Comitato Palombina V.: considerazioni dopo la pulizia del parco di via Sardegna

Pubblicato il 14 Settembre 2012 Nessun Commento »

Riceviamo e pubblichiamo dal Comitato Palombina Vecchia

Staff Comitati




muro perimetrale via Sardegna

muro perimetrale via Sardegna


Il Comitato Palombina Vecchia ringrazia quanti, sabato 8 settembre pomeriggio, hanno aderito alla pulizia del parco pubblico di Via Sardegna. Residenti e volontari falconaresi, muniti di guanti, sacchi e rastrelli, hanno battuto  tutto il parco, riempendo numerosi sacchi con bottiglie, lattine, carta, plastica e rifiuti di vario genere. Sono inoltre stati liberati i canaletti di scolo per le acque piovane.
Il Comitato Palombina Vecchia ringrazia inoltre i volontari “vicini all’amministrazione comunale” che, sabato mattina e nei giorni precedenti, hanno anticipato la pulizia da parte del comitato, togliendo così un po’ (poca, per la verità) dell’immondizia presente.


I residenti apprezzerebbero moltissimo che gli assessori comunali, oltre a prodursi in goffi tentativi di “limitare i danni”  (leggi far trovare ai volontari del comitato un po’ meno dell’immondizia cumulatasi in molti mesi di incuria e abbandono) facessero effettuare le necessarie opere di manutenzione, specialmente sui muri perimetrali del parco che sono in parte diroccati e che, oltre a fornire una spiacevole sensazione di degrado, costituiscono potenziale pericolo per i passanti a causa della presenza di grossi blocchi di mattoni in bilico (la foto mostra una situazione che si protrae da tre mesi, senza che il Comune sia ancora intervenuto).

E non ci si venga a dire che mancano i fondi.

Si tratta di interventi di manutenzione che possono essere svolti dagli operai stipendiati dal Comune, senza alcuna necessità di intervento da parte di imprese esterne (che in cambio pretenderebbero di costruire altre case, come in Via Friuli e nell’area di Villa Guastuglia tra Via Barcaglione e Via Campania; conosciamo bene la storia che ci viene propinata dall’Amministrazione Comunale per assecondare la speculazione edilizia nel nostro quartiere…).

COMITATO PALOMBINA VECCHIA

comitato_palombina_v@libero.it



Parco di via Sardegna: Comitato di Palombina V. all’opera! Sabato 8 settembre, ore 15.

Pubblicato il 7 Settembre 2012 Nessun Commento »

Riceviamo e pubblichiamo l’invito a questa iniziativa promossa dal Comitato Palombina Vecchia”

Buona pulizia a tutti.

Staff Comitati Cittadini e Ondaverde Onlus Falconara Marittima


SABATO 8 SETTEMBRE, ALLE ORE 15.00
i volontari del Comitato Palombina Vecchia, assieme a tutti coloro che
vorranno dare una mano, armati di sacchi e guanti, procederanno alla pulizia
del parco pubblico di Via Sardegna.

Appuntamento alle ore 15.00 nell’area pavimentata circolare nella zona alta
del parco (proprio sotto Via Sardegna), dove ci sono due panchine.

COMITATO PALOMBINA VECCHIA

Info: comitato_palombina_v@libero.it



L’inquietante ed umiliante oblio della verità giudiziaria sulle responsabilità dell’incendio e dei morti alla raffineria API di 13 anni fa! L’art 111 della Costituzione della Repubblica è da considerarsi sospeso a Falconara Marittima?

Pubblicato il 28 Agosto 2012 2 Commenti »




02s

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Dal 25 agosto scorso è caduto in prescrizione il procedimento nei confronti dei vertici di API raffineria per l’incendio del 25 agosto 1999 negli impianti di Falconara Marittima costato la vita a due lavoratori e la fuga della popolazione da due quartieri della città.



In 13 anni è stato espletato un solo grado di giudizio.

Ci chiediamo quale muro o quali muri siano stati innalzati  - e da chi - per impedire il processo di appello chiesto dalla Procura della Repubblica di Ancona.

Con questo inquietante umiliante ed ingiusto finale, ai cittadini costituitisi parte civile e alla città di Falconara Marittima è stato cancellato il diritto di sapere.



