Falconara Marittima: i Composti Organici Volatili (COV) emessi dalla raffineria API nel 2014 (ultimo dato fornito dall’azienda) sono superiori a quelli emessi nel 2003, 2004, 2005, 2006, 2007, 2010, 2011, 2012, 2013! Dal 2003 le tecniche di abbattimento e contenimento dei COV al carico delle petroliere sono migliorate e sono applicate anche in Italia, ma API raffineria non le ha installate per “LA NON SOSTENIBILITA’ ECONOMICA DEGLI INTERVENTI”! Ministero dell’Ambiente, Regione Marche, Provincia di Ancona e Comune di Falconara M. hanno ritenuto “CONDIVISIBILE LA DOCUMENTAZIONE DELL’API” e “HANNO PRESO ATTO DELLE CONCLUSIONI” di API raffineria. I COV li respirano i falconaresi ed i lavoratori.
Riceviamo dalle liste civiche Falconara Bene Comune e Cittadini in Comune di Falconara Marittima
un comunicato e documentazione che riteniamo importantissimi e, quindi, divulghiamo.
Grazie allo Staff di FBC/CiC ed alla Consigliera comunale Lara Polita.
Da aprile 2015 al pontile della raffineria ISAB di Priolo Gargallo (Siracusa) è stata applicata una delle Migliori Tecniche Disponibili (BAT - Best Available Techniques) che convoglia e tratta i Composti Organici Volatili (COV) durante le operazioni di carico/scarico delle petroliere e li rende innocui invece di disperderli nell’ambiente per chilometri.
Anche la TOTAL ha progettato di realizzarlo al terminale petrolifero di Taranto.
Al pontile e all’isola della raffineria API NON C’E’ un impianto di convogliamento e trattamento dei COV nonostante che nell’Autorizzazione Integrata Ambientale (AIA) rilasciata dal Ministero dell’Ambiente il 19/4/2010 ci fosse la prescrizione N° 5 formulata da Ministero, Regione Marche, Provincia di Ancona e Comune di Falconara Marittima:
Dopo 2 anni dall’AIA, API raffineria ha presentato lo studio di fattibilità per l’installazione di quella BAT, “corredato da un’analisi di costi efficacia” ed ha valutato “l’eccessivo onere del costo annuale di abbattimento per chilogrammo di VOC abbattuto” nonché la “non sostenibilità economica degli interventi“!
Il 12 giugno 2013 il Ministero dell’Ambiente - previo parere del Gruppo Istruttore composto dallo stesso, dalla Regione Marche, dalla Provincia di Ancona e dal Comune di Falconara M. - ha ritenuto “la documentazione inviata dall’API condivisibile” ed “ha preso atto delle conclusioni a cui è pervenuto il gestore sulla base dello studio di fattibilità“. vedi Decreto Ministeriale e Parere Gruppo Istruttore
A Falconara Marittima quei COV se li respirano i cittadini ed i lavoratori.
Ora, l’Assessore all’Ambiente del Comune di Falconara M. - Ing. Matteo Astolfi - ed il Sindaco Brandoni hanno la libertà di sbraitare quanto vogliono riguardo alla presunta “strumentalizzazione” nei confronti della loro Giunta per ciò che sta accadendo alla salute di cittadini e lavoratori dell’API, oppure sul non avere strumenti per intervenire, ma i fatti li inchiodano:
1) Hanno dato un parere favorevole agli interessi economici di API raffineria piuttosto che ingaggiare un braccio di ferro - in primo luogo con Provincia e Regione - a tutela della salute di cittadini e lavoratori al fine di ridurre il più possibile le esalazioni di COV provenienti dal carico delle navi. Costringere Regione e Provincia su una posizione precauzionale avrebbe costretto il Ministero dell’Ambiente ad una soluzione differente.
2) Brandoni e Astolfi non hanno assolutamente coinvolto il Consiglio comunale con l’apposita Commissione consiliare e, dunque, i cittadini, che avrebbero potuto conoscere e capire il problema. Si sono tenuti ben stretta e nascosta la pratica in Giunta e hanno dato mandato di dare parere positivo all’Ingegnere dell’Ufficio Ambiente che ha partecipato alla Commissione ministeriale.
