata con la Società API Nova Energia? Cosa ci sarà scritto sulla pagina di sabato 16/5 del “diario” della “Reperibile” per le Emergenze? Intanto questi che seguono sono i dialoghi telefonici e le testimonianze di alcuni falconaresi che hanno telefonato al Centro Emergenze.
Telefonata del 16/5/2009
Cittadino: “Buonasera, c’è una nube sopra la raffineria visto che mia madre abita a 100 metri dall’API volevo avere notizie”.
800122212: “A si, ci sono già state alcune telefonate che ci comunicavano la presenza di questa nube, abbiamo sentito l’API ma ci hanno assicurato che non dipende da loro”.
Cittadino: “Mi scusi ma se non proviene dall’API da dove altro può arrivare?”
800122212: “non so, in ogni caso lunedì se passa da noi potremo dirle cosa è successo.”
Cittadino: “Ma se la nube fosse tossica forse lunedì è un po’ tardi, ma poi Voi credete a quello che dicono dall’API?”
Cittadino: “la telefonata si è ancora protratta per alcuni secondi senza avere la minima risposta…
per fugare ogni dubbio stamattina abbiamo verificato che ieri sera nessuno a Villanova ha fatto un barbecue, ne ha acceso fuochi per fare messaggi di fumo!”
Altra telefonata del 16/5/2009
800122212: “io non la vedo questa nube”
Cittadino: “come è possibile signorina è grande come 3 balene, mi scusi ma lei dove abita?”
800122212: “io stò dalla parte opposta alla raffineria”
Cittadino: “bè allora forse se prende l’auto e scavalca la collina la potrà vedere anche lei è bella grande!”
800122212: “si ma tanto non posso fare nulla perchè l’ARPA è chiusa”
Cittadino: “capisco ma almeno se ne sarà resa conto di persona e non per sentito dire e lunedì potrà avviare le opportune procedure di segnalazione…che so vada a fare delle foto”
800122212: “mi faccia una cortesia le faccia lei e me le porti lunedì in comune”…
Testimonianza L. residente in via Puglie: “le fumate sono incominciate a esserci verso le 19.45 o per lo meno io e mia madre ci siamo accorte a quell’ora… Una di seguito all’altra, forse cinque o sei, almeno finchè c’è stata luce per vederle… papà è andato in spiaggia per capire da dove provenivano (da casa mia - via umbria - non si vede la fiamma dell’api) e a lui è sembrato che non venissero dalla fiamma… bo???? Comunque, si, proprio tutta salute!!!! Erano densissime!!!!!“
Testimonianza R., residente in via degli Spagnoli: “Sabato sera verso le 20,45 con mia moglie abbiamo notato una densa e scura nube alzarsi dalla raffineria…ha preso forma ed è rimasta lì visibile fino all’imbrunire…assumendo poi una colorazione giallastra, nel giro di poco credo ci siano state diverse segnalazioni numero verde EMERGENZA ECOLOGICHE del comune di Falconara prelevabile dall’elenco telefonico e da cui poi partono le segnalazioni verso ARPA Marche“
Nube minacciosa all’orizzonte
Ore 21 del 16 Maggio 2009
UNA DENSA NUBE GIALLASTRA SI E’ PROGRESSIVAMENTE FORMATA AL DI SOPRA DELLE CIMINIERE DELLA RAFFINERIA API DI FALCONARA MARITTIMA.
RISTAGNA SULLA ZONA, SEMPRE IN QUOTA … POI CON UN LENTISSIMO MOVIMENTO SEMBRA SPOSTARSI VERSO SUD. AL MOMENTO ATTUALE NON SI AVVERTE ALCUN OLEZZO.
DECINE DI SEGNALAZIONI ALLARMATE SONO PERVENUTE ALL’UFFICIO AMBIENTE DEL COMUNE DI FALCONARA E ALL’AGENZIA REGIONALE PER LA PROTEZIONE AMBIENTALE - ARPAM.
I Comitati ai Sindacati API: CHIEDIAMO INSIEME UN INVESTIMENTO MASSICCIO SULLE RINNOVABILI
Abbiamo letto con curiosità l’intervista ad Andrea Fiordelmondo, tecnico della raffineria API di Falconara Marittima nonchè sindacalista UIL.
Il sindacalista sostiene che un motivo della possibile razionalizzazione occupazionale in raffineria potrebbe essere imputata alle “restrizioni imposte dalla Regione in tema ambientale, con una disciplina più severa rispetto a quella nazionale per l’inquinamento dell’acqua, dell’aria e del sottosuolo“.
Allora, per prima cosa, ci siamo presi la briga di guardare i Rapporti Ambientali pubblicati sul sito dell’API e dall’ultimo pubblicato (2006) risulta quanto segue (evidenziazione fuxia nostra):
Spese ambientali - esercizio (migliaia di euro)
2003 | 2004 | 2005 | 2006 | ||
IMPIANTI PETROLIFERI |
CENTRALE IGCC |
||||
monitoraggio e controllo | 2.199 | 2.097 | 2.385 | 2.058 | 480 |
prevenzione inquinamento | 1.175 | 1.646 | 983 | 2.006 | 579 |
trattamento riduzione sost inquinanti | 5.522 | 5.359 | 5.832 | 3.440 | 310 |
conservazione patrimonio naturale | 827 | 871 | 647 | 62 | 4 |
costi immateriali | 0 | 0 | 0 | 888 | 100 |
8.454 | 1.473 | ||||
TOTALE |
9.723 | 9.973 | 9.847 | 9.927 |
Scrive API nel suo Rapporto Ambientale 2006: “non sono direttamente confrontabili con gli anni precedenti le macroaree di spesa, tra le quali ne viene introdotta una nuova, quella dei “Costi immateriali”, che comprende le spese sostenute per studi di controllo e prevenzione ambientale, per tasse e canoni“.
