Rapporto finale dell’Indagine Epidemiologica (leucemia, linfoma non Hodgkin e mieloma) presso la popolazione di Falconara M. e Comuni limitrofi: relazioneranno Istituto Nazionale Tumori di Milano e ARPA Marche. Giovedì 29 Marzo 2012 alle ore 21,15 al cinema Excelsior di Falconara M.
L’ISTITUTO NAZIONALE TUMORI di Milano illustrerà le conclusioni dell’Indagine Epidemiologica sulla popolazione di Falconara M. e Comuni limitrofi. Giovedì 29 marzo 2012 a Falconara M.ma, cinema Excelsior ore 21,15.
Comunicato Stampa 22/3/2012
A sette anni dalla Petizione popolare con la quale 3.500 cittadini di Falconara e dei Comuni limitrofi chiesero di conoscere l’incidenza delle leucemie tra la popolazione, l’ISTITUTO NAZIONALE TUMORI di Milano illustrerà pubblicamente le conclusioni dell’Indagine Epidemiologica.
L’assemblea rappresenta una occasione unica per conoscere e capire un pezzo di storia sanitaria finora scientificamente sconosciuta!
A nome della Fondazione IRCCS “Istituto Nazionale dei Tumori” di Milano illustrerà i risultati dell’Indagine il Dott. Andrea Micheli, Direttore scientifico dell’Indagine.
Per il Servizio Epidemiologia Ambientale dell’ARPA Marche relazionerà il Responsabile, Dott. Mauro Mariottini.
La serata divulgativa si svolgerà
Giovedì 29 Marzo 2012 al Cinema Excelsior di Falconara M.ma dalle ore 21,15.
Le Associazioni di volontariato ed Onlus promotrici della serata invitano a partecipare.
Staff Comitati - info 3339492882 - 3316019256
Rigassificatore API Nòva Energia: sarà Gaz de France il partner commerciale e finanziario senza il quale API non riuscirà a realizzarlo? Un partner con cui dividere “la trippa” significherà dover raddoppiare la capacità del rigassificatore … E la quantità di acqua di mare sterilizzata e “morta” sarà pari a 8 laghi di Fiastra all’anno!
Il Ministero dello Sviluppo Economico ha comunicato che l’allarme sulla presunta penuria delle forniture di metano delle scorse settimane è rientrato.
Abbiamo riportato documentazione che, a nostro avviso, si è trattato di allarmismo ma, di certo, abbiamo assistito allo scatenamento dei sostenitori dell’Italia hub del metano, cioè quella Confindustria che chiede un’Italia circondata da rigassificatori attraverso i quali commercializzare il metano verso il Nord Europa.
Tra questi paladini - oltre a tutti i partiti attualmente presenti in Parlamento e al Senato della Repubblica - anche il quotidiano il Sole24Ore che il 7 febbraio scorso ha pubblicato una mappa di gasdotti e rigassificatori in Italia sotto il titolo “Consumi record di gas, è allarme“!
Quella mappa che riproduciamo indica per le Marche un rigassificatore a Senigallia (presumibilmente è quello di API Nòva Energia a 16 km da Falconara, 14 km da Ancona e 25 da Senigallia!) e non annovera quello di fronte a Porto Recanati di Gaz de France.
Premesso che se fossimo al posto del Sindaco di Senigallia cercheremmo di far rettificare il prima possibile la mappa dato che un rigassificatore non è un buon biglietto da visita per il turismo, la svista del Sole24Ore potrebbe significare due cose:
1) il Sole24Ore è totalmente disinformato sulle vicende marchigiane … Ma questo cozzerebbe con lo spazio che lo stesso quotidiano ha dedicato alla vicenda del rigassificatore di API Nòva Energia (4/5/2011 Sole24Ore CentroNord);
2) Confindustria ed il quotidiano di riferimento hanno notizia informale che il progettato rigassificatore Tritone di Gaz de France di fronte a Portorecanati - ancorché licenziato con V.I.A. positiva del Ministero dell’Ambiente - sarà rinunciato dal proponente.