Inoltre, ciò che l’Assessore all’Ambiente ed il Sindaco non sanno o fanno finta di non sapere e su cui NON INFORMANO è che i COV emessi dalla raffineria API nel 2014 (ultimo dato fornito dall’azienda) sono superiori a quelli emessi nel 2003, 2004, 2005, 2006, 2007, 2010, 2011, 2012, 2013!
A Dicembre 2015 l’AD di API raffineria - Ing. Giancarlo Cogliati - ha consegnato alla Giunta Brandoni e ai Consiglieri comunali il RAPPORTO DI SITO da cui risulta che nel 2014 sono state scaricate in aria 239 tonnellate di COV, inquinanti capaci di alterare il DNA e causare patologie tumorali. Di queste 239 t. API raffineria scrive che 87 t. provengono dalle attività di caricazione … MA SOLO DELLE AUTOBOTTI!
COME MAI MANCANO LE QUANTITA’ DI COV ESALATE DAL CARICO/SCARICO DELLE NAVI?
Di seguito i valori delle emissioni di COV dal 2003 riprodotti fedelmente dai Rapporti Ambientali pubblicati da API raffineria che dimostrano che in 12 anni, dal rinnovo della Concessione nel 2003, la situazione è peggiorata.
ESALAZIONI ULTIM’ORA a Falconara M.: EMISSIONI DALLA TORCIA DELLA RAFFINERIA API. Documentazione fotografica e filmata a partire dalle 19,30. Esalazioni solforate e di idrocarburi segnalate dai cittadini.
Esalazioni solforate e di idrocarburi si sono sprigionate dalla torcia della raffineria API la cui fiamma ha assunto diverse colorazioni, dal rosso al blu. Le esalazioni sono state avvertite e segnalate in varie zone di Falconara Marittima a partire dalle ore 17. Le ultime segnalazioni sono delle ore 21,10 da via C. Colombo (q. Centro) e da via M. Quadrio (q. Villanova) mentre nel tardo pomeriggio sono state segnalate da via L. da Vinci ed altre zone del quartiere Centro.
I Vigili del Fuoco di Ancona avvertiti dai cittadini hanno effetuato un sopralluogo nel quartiere Villanova alle 21,30 e hanno assunto informazioni presso la raffineria API.
E’ stata inoltrata una segnalazione e richiesta di informazioni al Prefetto di Ancona, ai Vigili del Fuoco, al Sindaco di Falconara M. e all’Assessore all’Ambiente della Regione Marche.
Pubblichiamo le immagini scattate dai cittadini e ricavate da un filmato.
Staff comunicazione Comitati e l’Ondaverde Onlus
Da alcune indiscrezioni riportate da un articolo del Resto del Carlino, molto probabilmente la mattina di domenica 28 agosto gli operai dell’API addetti al carico/scarico delle petroliere all’isola ed i cittadini falconaresi hanno respirato Composti Organici Volatili (COV), inquinanti capaci di alterare il DNA e causare patologie tumorali. Quante tonnellate di COV sono state emesse per formare una nube di esalazioni che ha percorso i 3.785 metri che separano l’isola dell’API dalla costa?
A leggere le indiscrezioni riportate in un articolo del Resto del Carlino del 6 settembre scorso, non ci dovrebbero essere più dubbi sulla natura delle esalazioni diffusesi il 28 agosto 2016 a Falconara M. dalle 10,30 alle 12 circa.
Gli operai dell’API addetti all’isola hanno parlato di “forte odore di idrocarburi” e, dunque, quando il personale abituato a stare a contatto quotidiano con petroliere (ed esalazioni) che scaricano e caricano carburanti parla di forti odori e sente la necessità di avvertire i responsabili del reparto, significa che le ESALAZIONI erano intense, insopportabili, tanto che il Comandante della nave avrebbe “modificato l’assetto di (imprecisate) valvole“.