Questa nuova voce dei Costi immateriali è quantomeno singolare tra le spese ambientali vere e proprie, in quanto comprende anche tasse e canoni ed ammonta a quasi 1.000.000 di Euro!
Così ci siamo detti, vuoi vedere che le spese ambientali di esercizio potrebbero essere calate?
Dopotutto la voce delle spese per il Trattamento e riduzione delle sostanze inquinanti che potrebbero rientrare tra quelle che l’API deve sostenere per l’ingente inquinamento del sottosuolo sono sensibilmente diminuite, da 5.522.000 € del 2003 al 3.750.000 € del 2006!
A meno che il sindacalista Fiordelmondo non intenda eccessive quelle sulla prevenzione dell’inquinamento e quelle sul monitoraggio e controllo.
Espresso questo dubbio va rilevato che lo stesso sindacalista ci informa, allarmato ed allarmante, che “a Giugno l’azienda presenterà il piano industriale in cui sono contemplati tagli“
Crediamo che per la prima volta, dopo anni di polemiche a distanza, potremmo condurre una battaglia comune anche con Fiordelmondo ed il resto del Sindacato:
INSIEME, PRETENDIAMO DALLA REGIONE MARCHE E DALL’API LA RISCRIZIONE DEL PROTOCOLLO DI INTESA SULLE ORME DI QUELLO SOTTOSCRITTO DALLA REGIONE CALABRIA E API NOVA ENERGIA:
- tutta la filiera del fotovoltaico: con produzione di silicio cristallino, wafer, cellule e moduli;
- tutta la filiera dell’eolico: componenti di turbine e relativo assemblaggio;
- un impianto fotovoltaico;
- progetti di ricerca ed innovazione nel settore dell’energia;
- formazione del personale e serie di presidi scientifici a partire da un centro test e certificazione dei pannelli fotovoltaici;
- un elettrolizzatore per la produzione di idrogeno da utilizzare come fuel per la produzione di energia;
- costruzione di un parco a tema dotato di attrattive ludiche e organizzazione di un centro visite capace di coniugare attrazione turistica ed educazione scientifica - ambientale.
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DA 800 A 1.000 NUOVI POSTI DI LAVORO PREVISTI!
Noi Ci Stiamo a Scendere in Strada con i Lavoratori Api!
FIORDELMONDO E CGIL - CISL - UIL - UGL CI STANNO?
PETIZIONE POPOLARE: i cittadini propongono un futuro diverso
FIRMA E FAI FIRMARE LA PRIMA PROPOSTA DEI CITTADINI
LUNEDI’ 4 MAGGIO ancora UN TAVOLO PER LA PETIZIONE POPOLARE
Piazza Mazzini lato Ufficio postale
SCARICA, STAMPA, e Fai Firmare il modulo >> Modulo-Petizione
Il testo della petizione:
ALLE ISTITUZIONI MARCHIGIANE ED AL GOVERNO ITALIANO PETIZIONE POPOLARE PER UN FUTURO DIVERSO NELL’AERCA, SENZA ALTRE CENTRALI API E PER UN DECISO SVILUPPO DELLE ENERGIE RINNOVABILI CHE SIGNIFICANO OCCUPAZIONE E SALUTE.
Nell’Area ad Elevato Rischio di Crisi Ambientale (AERCA) di Falconara, Ancona e Bassa Vallesina, esiste una eccessiva concentrazione d’inquinamento atmosferico ed è ormai scientificamente provato che nei Comuni di Falconara, Montemarciano e Chiaravalle si registra una maggior mortalità per leucemie e linfomi (come dimostrato da recentissimo Studio Epidemiologico dell’Istituto Nazionale Tumori ed Arpam) ed un più alto livello di ricoveri ospedalieri per crisi respiratorie nei bambini rispetto al resto della regione, chiediamo pertanto che:
1) non si assommi all’esistente altro inquinamento derivante da produzione energetica da fonti combustibili. Esigiamo perciò il rifiuto totale del progetto di due centrali termoelettriche di 580 MW nel sito API di Falconara M.ma, i cui effetti aggraverebbero irrimediabilmente una situazione già drammatica per la salute di tutti i residenti dell’area ad elevato rischio;
2) ogni nuova forma di produzione di energia elettrica in questa area si ottenga esclusivamente tramite energie rinnovabili (sole, vento, acqua) che garantiscono la salute, un forte tasso di occupazione (15 addetti per MW prodotto) e non compromettono lo sviluppo delle altre vocazioni pregiate del territorio (turismo e agricoltura di qualità);
3) si intraprenda un concreto processo di risanamento e pianificazione territoriale dell’AERCA che miri alla riduzione del rischio sanitario ed ambientale, attraverso una programmazione di interventi di riconversione, efficaci e da verificare di anno in anno, affiancata da un chiaro regime sanzionatorio per gli incidenti industriali e le violazioni delle legislazioni vigenti in materia di tutela ambientale e sanitaria.
MENO INQUINAMENTO, PIÙ SALUTE E LAVORO PER LA COMUNITA’ LOCALE, PROSEGUIMENTO DELLE INDAGINI SANITARIE E DEI MONITORAGGI AMBIENTALI PER EVITARE CHE SI CONTINUI A NUOCERE ULTERIORMENTE ALLA SALUTE DEI RESIDENTI.