Se questa seconda ipotesi sarebbe parzialmente positiva per la zona a SUD del Conero, essa farebbe però supporre che la affannosa ricerca da parte di API Nòva Energia del partner commerciale e finanziario per realizzare e gestire il suo impianto potrebbe risolversi con un accordo proprio con Gaz de France che è “il più grande importatore europeo di GNL” ed “ha il portafoglio approvvigionamenti più diversificato in Europa e tratta gas naturale liquefatto importato dall’Algeria, dall’Egitto e dalla Nigeria” (tratto da PROGETTO TRITONE) … Portafoglio approvvigionamenti di cui è totalmente sprovvista API Nòva Energia, almeno a leggere i dettagli del suo progetto di rigassificazione!
Verrebbe da chiedersi con quale criterio i Ministeri abbiano autorizzato il rigassificatore di una Società che è quasi “sprovveduta” sul mercato del GNL … ma questa è un’altra storia.
Sta di fatto che - come preso atto dalla Commissione V.I.A. del Ministero Ambiente il 14/5/2009 - API Nòva Energia “prevede in una fase successiva di realizzare una boa sommersa più a largo che consentirebbe un incremento della capacità di rigassificazione complessiva fino a 10 miliardi di Smc/anno” … come dire, c’è trippa per gatti (API e Gaz de France, per esempio) dato che 10 miliardi di mc all’anno sono esattamente più del doppio di quanto valutato in sede di autorizzazioni e di impatti del rigassificatore di API (4miliardi di Smc/anno)!
Lasciamo immaginare ai cittadini e alle categorie economiche della pesca e del turismo - non speriamo più nei ciechi decisori politici - che cosa significherà per l’ecosistema, la pesca ed il turismo sterilizzare annualmente una quantità di mare equivalente a 5 laghi di Cingoli o, se preferite, 8 laghi di Fiastra!
(Per 4 miliardi di mc/anno di GNL rigassificato, la quantità di acqua di mare sterilizzata e priva di qualsiasi nutriente per il pesci è pari a 2 laghi di Cingoli o 3 laghi di Fiastra all’anno!)
Staff Comitati
Nel frattempo …
27.1.2012: una coltre di schiuma ghiacciata e viscida ha invaso 9km di spiaggia in Veneto. Dal 29.1.2012 al 13.2.2012 nessuna metaniera ha potuto scaricare gnl al rigassificatore di Porto Viro (Rovigo) rivelandone l’inefficacia e l’inutilità rispetto alla presunta penuria di metano!
Gli italiani sono rimasti senza metano? No!
Che fine ha fatto l’allarme metano lanciato pochi giorni fa? Noi riteniamo essere stato allarmismo!
Tuttavia è bene continuare l’opera di controinformazione perché quelle motivazioni addotte per avvallare scelte sbagliate come i rigassificatori, prima o poi, saranno rispolverate.
A proposito di rigassificatori: da siti ben informati come l’Agenzia ASCA che, a sua volta, ha ripreso la notizia dalla Staffetta Quotidiana (Quotidiano delle Fonti di Energia) si apprende che il 13 Febbraio le metaniere hanno potuto riprendere lo scarico del GNL al rigassificatore di Adriatic LNG a Porto Viro (di fronte a Rovigo), scarico che era stato impedito dalle avverse condizioni meteomarine. 14.2.2012 agenzia ASCA
La notizia, però, è un po’ più nascosta: sempre per le avverse condizioni meteomarine l’ultimo scarico di una metaniera presso il terminale di Rovigo era stato possibile il 28 Gennaio scorso … Significa 15 giorni di sostanziale inadeguatezza dell’impianto di rigassificazione rispetto al gridato allarme di una possibile penuria di metano, 15 giorni in cui i flussi di metano dal rigassificatore sono stati poco più del 10% della capacità tecnica.
Ci si sarebbe aspettato che il toccasana dell’approvvigionamento di metano sbandierato da Governo Monti e sostenitori vari (PdL - PD - UdC e compagnia) lavorasse al 100% in un momento di “penuria”…
A proposito di capacità … In una lettera a Il Piccolo di Trieste del 3 Febbraio scorso un lettore riporta dal Corriere delle Sera on line dati del 2011 riguardo lo sfruttamento dei metanodotti che portano l’idrocarburo in Italia:
quello dalla Russia è stato sfruttato al 68% della sua capacità;
quello libico al 20%;
quello dall’Olanda al 50%;
il nostrano rigassificatore di Panigaglia ha funzionato al 40%!