Non è un caso che i lavoratori dell’API - che le conoscono bene - avrebbero parlato proprio di “forte odore di idrocarburi” e non, per esempio, di odori solforosi o gas.
Dunque dovrebbe essersi trattato proprio di COMPOSTI ORGANICI VOLATILI (COV) .
Abbiamo fatto un “giro informatico” nelle tre centraline di Rilevamento della Qualità dell’Aria situate a Falconara M. e gestite dall’ARPA Marche perché per vedere il livello dei COV si possono valutare innanzitutto e direttamente gli IDROCARBURI NON METANICI (NMHC) il BENZENE ma, secondariamente, anche l’OZONO. Vediamo perché e che cosa è risultato.
Gli NMHC vengono misurati solo a Falconara Scuola (q. Villanova), a Falconara Acquedotto (q. Fiumesino) mentre Falconara Alta è sprovvista dell’analizzatore (chissà perché).
NMHC:
A Falconara Scuola non ha funzionato l’analizzatore; Falconara Acquedotto ha registrato un’impennata di NMHC a partire dalle 10 con un picco alle 12 di 690 µg/mc. Nel periodo di riferimento delle 3 ore sono stati superati i 200 µg/mc. Dunque i COV ce n’erano in abbondanza anche se le norme dispongono che i NMHC si devono prendere in considerazione solo in rapporto ad alti livelli di OZONO.
Allora vediamo l’OZONO
OZONO:
è un inquinante che respiriamo, soprattutto nei periodi estivi, che può avere effetti dannosi sulla salute dell’uomo e sull’ambiente. Si forma quando ossidi di azoto e composti organici volatili reagiscono a causa della presenza della radiazione solare.
Il 28 agosto l’OZONO non ha mai superato i limiti di legge ma - a partire dalle 10 - ha avuto una significativa impennata fino a toccare i 121 µg/mc a Falconara Scuola e 115 µg/mc a Falconara Acquedotto. Impennate molto probabilmente dovute agli elevati livelli di COV dato che il Biossido di Azoto (NO2) era particolarmente basso (10 µg/mc).
BENZENE
cancerogeno per l’uomo. Non ha limite al di sotto del quale lo si può ritenere non nocivo. La legge ne fissa il Valore Limite (VL) annuale per la protezione della salute umana a 5 μg/m3.
Domenica 28 agosto - a partire dalle 10 - ha avuto una significativa impennata fino a toccare i 5,3 μg/mc alle ore 13 a Falconara Acquedotto (4,9 μg/mc alle 12) e un aumento a partire dalle ore 10 a Falconara Alta (2,2 μg/mc alle ore 12) mentre l’analizzatore di Falconara Scuola non ha funzionato.
Dunque, domenica 28 agosto 2016, a Falconara Marittima operai, bagnanti e residenti hanno respirato Composti Organici Volatili, inquinanti capaci di alterare il DNA e causare patologie tumorali. Le concentrazioni rientravano nei limiti delle medie della Legge? Sicuramente qualcuno se ne uscirà tentando di rassicurare i cittadini ormai esasperati dallo stillicidio delle esalazioni!
Piuttosto, invece di relegare l’informazione dei cittadini alle indiscrezioni raccolte da un quotidiano (peraltro, meritorio lavoro nel buio più totale) le varie Autorità in campo ci dicano quante tonnellate di COV sono state emesse per formare una nube di esalazioni che ha percorso i 3.785 metri che separano l’isola dell’API dalla costa!
Staff comunicazione l’Ondaverde Onlus - Falconara M
Esalazioni di idrocarburi su Falconara Marittima: DOPO 7 GIORNI NESSUNA VERITA’! “Fortunatamente” l’esalazione è stata avvertita anche dall’Assessore e Vicesindaco Stefania Signorini (in “odore” di candidatura a Sindaco nel 2018!) per cui i cittadini falconaresi non rischiano di essere considerati in preda ad una allucinazione collettiva!