04s

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I vertici di API raffineria conoscevano e tolleravano la prassi aziendale - ammessa da più testimoni - di lasciare aperte le valvole dei circuiti nei periodi di non utilizzo delle linee per i trasferimenti di prodotti?


Non è responsabilità di poco conto poiché quella prassi violava quanto tecnicamente e prudenzialmente prescritto.

Non è responsabilità di poco conto poiché in quell’alba del 25 agosto il flusso di benzina alla pompa che collassò - e ne determinò la fuoriuscita, l’incendio e la morte dei due lavoratori - sarebbe stato impedito se le valvole delle pompe fossero state - come avrebbero dovuto essere - chiuse!

Nessuno saprà mai con certezza perché i vertici responsabili del reparto movimentazione e l’allora Direttore della raffineria non siano stati condannati per quelle valvole lasciate aperte, mentre per la errata apertura della valvola n. 279 - valvola tanto lontana dal luogo dell’incendio - per un operaio è stata ravvisata piena colpa e relativa condanna.

Non saranno mai più approfondite le prove della manchevolezza dell’attività manutentiva sulla pompa che collassò, prove giudicate insufficienti nel giudizio di primo grado ma che poggiavano su atti processuali in cui è emerso indiscutibilmente che la manutenzione soltanto visiva effettuata nei due anni precedenti all’incidente non era di per se sufficiente ad individuare un eventuale difetto strutturale della pompa.

Difetto strutturale che i Periti nominati dal Tribunale ritennero aver determinato il collasso della pompa!

Ma rimangono senza risposta anche quanto testimoniato e provato documentalmente da decine e decine di cittadini, nonché acquisito agli atti processuali:

  • Chi è stato così negligente in RFI da non installare i dispositivi per arrestare i treni (già pagati dall’API 200 milioni di Lire) tanto che quel 25 agosto 1999 transitò un treno passeggeri tra le fiamme che lambivano la linea ferroviaria?
  • Chi diede false informazioni al Prefetto D’Acunto che scrisse nella sua relazione <<Per fortuna nessun treno è transitato>>?
  • Chi non diede l’allarme in modo tempestivo ai Vigili del Fuoco e alla popolazione?
  • E’ stato lecito che un sindacalista consigliasse la falsa testimonianza ad uno dei lavoratori che doveva essere interrogato dalla Procura della Repubblica?

Tutto questo non fa bene alla Giustizia ed al rispetto di essa che  - giustamente - si chiede a tutti i cittadini.

E’ forte, in questo momento, la sensazione che l’art. 111 della Costituzione sia stato sospeso nel territorio di Falconara Marittima non solo per ciò che riguarda la ragionevole durata del processo penale ma soprattutto per l’ormai impossibile esercizio del principio del contraddittorio nella formazione della prova che ha costretto la pubblica accusa e le parti lese in una situazione di inferiorità rispetto ai vertici API imputati!

A ciò, senza dubbio, ha contribuito anche l’incivile ritiro - in qualità di parte civile - dell’Amministrazione comunale di Falconara M.ma guidata dal Sindaco Brandoni la quale, in cambio di denaro versato da API raffineria nel bilancio comunale, nel 2008 deliberò la rinuncia a tutti i contenziosi legali che la opponevano all’azienda petrolifera.

Staff Comitati

Pubblichiamo la richiesta motivata rivolta al Sost. Procuratore della Repubblica dai nostri Avvocati per proporre l’impugnazione avverso la sentenza di primo grado del 4 maggio 2005 che condannò un operaio ed assolse (con l’equivalente della vecchia formula dubitativa) i vertici aziendali. I motivi dei nostri Avvocati furono ritenuti condivisibili dal Sost. Procuratore della Repubblica e costituirono le ragioni dell’Appello della Procura. motivi appello avv comitati

nel link a fianco una pagina dal vecchio sito web http://web.mclink.it/MF8408/Commemorativa.htm

nei prox giorni pubblicheremo documenti e immagini del 1999


Caro Sig. Passera …

Pubblicato il 24 Agosto 2012 Nessun Commento »

In molti abbiamo letto il programma energetico del Ministro Passera pubblicato da la Repubblica metanodotti rigassificatori e petrolio ecco il piano energia del governo economia e finanza con bloomberg repubblica

Vi chiediamo cinque minuti per leggere la lettera che la Dott.ssa Maria Rita D’Orsogna ha indirizzato al Ministro, una lettera che condividiamo completamente e che abbiamo ripreso dal blog della Dott.ssa D’Orsogna http://www.dorsogna.blogspot.it/


Maria Rita D’Orsogna ha studiato fisica all’Università di Padova e poi si è trasferita negli USA a fare il dottorato.

