Falconara Marittima: alla Rassegna del Cinema EXCELSIOR proseguono gli eventi straordinari della stagione 2015 - 2016!
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Bypass ferroviario Falconara M.: RESPINTE da PD e NCD le Risoluzioni di M5S e SEL che chiedevano di rispettare la priorità trasportistica del raddoppio della Orte –Falconara rispetto al bypass. Per il Sottosegretario alle Infrastrutture e Trasporti - Umberto Del Basso De Caro – conta soltanto che il progetto di RFI sia stato approvato, poco importa se con falsi e omissioni!
Mercoledì 17 febbraio 2016 la Commissione Trasporti della Camera dei Deputati ha respinto le Risoluzioni sul bypass ferroviario di Falconara Marittima presentate dal Movimento 5 Stelle (Dell’Orco, Agostinelli, Cristian Iannuzzi, De Lorenzis, Liuzzi, Nicola Bianchi, Spessotto) e da Sinistra, Ecologia e Libertà (Franco Bordo, Lara Ricciatti, Scotto ) con il voto compatto dei 21 Commissari PD e dei 2 di NCD e l’astensione dei Commissari del Gruppo Misto e Forza Italia. quì interventi del Sottosegretario, dell’On. Agostinelli e dell’On. Bordo
La Risoluzione del M5Stelle impegnava il Governo a “considerata l’estraneità dell’intervento rispetto alle priorità indicate nella legge obiettivo e il progressivo aumento dei costi, a valutare la fattibilità del progetto alternativo proposto dalle province di Ancona e di Pesaro, anche a valle di un supplemento di istruttoria che preveda una profonda analisi costi benefici“.
La Risoluzione di SEL impegnava il Governo “a valutare, con particolare attenzione l’opportunità di assumere iniziative per avviare una revisione complessiva dell’attuale progetto infrastrutturale di RFI spa Collegamento Orte-Falconara con la linea Adriatica-Nodo di Falconara, nonché della fattibilità del progetto alternativo proposto dalle province di Ancona e di Pesaro;
a valutare l’opportunità di porre in essere ogni iniziativa di competenza finalizzata a restituire priorità al progetto di raddoppio della tratta Orte-Falconara, attualmente realizzata solo al 35 e ancora a binario unico per il 65 per cento del tracciato, destinando a tal fine i 174 milioni di euro attualmente previsti come costo per la realizzazione del solo primo lotto funzionale del nodo di Falconara“.
Per i Comitati dei quartieri Fiumesino e Villanova e l’Ondaverde ONLUS, il parere contrario ( leggi quì) agli impegni chiesti dalle Risoluzioni espresso dal Sottosegretario alle Infrastrutture e Trasporti - On. Umberto Del Basso De Caro - chiarisce la volontà politica del Governo Renzi di chiudere gli occhi di fronte alle prove documentali consegnate alla Commissione Trasporti della Camera dei Deputati riguardanti le OMISSIONI, le FALSITA’ e le IRREGOLARITA’ commesse, a vario titolo, da RFI SpA, dall’A.D. di RFI Michele Mario Elia, dal Ministero delle Infrastrutture, dal C.I.P.E. e dal Comune di Falconara Marittima nella fase del progetto preliminare e, parzialmente, del progetto definitivo. Loris Calcina, Presidente dell’Ondaverde ONLUS, censura anche l’organizzazione dei lavori della Commissione Trasporti: “E’ stato ridicolo avere convocato in audizione l’ENAC e RFI ed aver portato in discussione le Risoluzioni del M5Stelle e di SEL dopo l’aggiudicazione della gara di appalto per il progetto esecutivo! In quel modo l’utilità delle audizioni e le proposte di revisione del progetto sono state poste di fronte al FATTO COMPIUTO, come si deduce anche dalle dichiarazioni del Sottosegretario Del Basso De Caro! Dal 2002 abbiamo speso in tutte le Sedi istituzionali le energie e la fiducia affinché fosse la politica a risolvere l’oscuro pasticcio del bypass ferroviario. Oggi, dopo 14 anni di muro di gomma, non ci resta che rivolgerci alla Magistratura“.