Come si ricorderà, durante le esalazioni di idrocarburi diffusesi domenica 28 agosto, un cittadino abitante nello stesso condominio del Sindaco di Falconara Marittima - Goffredo Brandoni - aveva postato su facebook la seguente conversazione:
“A casa mia devo stare con le finestre chiuse; dato che il numero verde (ndr.: quello per le emergenze ambientali del Comune) non risponde, sono andato a parlare con il Sindaco che abita nel mio stesso condominio … Lui non ha sentito niente e comunque mi ha risposto: cosa ci posso fare? Vengo a casa tua con il ventaglio?“
Sulla vicenda ci è stata inviata la seguente conversazione che vede protagonista la Vicesindaco e Assessore Stefania Signorini con la giornalista e scrittrice falconarese Marina Minelli la quale ha assistito alla conversazione tra il Sindaco e il suo vicino/condomino.
La Vicesindaco Signorini, che ha avvertito intensamente le esalazioni, ha anche tentato una maldestra difesa d’ufficio del Sindaco, suo sostenitore per la candidatura a Sindaco di Falconara alle prossime amministrative del 2018.
Buona lettura e buon divertimento.
Esalazioni a Falconara Marittima: l’Ondaverde ha chiesto alla Capitaneria di Porto di Ancona, alla Prefettura, all’ARPA Marche e al NOE dei Carabinieri di verificare i registri di carico e scarico di ogni nave attraccata ai moli di API raffineria la mattina del 28 agosto. Chiesto anche di verificare i registri di carico/scarico di API raffineria!
L’Agenzia per la Protezione Ambientale delle Marche ha diffuso il seguente breve comunicato che riproduciamo
In attesa di prendere visione del verbale di sopralluogo dell’ARPA Marche, il comunicato dell’Agenzia fornisce elementi da approfondire per verificare da dove si siano sprigionate le esalazioni di idrocarburi, a tratti agliacee, che i cittadini falconaresi hanno dovuto respirare per quasi 2 ore domenica 28 agosto 2016.
E’ per questo che l’Ondaverde Onlus questa mattina ha inviato (a mezzo p.e.c.) alla Capitaneria di Porto di Ancona, al Prefetto, all’ARPAM e ai Carabinieri del N.O.E. la richiesta di
Ø estendere la verifica della Capitaneria di Porto di Ancona anche presso le navi in carico/scarico ormeggiate in data 28 agosto 2016 presso l’isola e la piattaforma SPM di API raffineria di Ancona;
Ø reperire copia dei registri di carico/scarico delle navi interessate alle operazioni il 28/08/2016;
Ø reperire copia dei registri di carico/scarico della raffineria API e di ogni altro documento utile ad individuare i serbatoi interessati dalle operazioni con le navi.
Per visione diretta abbiamo visto che la mattina del 28 agosto erano attraccate al pontile e all’isola di API raffineria 2 petroliere: ci sembrano FT ALBARO e FT QUINTO della compagnia FURTRANS.
Abbiamo notizia della presenza di una petroliera anche alla monoboa SPM non visibile dalla costa.
Staff comunicazione l’Ondaverde Onlus
Falconara Marittima: 2 ore di esalazioni nauseabonde ammorbano la domenica estiva dei falconaresi! Chiamata direttamente dai cittadini in spiaggia, l’Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale delle Marche entra in raffineria API e comunica loro: il problema è qui!
Domenica 28 agosto poteva essere una piacevole giornata estiva ma i cittadini di Falconara M. hanno dovuto tempestare di chiamate il telefono per le emergenze ambientali del Comune di Falconara M., quello dei Vigili del Fuoco di Ancona, dell’Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale, dei Carabinieri della Tenenza di Falconara M. per le nauseabonde esalazioni di idrocarburi - a tratti agliacee, simili a gas - che si sono diffuse in città a partire dalle ore 10.
All’inizio le esalazioni hanno ammorbato la zona del quartiere Fiumesino, di fronte alla raffineria API; poi sono state sospinte dalla brezza verso la spiaggia e la città.
A Villanova, in spiaggia, i bagnanti le hanno avvertite intensamente verso le 10,30 ed hanno cercato di telefonare alla Polizia Municipale, ai Vigili del Fuoco e ai Carabinieri.