Oggi è professore associato presso il Dipartimento di matematica della California State University at Northridge, a Los Angeles.

Nel 2008 si era interessata e aveva rilanciato nostri post sull’Indagine Epidemiologica.

Interessantissimo un suo studio sull’Idrogeno Solforato (H2S) che tutti noi, a Falconara Marittima, inaliamo a basse concentrazioni … ma cronicamente, tutti i giorni. danni alla salute umana causati dall’idrogeno solforato

Buona lettura

Staff Comitati

Caro signor Passera,

stavo per andare a dormire quando ho letto dei suoi folli deliri per l’Italia petrolizzata.
Ci sarebbe veramente da ridere al suo modo malato di pensare, ai suoi progetti stile anni ‘60 per aggiustare l’Italia, alla sua visione piccola piccola per il futuro.
Invece qui sono pianti amari, perche’ non si tratta di un gioco o di un esperimento o di una scommessa.
Qui si tratta della vita delle persone, e del futuro di una nazione, o  dovrei dire del suo regresso.

Lei non e’ stato eletto da nessuno e non puo’ pensare di “risanare” l’Italia trivellando il bel paese in lungo ed in largo.
Lei parla di questo paese come se qui non ci vivesse nessuno: metanodotti dall’Algeria, corridoio Sud dell’Adriatico, 4 rigassificatori, raddoppio delle estrazioni di idrocarburi.
E la gente dove deve andare a vivere di grazia? Ci dica.
Dove e cosa vuole bucare? Ci dica.
I campi di riso di Carpignano Sesia? I sassi di Matera? I vigneti del  Montepulciano d’Abruzzo? Le riserve marine di Pantelleria?

I frutteti di Arborea? La laguna di Venezia? Il parco del delta del Po? Gli ospedali? I parchi? La Majella? Le zone terremotate dell’Emilia?
Il lago di Bomba? La riviera del Salento? Otranto? Le Tremiti?
Ci dica.
Oppure dobbiamo aspettare un terremoto come in Emilia, o l’esplosione di tumori come all’Ilva per non farle fare certe cose, tentando la sorte e dopo che decine e decine di persone sono morte?
Vorrei tanto sapere dove vive lei.
Vorrei tanto che fosse lei ad avere mercurio in corpo, vorrei tanto che fosse lei a respirare idrogeno solforato dalla mattina alla sera, vorrei tanto che fosse lei ad avere perso la casa nel terremoto, vorrei tanto che fosse sua moglie ad avere partorito bambini deformi, vorrei tanto che fosse lei a dover emigrare perche’ la sua regione - quella che ci dara’ questo 20% della produzione nazionale - e’ la piu’  povera d’Italia.
Ma io lo so che dove vive lei tutto questo non c’e’. Dove vive lei ci sono giardini fioriti, piscine, ville eleganti soldi e chissa’, amici banchieri, petrolieri e lobbisti di ogni genere.
Lo so che e’ facile far cassa sull’ambiente. I delfini e i fenicotteri  non votano. Il cancro verra’ domani, non oggi.
I petrolieri sbavano per bucare, hanno soldi e l’Italia e’ corrotta.
E’ facile, lo so.
Ma qui non parliamo di soldi, tasse e dei tartassamenti iniqui di questo governo, parliamo della vita della gente.
Non e’ etico, non e’ morale pensare di sistemare le cose avvelenando acqua, aria e pace mentale della gente, dopo averli lasciati in mutande perche’ non si aveva il coraggio di attaccare il vero marciume dell’Italia.
E no, non e’ possibile trivellare in rispetto dell’ambiente.

Non e’ successo mai.