Perché dovremmo far costruire rigassificatori quando la capacità di importazione via tubo non viene utlilizzata al 100%?
Vogliamo dire qualcosa degli stoccaggi nel momento dell’allarme “penuria”?
L’8 Febbraio gli stoccaggi di metano - cioè le scorte conservate in giacimenti esauriti che vengono riempiti d’estate e svuotati d’inverno - erano pieni per il 40%! In un anno “normale” si arriva a marzo intorno al 15% … Quindi ci sono stati sufficienti margini di intervento! Dati forniti dalla Stogit, la società Snam che ha in carico gli stoccaggi. http://energia.corriere.it/2012/02/08/emergenza-gas-i-dubbi-sugli-stoccaggi/
Infine i rischi ambientali ed economici di sterilizzazione del mare Adriatico determinati dal processo di rigassificazione che si sommano alla beffa della loro inutilità ed inefficacia nel momento del presunto bisogno.
Ricorderete senz’altro la formazione di dense schiume dall’attività del rigassificatore di Rovigo che, mesi fa, raggiunsero la costa veneta e ricorderete che la Procura della Repubblica di Rovigo a Luglio 2011 ha indagato e accusato di danneggiamento aggravato due dirigenti di Adriatic Lng, la società che gestisce il rigassificatore.
L’immagine che pubblichiamo è tratta dal sito TeleFriuli.it http://www.telefriuli.it/articolog.php?id=181580&sez=NEWS
Il 27 Gennaio scorso l’arenile sabbioso di Boccasette - a 15 km dal rigassificatore offshore di Adriatic LNG di Rovigo - è stato invaso da una coltre di schiuma ghiacciata e vischiosa. Adriatic LNG ha escluso ogni responsabilità dell’impianto di rigassificazione ma la faccenda è sul tavolo del Ministero dell’Ambiente poiché i sospetti esistono per il fatto che la Bora di quei giorni ha fatto spiaggiare la schiuma e una barriera di contenimento che si era staccata dal rigassificatore. Vedi Il Mattino di Padova
Intanto
Staff Comitati
E’ reale la penuria di metano? Oppure è l’allarmismo utile a costruire il consenso per la realizzazione dei rigassificatori? Intanto paghiamo già in bolletta la quota iniziale pro rigassificatori anche se a quello di Rovigo le metaniere non attraccano per le condizioni del mare avverse !
Ricordate gli allarmi degli anni scorsi sulla penuria del gas metano?
Le conseguenze per gli utenti (abbassamento della temperatura domestica, aumento della bolletta) furono decretate dal Governo di turno salvo scoprire che nel mezzo di quella “emergenza” tutte le compagnie (ENI, ENEL, ENDESA e altre) che “producevano elettricità da turbogas/metano stavano esportando energia elettrica all’estero (…) Energia elettrica a basso costo competitiva con quella francese prodotta con il nucleare” (Edo Dominici).
All’epoca l’eccessivo allarme servì a sponsorizzare la corsa ai rigassificatori di GNL e siccome la lobby che spinge con forza per trasformare l’Italia in hub del metano (piattaforma di transito e commercializzazione per tutta l’Europa) continua a premere con tutte le sue forze (stampa amica, partiti politici, ecc.) dobbiamo essere attenti nel monitorare la genuinità anche dell’odierno allarme, denunciando pubblicamente ogni alterazione di dati.
Intanto la cronaca di questi giorni ci ha informato che i rigassificatori hanno serie difficoltà a funzionare e fornire metano quando il mare è in cattive condizioni!
Le navi metaniere non riescono ad attraccare e scaricare ed i rigassificatori si rivelano quasi inutili: quello offshore di fronte a Rovigo sembra funzionare al 50% e Panigaglia onshore (Liguria) al 20% dato che anche lì c’è una metaniera che deve arrivare ed attraccare per scaricare! rigass Rovigo a -50% - rigass Panigaglia a -80% - metaniere non possono attraccare a Rovigo
Rigassificatori “quasi inutili” significa che:
Ø Sono inutili per i rifornimenti ritenuti indispensabili e sostitutivi del metano russo;
Ø Sono utili per il gestore del rigassificatore offshore che, scarico o non scarico, incassa ugualmente grazie alle Delibere dell’Autorità per l’energia che ha inserito il “fattore di garanzia che assicura anche in caso di mancato utilizzo dell’impianto la copertura di una quota pari all’70% dei ricavi di riferimento“.