Il telefono per le emergenze ambientali è stato annientato dalle chiamate: “appena si digita 1, dopo la comunicazione preregistrata, cade la linea” hanno testimoniato i cittadini sul social Segnalazioni Aria Maleodorante https://www.facebook.com/groups/307225189428061/?fref=ts
Ma la situazione era insopportabile, da perdere la pazienza!
I cittadini volevano segnalare a tutti i costi i bruciori alla gola e agli occhi e, dunque, hanno saltato i protocolli e si sono rivolti direttamente ai Vigili del Fuoco di Ancona e al telefono del servizio di reperibilità dell’ARPAM.
Il tam tam sui social media, le telefonate dirette ai volontari di Ondaverde e del Comitato Malaria hanno permesso di capire immediatamente la reale ed ampia diffusione delle esalazioni: via Emilia, Volturno, Sardegna, Galilei, dei Mille, Flaminia, Italia, Canonico, Falconara A., Palombina Vecchia, De Bosis, Martiri della Resistenza, Campania, Colombo, S. Martino, Trieste, L. da Vinci, Liguria, Piazza Mazzini, Tesoro, Donaggio, Don Minzoni, Rosselli, XX Settembre, Ville, Repubblica.
Ad alcune cittadine i Vigili del Fuoco hanno consigliato di chiudere le finestre delle case; troppo tardi per la stragrande maggioranza che si sono ritrovati la nauseabonda puzza in ogni stanza!
Ci è stato segnalato il pesante disagio vissuto dai degenti e dal personale in servizio al Centro E. Bignamini situato tra via Matteotti e via Galilei.
Il Sindaco di Falconara M. si sarebbe distinto per la solita superficialità quando si tratta di esalazioni industriali, argomento che rischia sempre di mettergli a rischio i “buoni rapporti” che vanta con i proprietari delle industrie insalubri che circondano Falconara M. Scrive A. su fb: “A casa mia devo stare con le finestre chiuse; dato che il numero verde (ndr.: quello per le emergenze ambientali del Comune) non risponde, sono andato a parlare con il Sindaco che abita nel mio stesso condominio … Lui non ha sentito niente e comunque mi ha risposto: cosa ci posso fare? Vengo a casa tua con il ventaglio?“
Poi la spiaggia affollata e ammorbata, da Villanova agli stabilimenti balneari del centro sud. In un balneare del centro alcuni giovani che stavano disputando una partita di beach volley hanno dovuto smettere per la difficoltà a respirare.
Dalla spiaggia è partita la telefonata che ha attivato l’ARPAM: alle ore 11,19, dopo vari tentativi, R. riesce a parlare con il reperibile dell’Agenzia ed ottiene la garanzia che passerà in spiaggia a raccogliere le decine di testimonianze sulla situazione vissuta.
Più o meno alla stessa ora i Vigili del Fuoco giunti da Ancona hanno iniziato una serie di sopralluoghi con i rilevatori di gas poiché le segnalazioni concitate dei cittadini parlavano di puzza di gas, di metano. Hanno cominciano dal sottopasso pedonale che collega alla spiaggia di fronte a via Trieste. Poi sono passati a quello di fronte a via Mameli.
Alla fine si sono ritrovati alla raffineria API insieme ai tecnici dell’ARPAM.
Intanto in spiaggia, non vedendo arrivare il tecnico dell’ARPAM, R. e i cittadini disponibili a testimoniare non avevano alcuna intenzione di mollare e gli hanno ritelefonato. Sono le 12,31 e dall’interno della raffineria API il tecnico ARPAM risponde che il problema è stato individuato proprio lì e non c’è alcun bisogno di raccogliere le testimonianze per avvallare che ci sono state 2 ore di esalazioni.
Su quanto accaduto l’Ondaverde Onlus ha inviato al Prefetto, ai Vigili del Fuoco, alla Regione Marche, al Sindaco di Falconara M. e al Comando Nucleo Operativo Ecologico dei Carabinieri una informativa dettagliata di quanto sopportato dai falconaresi chiedendo di essere informati sulle cause di quanto accaduto.
Staff comunicazione l’Ondaverde Onlus