L’On. Donatella Agostinelli ci ha rilasciato la seguente dichiarazione: “Sebbene le Risoluzioni del M5Stelle e di SEL con le quali si chiedeva un supplemento di istruttoria siano state respinte, alla luce delle risultanze delle audizioni svolte in Commissione Trasporti che hanno confermato tutte le criticità individuate anche nella Petizione dei Comitati falconaresi e da Ondaverde e su cui non è possibile tacere, invieremo all’ANAC (Autorità Nazionale Anticorruzione) gli atti dei lavori della Commissione Trasporti della Camera dei Deputati“.
Staff comunicazione Comitati e Ondaverde
All’audizione di RFI presso la Commissione Trasporti della Camera dei Deputati, l’On. Donatella Agostinelli e l’On. Bordo ne denunciano l’OMISSIONE nei confronti di ENAC ed ENAV nella fase della elaborazione del progetto preliminare del bypass ferroviario API (2002) e le INGANNEVOLI INFORMAZIONI che L’AD Mario Michele Elia fornì al Ministro delle Infrastrutture (2008)! L’Ing. Pagone di RFI glissa sulle ingannevoli informazioni e ammette l’omissione nei confronti di ENAC ed ENAV derubricandola a dimenticanza e mancanza formale. RFI prende a pesci in faccia ENAC: “All’epoca chi ha istruito non ha probabilmente pensato che il problema aeroporto fosse un problema così rilevante”! Ma il bypass non si arresta!
Dopo l’audizione di RFI SpA svoltasi ieri - 4 febbraio - in Commissione Trasporti della Camera dei Deputati, è possibile fare il punto di che cosa è scaturito dall’azione parlamentare intrapresa dai cittadini di Falconara Marittima con la Petizione n. 380 del gennaio 2013 con cui è stata chiesta la revisione del progetto di collegamento ferroviario tra la linea Orte-Falconara Marittima e la linea adriatica (cosiddetto bypass ferroviario). leggi Testo audizione http://webtv.camera.it/evento/8922
Se i tempi della Commissione non fossero stati così dilatati (3 audizioni in 3 anni di istruttoria!) e, soprattutto, se le audizione di ENAC (17 novembre 2015) e RFI (ieri) si fossero svolte prima della gara di appalto aggiudicato il 6 agosto 2015, ci sarebbe stato tempo per la Commissione stessa di sollecitare il Governo a rivedere il progetto.
Così non è stato e, a ben vedere, anche l’iter politico della Commissione Trasporti (ad esclusione degli Onorevoli Agostinelli e Bordo) sembra essersi adeguato al canovaccio seguito dagli attori dell’iter del progetto del bypass ferroviario: NON FARE CIO’ CHE DEVE ESSERE FATTO AL MOMENTO GIUSTO, MA ADEGUARSI ALLE CONSEGUENZE DELLE NEGLIGENZE!
Le prove delle OMISSIONI, delle FALSE INFORMAZIONI e della TRASGRESSIONE DEL REGOLAMENTO SULLA SICUREZZA AEROPORTUALE accumulate nel Dossier dei Comitati Fiumesino, Villanova e da l’Ondaverde ONLUS e depositate in Commissione Trasporti a gennaio 2013, ormai non potranno più fermare l’opera nonostante siano state confermate anche dall’Ing. Roberto Pagone di RFI SpA durante l’audizione di ieri. Le ricapitoliamo:
in sede di PROGETTO PRELIMINARE RFI SpA non ha rispettato quanto dettato dagli articoli 3 e 5 del D.Lgs 190/2002 in attuazione della Legge 443/2001 per la realizzazione delle infrastrutture e degli insediamenti produttivi strategici e di interesse nazionale, in quanto
1) Non ha trasmesso il progetto preliminare agli Enti gestori dell’interferenza (ENAC e ENAV) con l’aeroporto delle Marche di Falconara Marittima;
2) Ha sviluppato il progetto preliminare senza collaborare con gli Enti gestori al fine di conoscere ed evitare le possibili interferenze con l’aeroporto;
3) Non ha sviluppato il miglior progetto possibile per evitare pericoli ed interferenze con l’aeroporto delle Marche, che significava INTERRARE la linea ferroviaria!