Da nessuna parte del mondo. Mai.
Ma non vede cosa succede a Taranto? Che dopo 50 anni di industrializzazione selvaggia - all’italiana, senza protezione ambientale, senza controlli, senza multe, senza amore, senza l’idea di lasciare qualcosa di buono alla comunita’ - la gente muore, i tumori sono alle stelle, la gente tira fuori piombo nelle urine?
E adesso noialtri dobbiamo pure pagare il ripristino ambientale?
E lei pensa che questo e’ il futuro?
Dalla mia adorata California vorrei ridere, invece mi si aggrovigliano le budella.
Qui il limite trivelle e’ di 160 km da riva, come ripetuto ad infinitum caro “giornalista” Luca Lezzi.
Ed e’ dal 1969 che non ce le mettiamo piu’ le trivelle in mare perche’ non e’ questo il futuro.
Qui il futuro si chiama high tech, biotech, nanotech, si chiamano Google, Facebook, Intel, Tesla, e una miriade di startup che tappezzano tutta la California.
Il futuro si chiama uno stato di 37 milioni di persone che produce il  20% della sua energia da fonti rinnovabili adesso, ogni giorno, e che gli incentivi non li taglia a beneficio delle lobby dei petrolieri.
Il futuro si chiamano programmi universitari per formare chi lavorera’ nell’industria verde, si chiamano 220,000 posti di lavoro verde, si chiama programmi per rendere facile l’uso degli incentivi.
Ma non hanno figli questi? E Clini, che razza di ministro dell’ambiente e’?
E gli italiani cosa faranno?
Non lo so.
So solo che occorre protestare, senza fine, ed esigere, esigere, ma esigere veramente e non su facebook che chiunque seguira’ questo scandaloso personaggio e tutta la cricca  che pensa che l’Italia sia una landa desolata si renda conto che queste sono le nostre vite e che le nostre vite sono sacre.





API raffineria ed occupazione: la crisi impone nuove soluzioni!

Pubblicato il 25 Luglio 2012 Nessun Commento »

Comunicato Stampa

a cura di

Ambasciata dei Diritti

Circolo “Il Pungitopo”

Comitato Mare Libero

Comitato Mezzavalle Libera

Comitato di Quartiere Villanova - Falconara M.

CSA Kontatto Falconara M.

Falkatraz Onlus

Forum Paesaggio Marche

Italia Nostra Onlus Ancona

Italia Nostra Onlus Marche

Legambiente Marche

Lupus in Fabula

Ondaverde Onlus Falconara M.

Terra Mater

WWF Marche


Nel corso del 2011 tanti cittadini, sindaci e categorie del territorio hanno espresso una posizione di contrarietà al rigassificatore API perché convinti che quel tipo di approccio fosse pericoloso e avrebbe finito per portare, presto o tardi, alla situazione attuale. Soprattutto si trattava e si tratta di un progetto che oltre a non portare occupazione, espone l’habitat naturale e la comunità locale a rischi notevoli.

Nel corso di queste ultime settimane abbiamo seguito l’evolversi della situazione negativa per ciò che attiene l’occupazione alla API di Falconara, e abbiamo appreso della convocazione di vari tavoli fra Regione, Azienda e Sindacato. La scelta dell’azienda di sospendere per un anno la raffinazione conferma quanto affermato in questi ultimi anni dal circuito associativo sociale e ambientale: gli impianti di raffinazione sono destinati sempre più ad un netto ridimensionamento. E’ la dimostrazione di un modello energetico ormai al tramonto. Si tratta di uno scenario internazionale di cui è necessario prendere atto, per prospettare un modello alternativo ecocompatibile, con ricadute positive dal punto di vista occupazionale.

Noi riteniamo utile un tavolo di confronto più ampio che tenga conto delle esigenze dell’intero territorio dichiarato Area a Elevato Rischio di Crisi Ambientale e dei cittadini che vi vivono e vi lavorano, prendendo in considerazione ipotesi diverse di sviluppo. Ciò anche perché non si vede quali garanzie fornite dalla API possano essere credibili dopo quello che è accaduto.

Riteniamo che il gruppo API nel suo insieme abbia le competenze per continuare a svolgere un ruolo importante nel tessuto produttivo locale e regionale, ma all’interno di un percorso realmente condiviso con il territorio, l’unico probabilmente capace di garantire gli attuali livelli occupazionali per i prossimi 10-15 anni e capace di evitare ulteriori casi Montedison.