Ovviamente ciò avviene con il prelievo dalla bolletta degli utenti!
Se volete sincerarvi prendete una bolletta nostrana: nonostante di fronte alle Marche non ci siano ancora rigassificatori offshore dal 1 gennaio 2011 paghiamo una quota per l’unico rigassificatore offshore funzionante da agosto 2009 (Porto Viro/Rovigo) … Quota che prevedibilmente aumenterà in proporzione al numero dei rigassificatori offshore che entreranno in funzione.
Però lo stupefacente degli splendidi amministratori e decisori politici sta nello scoprirsi sorpresi e preoccupati che in inverno le condizioni meteo-marine non possono permettere le operazioni di un rigassificatore … Un “dettaglio” che rende questi impianti pressoché inutili quando dovrebbero servire … ed inutili anche quando dovrebbero accumulare metano nei depositi nei periodi di minor consumo.
E’, quest’ultimo, un ulteriore “dettaglio” dimenticato poiché quando il consumo è minore (estate e mezza stagione) i metanodotti esistenti servono già abbondantemente il ripristino delle riserve degli “stoccaggi di modulazione” i quali sono usati proprio nei periodi invernali di maggiore necessità (parola dell’A.D. di ENI, Scaroni sul Sole24Ore del 7 febb 2012)
Lo fanno da sempre ma, come ha scritto Armando Cafiero, direttore generale di Confindustria Ceramica (Sole 24 Ore del 14.9.11) “le forniture correnti abbondano rispetto alla domanda (…) La vera ragione è che la capacità d’importazione è sottoutilizzata dall’Eni, che la sfrutta solo al 60% e non consente ad altri di far passare il proprio gas nelle infrastrutture inutilizzate”!
Dunque … attenti agli allarmismi!
Staff Comitati
Intanto …
La conclusione dell’INDAGINE EPIDEMIOLOGICA sui cittadini di Falconara, Chiaravalle e Montemarciano è stata consegnata a Novembre 2011 alla Regione Marche. Perchè i cittadini non vengono informati delle risultanze?
L’Indagine Epidemiologica sulla popolazione dei Comuni di Falconara Marittima, Chiaravalle e Montemarciano si è conclusa.
La Regione Marche, la Provincia di Ancona ed i Sindaci dei tre Comuni interessati si sono incontrati svariate volte tra Novembre e Dicembre 2011 con l’equipe degli Epidemiologi dell’Istituto Nazionale Tumori di Milano e dell’ARPA Marche i quali hanno illustrato ogni dettaglio delle risultanze.
Perchè i cittadini non vengono informati?
Perchè non sono state convocate ed informate le associazioni del Comitato Istituzionale di Partecipazione Attiva appositamente istituito nel 2005 dalla Regione Marche?
E’ stata raggiunta la quantità di casi/confronto analizzata per rendere i risultati statisticamente significativi?
C’è un rapporto tra la ricaduta degli inquinanti della raffineria API sospinti dai venti verso i centri abitati ed il manifestarsi delle leucemie?
La quantità di casi di leucemie è superiore alle medie attese o sono “nella norma”?
Fino all’ultimo report parziale risalente a Febbraio 2009 c’è stata una sola, già terribile certezza: si era ammalato di più ed aveva rischiato di più chi aveva vissuto più a lungo nelle aree prossime alla raffineria.
Da due mesi ci sono i risultati definitivi, le conclusioni che potrebbero significare impegni stringenti per Regione, Provincia e Comuni.
Regione Marche, Provincia e Comuni di Falconara, Chiaravalle e Montemarciano devono informare subito gli oltre 50.000 cittadini dell’area oggetto dell’Indagine.
Non tollereremo ulteriori attese.
Associazione Comitato quartiere Villanova - Falconara M.ma
Falkatraz ONLUS - Falconara M.ma
Associazione Comitato quartiere Fiumesino - Falconara M.ma
L’Ondaverde ONLUS - Falconara M.ma
Medicina Democratica ONLUS Falconara M.ma
info: 333 9492882