In conseguenza di quella OMISSIONE
A) Nel 2004 RFI ha consegnato al Ministero dell’Ambiente uno Studio sulla mancata interferenza del bypass ferroviario con le infrastrutture aeroportuali senza interpellare gli unici Enti preposti a quel tipo di valutazioni (ENAC es ENAV) e, a tutt’oggi, non fornisce i nomi e le competenze delle fantomatiche Autorità aeroportuali che consultò!
B) A febbraio e maggio 2008, con due note, l’A.D. di RFI Mario Michele Elia ingannò l’allora Ministro delle Infrastrutture (Antonio Di Pietro) riguardo alla correttezza dell’iter procedurale stabilito dal d.lgs 190/2002 e alla mancanza di interferenze tra bypass ferroviario e aeroporto!
Sui punti A) e B) l’Ing. Pagone ha scelto di glissare!
Sui punti 1) 2) e 3) non possiamo affermare che i vertici di RFI ed ENAC si siano consultati prima di affrontare le rispettive audizioni, ma è certo singolare che l’Ing. Conte dell’ENAC considerò appena degna di una “lamentela“ l’OMISSIONE con cui RFI escluse l’ENTE dalle indispensabili valutazioni del progetto preliminare e che l’Ing. Pagone di RFI l’abbia considerata una “dimenticanza“!
Chissà come si sentiranno quelli dell’ENAC di fronte allo sberleffo di RFI rivelato ieri in audizione, e cioè che “all’epoca (…) non ha probabilmente pensato che il problema aeroporto fosse un problema così rilevante” (dichiarazione dell’Ing. Roberto Pagone).
Ma all’ENAC sono abituati a prendere pesci in faccia da RFI, come quando in Conferenza dei Servizi al Ministero delle Infrastrutture (2009) alla precisazione di ENAC (Ingegneri Mazza, Pandolfi e Perrone) di non essere stata avvertita da RFI nella fase del progetto preliminare, l’Ing. di RFI Luciano Frittelli rispose che loro si erano incontrati con le Autorità aeroportuali per molto tempo e avevano verificato ogni problematica connessa all’aeroporto! Come dire: chi se ne frega se ENAC è l’Ente preposto, RFI ha incontrato indecifrate Autorità aeroportuali che valevano quanto e più di ENAC! vedi pag.11 verbale conf servizi 2009
Comunque, alla fine, ciò che conta è quanto affermato dall’Ing. Pagone di RFI: “sia ENAC che ENAV hanno espresso parere favorevole al progetto“, ovvero, chi se ne frega delle irregolarità e dei costi pubblici che esse genereranno!
Infatti l’enorme pasticcio ferroviario infarcito di OMISSIONI, di FALSE INFORMAZIONI e della TRASGRESSIONE DEL REGOLAMENTO SULLA SICUREZZA AEROPORTUALE ha conseguito l’obiettivo di realizzare l’opera in quel preciso punto del territorio di Falconara Marittima
Ø dove la ferrovia non potrà essere realizzata in trincea per l’altissimo rischio idrogeologico;
Ø dove per questo costringerà alla modifica del sentiero luminoso di atterraggio dell’aeroporto delle Marche;
Ø dove per questo determinerà interferenze, seppur minime, con il sistema ILS (Instrument Landing System) dell’aeroporto per l’atterraggio strumentale.
Si persegue l’interesse pubblico in questo modo?
Noi continuiamo a pensare di no!
Chi si avvantaggia realmente del bypass ferroviario?
API raffineria SpA, la quale ha inglobato i binari della linea Ancona - Bologna con l’espansione dei suoi impianti tra gli anni ‘60 e ‘70 ed ora si ritroverà con 3 ettari in più di terreno industriale senza sborsare un Euro! Quanto varrà in più tutta la baracca con quegli ulteriori 3 ettari di terreno?