Nell’ambito dell’attuale Piano Energetico Ambientale Regionale segnaliamo, ad esempio da tempo e purtroppo invano, l’esistenza di settori quali le fonti rinnovabili ed il risparmio energetico come possibili opportunità di lavoro per il Gruppo API.


Le associazioni sottoscriventi, rappresentanti di tanti cittadini e di tanta parte di realtà sociale, ritengono sia d’interesse pubblico (lavoratori e cittadini) convergere sui seguenti obiettivi:

  1. approvazione di un piano di risanamento pluriennale del territorio AERCA che preveda da subito l’impiego delle maestranze dell’API a rischio cassa integrazione;
  2. riconversione del sito industriale a polo tecnologicamente avanzato sfruttando le sinergie con altre aziende marchigiane orientate alla ricerca, allo sviluppo, alla innovazione nel settore delle rinnovabili.


Su queste proposte le associazioni sono pronte a confrontarsi senza pregiudizi con tutti coloro che vorranno iniziare a costruire insieme un futuro migliore per i cittadini di Falconara e degli altri comuni dell’AERCA.

Invitiamo i lavoratori tutti dell’API (diretti e dell’indotto), le rappresentanze sindacali e la RSU a non lasciarsi incantare o ricattare e a inaugurare, invece, nel rispetto dell’autonomia della propria lotta sindacale anche degli spazi di discussione che abbattano il vecchio e dannoso muro d’incomunicabilità con l’esterno.

Sarà necessario, per il bene comune, orientarsi verso una prospettiva diversa, servirà farlo insieme e al più presto, perché la crisi impone nuove soluzioni.





Rischio leucemia per la popolazione di Falconara Marittima: anche la Redazione de l’URLO rilancia le importanti conclusioni dell’Indagine Epidemiologica dell’Istituto Nazionale Tumori di Milano.

Pubblicato il 13 Luglio 2012 Nessun Commento »




urlo

urlo




I Comitati e le Associazioni che si sono battute per il diritto alla conoscenza ringraziano Marina Verdenelli e Giampaolo Milzi della Redazione dell’URLO - Mensile di resistenza giovanile per aver divulgato e commentato i risultati dell’Indagine Epidemiologica sulla popolazione di Falconara Marittima.


Nel prezioso lavoro di una corretta e plurale informazione la Redazione dell’URLO si affianca a:

Vivere Ancona - Ancona Today - Piazza Giornale - il Rompiscatole Ancona - il Manifesto - Ambiente Italia RAI - TV Centro Marche “7×4″.

Staff Comitati



URLO articolo

URLO articolo




URLO articolo Verdenelli e Milzi










Seleziona dai link seguenti, video - post - Relazione Indagine

http://www.youtube.com/watch?v=SDB97VPQmFA&feature=youtu.be


http://www.youtube.com/watch?v=XEYuKIucHTM&feature=BFa&list=UUiucfw9tyeHk0C1zktf1Jiw


http://www.youtube.com/playlist?list=PLC6701C90EB646EBB


http://www.comitati-cittadini.org/2012/04/leucemia-e-linfoma-non-hodgkin-a-falconara-mma-il-benzene-anche-a-concentrazioni-inferiori-ai-limiti-di-legge-aumenta-il-rischio-di-ammalarsi-gli-epidemiologi-rischio-di-ammalarsi-3-volte-superi/


http://www.comitati-cittadini.org/2012/03/a-falconara-mma-dal-1994-al-2003-in-un-raggio-di-4-km-dalla-raffineria-api-si-sono-registrati-eccessi-di-mortalita-per-leucemia-e-linfoma-non-hodgkin-gli-epidemiologi-dellistituto-nazionale-tumo/


http://www.comitati-cittadini.org/wp-content/uploads/2012/03/rapporto-aggiuntivo-seconda-versione-2992011-2012_studio_epidemiologico.pdf


INTANTO, CONTINUA A SCATTARE IL CONTATORE DELL’INFORMAZIONE INCOMPLETA




il contatore

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http://www.comitati-cittadini.org/2011/12/rigassificatore-api-nova-energia-rai-regione-marche-non-ha-effettivamente-applicato-il-diritto-alla-pluralita-e-completezza-dell%E2%80%99informazione/