L’AD di API raffineria al telefono con l’ex Sindaco di Falconara M. Goffredo Brandoni: i Carabinieri del NOE sono dei “rompi coglioni” e “l’Italia è un paese di merda”. E l’ex Sindaco: i cittadini che hanno segnalato le esalazioni dalla raffineria sono delle “faccia di cazzo”!
Esprimiamo INDIGNAZIONE per i contenuti emersi nel dossier pubblicato da Il Fatto Quotidiano on line del 27 agosto 2020 (rubrica: Giustizia di Fatto), il quale porta all’attenzione frasi gravi e prive di rispetto per le istituzioni da parte dell’A.D. di API raffineria Giancarlo Cogliati.
L’atteggiamento dell’ex Sindaco di Falconara M., Goffredo Brandoni, per come emerge dalla lettura dell’articolo, potrebbe spiegare invece molte delle difficoltà da noi riscontrate nell’ottenere verifiche e interventi concreti a miglioramento delle condizioni ambientali e sanitarie/epidemiologiche di questo territorio. Prendiamo atto di quanto riportato nel citato dossier giornalistico, con un duplice sentimento.
Da un lato una tristezza infinita per quello che, leggendo l’articolo, avvertiamo come una sorta di tradimento perpetrato verso la cittadinanza da parte dell’ex Sindaco Goffredo Brandoni, che a fronte della necessaria opportunità di controlli e verifiche potrebbe essere venuto meno alla sua funzione di primo difensore della salute dei cittadini, procedendo ad “un tacito gentlemen’s agreement per sostenersi a vicenda nelle problematiche d’impatto sociale“.
Controlli e verifiche anche alla luce degli studi epidemiologici e quindi delle evidenze scientifiche emerse relativamente alla salute dei falconaresi e dei comuni limitrofi, evidenze che mai ci siamo sottratti dal portare all’attenzione di tutti, anche all’ex Sindaco e certamente in più occasioni. Dall’altro un profondo e ripetuto sentimento di delusione, anche se non apprendiamo la notizia con eccessiva sorpresa visto l’atteggiamento da noi già riscontrato in occasione di svariati incontri istituzionali (audizioni in Regione Marche, incontro in Prefettura di Ancona, Commissioni e Consigli Comunali).
Non entreremo in merito al dibattito politico, non ci compete e non vogliamo farlo. Abbiamo in più occasioni denunciato l’immobilismo delle istituzioni e l’atteggiamento di fastidio e imbarazzo riscontrato in occasione di ognuna delle centinaia di segnalazioni inviate a seguito delle evidenti esalazioni avvertite dalla popolazione sensibile al tema. In base al contenuto dell’articolo ora tutto questo si abbina alle frasi gravi e prive di rispetto per le istituzioni dell’A.D. Giancarlo Cogliati.
Poche settimane fa (esalazioni industriali del 4 luglio c.a.) ci permettevamo di dichiarare “siamo ancora tristemente all’anno ZERO della tutela della Salute!“, si era da poco verificato l’ennesimo episodio di esalazioni industriali moleste (olezzi intensi di idrocarburi/zolfo) e potenzialmente pericolose per la salute, le quali avevano nuovamente ammorbato l’aria di interi quartieri. Pochi giorni dopo è stato ripetutamente coinvolto l’abitato di Castelferretti, in entrambi i casi costringendo parte della popolazione ad una consolidata necessità di dover produrre segnalazioni al Comune, nel disperato tentativo di continuare a far emergere una problematica annosa, mai risolta e forse elusa attraverso provvedimenti di facciata o comunque poco incisivi, di cui oggi in parte ci possiamo spiegare il perché.
Infine, stando a quanto scritto nell’articolo odierno pubblicato su Il Fatto Quotidiano cartaceo, sottolineiamo un altro fatto grave: l’articolo riferisce di una violazione della protezione dei dati personali di tutti quei cittadini che, appartenenti e non ai comitati, vengono invece “esposti” proprio nei confronti di quelle aziende che sul nostro territorio producono emissioni nell’aria e sono spesso causa delle relative esalazioni. Insomma: il Comune istituisce un numero verde per le segnalazioni di emergenza ambientale e l’ex Sindaco che cosa faceva? Comunicava al telefono alcuni di questi nomi all’A.D. dell’azienda associandoli (pure in modo errato) anche a forze politiche?
L’Ondaverde Onlus e Comitato Mal’aria Falconara/Castelferretti
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