Lo ripetiamo: l’alternativa c’era ed era stata progettata prima del bypass ferroviario attuale. Si chiamava “bretella ferroviaria Chiaravalle - Montemarciano”, progetto in fase preliminare nel 1999 e finanziato dall’Unione Europea.
E se si voleva veramente proteggere i treni che transitano all’interno della raffineria, oltre ai sistemi di blocco già in atto, nel 2000 il Ministero dell’Ambiente, i Vigili del Fuoco, la Regione Marche, le Ferrovie dello Stato e il Comune di Falconara avevano considerato fattibile una galleria/barriera artificiale sul tratto di linea ferroviaria inglobata dalla raffineria API.
E’ tutto documentato, è tutto agli atti.
E’ mancata la volontà politica.
Staff comunicazione Comitati e Ondaverde ONLUS
approfondimenti
Bypass ferroviario Falconara Marittima: i soldi basteranno solo per i binari? Ecco le opere di compensazione che probabilmente non verranno mai realizzate e quelle già rifiutate! RFI rifila un pugno sullo stomaco al Comune di Falconara Marittima che, con le opere di mitigazione/compensazione, si è illuso di “incassare” un pugno di mosche! PREDATO ancora una volta il territorio di Falconara M.!
Il 16 dicembre 2015, RFI SpA ha rifilato un pesante pugno allo stomaco del Comune di Falconara in risposta alla richiesta delle agognate opere compensative e mitigative da inserire nel progetto esecutivo del Bypass Ferroviario poiché i soldi sono sufficienti solo per i binari del bypass mentre tutto il resto si vedrà o, addirittura, il Comune se lo deve scordare!
In sostanza (citando la Delibera Giunta Comunale di Falconara del 30dic2015 :
1) le opere stradali di ricucitura della viabilità urbana interferita dal bypass - già inserite nel 2011 dal CIPE (Comitato Interministeriale per la Programmazione Economica) nell’approvazione del progetto definitivo -”potranno essere recepite qualora, a seguito delle necessarie valutazioni che seguiranno lo sviluppo dei progetti di variante, risulterà verificata la piena compatibilità con il quadro economico approvato dal CIPE“.
2) Le “Opere di mitigazione e compensazione (…) non potranno essere accolte, poiché non previste dalla delibera di approvazione CIPE e quindi risultano sia non assentite sotto il profilo urbanistico e ambientale e sia non previste nel Piano Economico dell’intervento“.
Prima di descrivere nel dettaglio le opere rifiutate, sottolineiamo ancora una volta, con tristezza e rabbia, che siamo giunti all’epilogo di quanto abbiamo detto e scritto dal 2002 sulle conseguenze del bypass ferroviario: un progetto sbagliato perché pensato e inserito a forza su una zona sbagliata il quale, pertanto, userà e distruggerà ancora una volta il territorio di Falconara Marittima senza lasciare alcun beneficio.
Quanto asseriamo era palese fin dal 2003 sul progetto preliminare, ma né le Amministrazioni comunali di centro sinistra né le ultime due di centro destra hanno voluto vedere ed ascoltare, ipnotizzate dal miraggio delle compensazioni infrastrutturali ed ambientali da dispiegare sotto gli occhi degli elettori come fossero vere opere pubbliche piuttosto che opere concesse da distratti Ministeri per far dimenticare lo scempio territoriale perpetrato dal bypass ferroviario.
L’esito annunciato da RFI SpA con la nota del 16 dicembre scorso non deve far credere che le compensazioni e le mitigazioni promesse siano state una trappola ordita nei confronti delle ignare Amministrazioni comunali falconaresi. Le trappole sono, per loro natura, quasi invisibili!
Al contrario, con il bypass ferroviario da subito TUTTI potevano vedere che l’opera costava molto, i soldi non c’erano o erano molto pochi.
Infatti già nel 2005 per i 210 M€ necessari per la realizzazione del bypass esisteva una copertura finanziaria di soli 6 M€ (Delibera CIPE n. 96 del 29.07.05) senza tuttavia l’indicazione, da parte del Ministero Infrastrutture e Trasporti, delle ulteriori fonti di copertura finanziaria dell’intera opera! Con quella incertezza economico/finanziaria che si è aggravata ulteriormente negli anni, chi si è illuso di incassare opere pubbliche e ambientali di compensazione non è un truffato, bensì è un complice del futuro scempio del territorio dato che ha avuto tutto il tempo ed il modo di fermare il suo assenso al bypass. Ci riferiamo alla Conferenza dei Servizi istruttoria presso il Ministero delle Infrastrutture del marzo 2009 in cui il Sindaco Brandoni ha dato il suo formale assenso al progetto definitivo e alla tardiva elaborazione del Piano di Rischio Aeroportuale che, con un pasticcio degno di un’indagine della Procura della Repubblica, ha reso compatibile il progetto del bypass (con l’incredibile assenso anche dell’ENAC!).
Ma vediamo nel dettaglio le opere quasi rifiutate (in blu) e quelle rifiutate tout court (in rosso) dal soggetto attuatore del bypass:
a) Cessione dell’area e realizzazione a propria cura e spese ivi compresa la progettazione, della strada extraurbana secondaria di collegamento tra il cavalca-ferrovia proveniente dalla zona artigianale e la SS16 (per mezzo della via Caserme), dotata di due corsie, marciapiedi e banchine laterali, percorso pedo-ciclabile e parcheggio in linea, parallela alla bretella di raccordo tra la linea Adriatica e la linea Orte-Falconara”, inclusa la rotatoria compresa tra la nuova strada e la via Caserme, contestualmente al nuovo viadotto di via Castellaraccia;
b) prolungamento del sottopasso pedonale tra quello già esistente a servizio della Stazione Falconara-Stadio e il nuovo Parcheggio Scambiatore, passando al di sotto del progettato rilevato ferroviario.
c) rotatoria in corrispondenza della curva di Via Aeroporto e dell’accesso al nuovo parcheggio scambiatore, oltre che della nuova bretella di collegamento con via Caserme.
d) nuova viabilità Villanova: saranno a carico di RFI tutte le opere di connessione alla viabilità esistente nonché quelle di risulta dell’attuale sottopasso (…) realizzare un tratto di pista ciclabile dal sottopasso pedo-ciclabile esistente alla SS16 altezza raffineria API a carico di R.F.I.
e) tratti di viabilità locale, interferenti con il progetto del By Pass Ferroviario, che dovranno essere sottoposti a manutenzione straordinaria della pavimentazione stradale (rifacimento di tappeto in conglomerato bituminoso, binder, ecc..) anche in funzione della cantierizzazione dei luoghi che renderà necessario l’utilizzo delle strade locali da parte di mezzi pesanti
Siccome il tracciato ferroviario intercetta, in riva sinistra del fiume, la parte privata del “Parco del Cormorano” mentre in riva destra, la parte pubblica utilizzata come “Orto Botanico” incluso nell’ambito del futuro “Parco Territoriale”, le opere chieste e rifiutate tout court sono le seguenti:
i. prevedere, in riva sinistra, una consistente piantumazione e realizzazione di sistemi insonorizzanti che abbattano l’impatto acustico al fine di garantire che il Parco del Cormorano possa continuare ad essere utilizzato per attività ricreative e culturali tra le quali concerti, rappresentazioni teatrali ecc.
ii. prevedere, sempre in riva sinistra, a parziale compensazione del danno causato in riva destra, l’acquisizione, la sistemazione a verde e la cessione gratuita al Comune dell’intera area “Parco del
Cormorano” attualmente di proprietà privata
iii. prevedere, in riva destra, la acquisizione, la sistemazione a verde e la cessione gratuita al Comune di un’area almeno equivalente a quella attualmente sistemata ad “Orto Botanico” in quanto compromesso dal nuovo tracciato ferroviario
iv. prevedere lungo il tracciato (sia esso a raso che in viadotto o in rilevato) maggiori e più consistenti macchie arboree.
v. prevedere l’integrazione delle barriere antirumore con adeguati apparati vegetazionali che ne mitighino l’impatto
vi. predisposizione, da parte di RFI, di un progetto generale quali-quantitativo, da condividersi con il Comune, che dimostri il raggiungimento di elevati standard di mitigazione visiva e acustica.
Infine, è stata rifiutata anche l’inclusione, tra le opere a totale carico di RFI, dei lavori, da meglio definire in accordo tra le parti, atti a garantire un uso pubblico dell’edificio ubicato in area di risulta contermine al sottovia di via Nazionale ai margini del quartiere di Villanova e cessione gratuita al Comune di Falconara.
Scriveva Carlo Collodi ne “Le avventure di Pinocchio”: “Non ti fidare, ragazzo mio, di quelli che promettono di farti ricco dalla mattina alla sera. Per il solito, o sono matti o imbroglioni“!
Schematizziamo graficamente su googlemap, su progetto definitivo di RFI, e su prevista Variante PRG del Comune di Falconara Marittima, alcune delle compensazioni rifiutate o in dubbio.
I Presidenti delle Associazioni: Franco Budini - Alfredo Campanelli - Loris Calcina (3339492882)
Falconara Marittima: il Sindaco colpito dalla FEBBRE DEL CAVALLO ha dichiarato “L’API è Falconara e ora quando si vede il cavallino si capisce di essere a Falconara”!
La FEBBRE DEL CAVALLO ha contagiato - e chi ne avrebbe
dubitato - il Sindaco Goffredo Brandoni del quale la Stampa locale ha riportato le seguenti parole da “brivido”: “L’accensione del cavallino vuole dire essere a Falconara“, e ancora: “L’API è Falconara e ora quando si vede il cavallino si capisce di essere a Falconara“.
In verità chi giunge da qualsiasi altra cittadina marchigiana e/o da altre regioni capisce - ahinoi - di stare a Falconara Marittima dall’olezzo di idrocarburi che ammorba inconfondibilmente l’aria che i residenti respirano quotidianamente! Persino noi falconaresi quando ci allontaniamo qualche giorno dalla città, al ritorno, avvertiamo distintamente quell’olezzo a cui si era disabituato l’epitelio olfattivo delle nostre cavità nasali! Ecco, forse il cavallo nero serve ad indicare con precisione i responsabili di quell’olezzo, come un segnalino nel gioco MONOPOLI! Ma dopo quelle i(n)spirate lodi del Sindaco Brandoni, c’è da temere che la sfruttata città (già marinara e balneare) di Falconara M. possa ritrovarsi il cavallo nero dell’API a fianco dei BENI CULTURALI, STORICI e AMBIENTALI della città illustrati sul sito istituzionale del Comune. Non sappiamo se il Sindaco di Falconara M. se ne renda conto, ma i suoi osanna al fianco di Ugo Brachetti Peretti hanno declassato i simboli identitari della nostra città come la Rocca Priora, il Castello e la Torre dell’Orologio di Falconara A., il Castello Ferretti, la spiaggia, il fiume Esino, ecc. per far posto ad un tenebroso simbolo industriale.
Anche la designer del cavallo nero, l’Arch. Cristiana Colli ha declamato frasi da brivido: “Il cavallo è il simbolo di una storia industriale della città e anticipa un nuovo modello di sviluppo. Fissare il cavallo su un palo unico e illuminarlo con i led è una visione di insieme della direzione verso cui si muove l’API, ovvero un sistema sostenibile (…) Il cavallo è la storia d’Italia. L’unione dell’accensione del cavallino e della fiamma della raffineria cela qualcosa di sacro. Questa sera sta accadendo qualcosa di nuovo“.
Quale modello di sviluppo anticipa? Siamo ancora all’energia fossile e, dalla Rivoluzione industriale, non ne veniamo a capo! Basterebbe che l’Arch. Colli si chieda come mai ancora le auto, i bus e i camion si muovono con il motore a scoppio del 1860! Macché, metti una luce al led e tutto il sistema si fa sostenibile! Poi la febbre del cavallo dell’Arch. Colli ha toccato livelli da deliquio con la presunta sacralità che si sprigionerebbe tra la luce al led e la fiamma della torcia! E qui potremmo anche convenire con “Er pomata”*: “Questa è la più grossa stronzata mai sentita da quanno l’omo inventò er cavallo!“
*(”Er pomata”: personaggio interpretato da Enrico Montesano nel film Febbre da Cavallo diretto da Steno)
Staff comunicazione Comitati e l’Ondaverde
Salute a Falconara Marittima: da molti mesi attendiamo che le Istituzioni mettano a disposizione della popolazione residente i dati relativi a mortalità e ricoveri di questi ultimi anni. Nel tentativo di riuscire a sbloccare questo grave stallo informativo, l’Ondaverde Onlus ha provato a chiedere formalmente, alla Regione Marche, di rendere pubblici i dati raccolti nel documento “Atlante di Epidemiologia Ambientale 2014″. Pubblichiamo la risposta ricevuta, a seguito della quale ci poniamo i seguenti interrogativi: come mai né il Comune di Falconara, né la Regione Marche, hanno pensato di richiedere all’Agenzia Regionale Sanitaria (ARS) e all’ARPA Marche i dati di mortalità e di ricoveri dei residenti a Falconara? Perché mai sembrerebbe che TUTTI dimentichino sempre la rischiosa situazione sanitaria della popolazione, evidenziata nei mesi scorsi anche dal Ministro della Salute Beatrice Lorenzin? Un ottimo servizio giornalistico di VERA TV sottolinea, al contrario, la consapevolezza e la preoccupazione dei cittadini.
Se paragoniamo il servizio giornalistico di VERATV (che ringraziamo per l’attenzione sull’annosa problematica https://vimeo.com/148603405#t=774s ) con la risposta che il Direttore dell’Agenzia Regionale Sanitaria ha inviato a l’Ondaverde ONLUS riguardo ai dati dell’Atlante di Epidemiologia Ambientale 2014, è evidente la distanza tra cittadini e decisori politici:
A) i cittadini di Falconara M. si rendono conto di vivere immersi in un mix di inquinanti che genera una oggettiva apprensione per la propria salute;
B) Comune di Falconara M. e Regione Marche, per gli anni 2012-2013-2014, non hanno chiesto all’ARS e all’ARPA Marche di fornire dati aggiornati e disaggregati di Falconara M. rispetto al resto della Provincia o Area Vasta sulle patologie che registrano alti livelli di mortalità e di ricoveri tra i residenti di Falconara.
Eppure:
1. Lo Studio S.E.N.T.I.E.R.I. dell’Istituto Superiore di Sanità ha verificato tra i Falconaresi eccessi di mortalità per tumore al polmone in uomini e donne nonché sospetti eccessi di malformazioni congenite che dovrebbero essere approfonditi!
2. L’Indagine Epidemiologica dell’Istituto Nazionale Tumori in collaborazione con l’ARPA Marche ha verificato un eccesso di leucemie e linfomi non Hodgkin tra i falconaresi, Indagine valutata e pubblicata su importanti riviste scientifiche internazionali!
3. La Nota Epidemiologica 2011 dell’ARPA Marche riferisce un elevato livello di ricoveri per leucemia tra i falconaresi nel periodo 1996 - 2009!
4. Le inequivocabili affermazioni del Ministro della Salute - Beatrice Lorenzin - hanno confermato una situazione di rischio per la salute della popolazione di Falconara Marittima e ritardi ingiustificati sulla trasmissione da parte della Regione Marche al Ministero dell’Indagine Epidemiologica dell’INT Milano e dell’avvio del Registro Tumori.
Come spiegano questo comportamento il Sindaco di Falconara M. ed il Presidente della Regione Marche visto che la situazione fino ad oggi analizzata, in assenza del Registro Tumori Regionale, impone loro una costante e puntuale assunzione di dati ed informazione sui livelli di mortalità e di ricoveri tra i residenti di Falconara?
Staff comunicazione l’Ondaverde ONLUS - Falconara Marittima
Servizio VERATV su Falconara M. https://vimeo.com/148603405#t=774s
Servizio integrale di VERATV