Concluse le indagini a carico dell’Amministratore Delegato e del Responsabile dell’Ufficio Ambiente e Sicurezza di API Raffineria di Ancona s.p.a. Le ipotesi di reato contestate: getto pericoloso di cose, inquinamento ambientale, mancata applicazione del Piano interno di sicurezza e la violazione di prescrizioni ambientali. Grazie al NOE dei Carabinieri, 5 anni di puntuali segnalazioni delle esalazioni subite da migliaia di cittadini non sono rimaste inascoltate. Di contro, sottolineiamo lo stridente immobilismo di Prefettura, Regione Marche, Comune di Falconara, Azienda Sanitaria Regionale, ARPAM che dopo 2 anni non sanno impostare un tavolo operativo a Falconara con la presenza del Ministero della Salute ed del Ministero dell’Ambiente, per iniziare a discutere sulla riduzione delle fonti inquinanti e delle emissioni!
COMUNICATO STAMPA COMITATO MAL’ARIA FALCONARA/CASTELFERRETTI e ONDAVERDE ONLUS
11 maggio 2019
La notizia appresa dagli Organi di Informazione online:
Cronache Ancona
Ancona Today:
http://www.anconatoday.it/cronaca/inchiesta-accuse-raffineria-api.html
Vivere Ancona:
“Inviato l’avviso di conclusione delle indagini” all’Amministratore Delegato della Raffineria e al Responsabile dell’Ufficio Ambiente e Sicurezza dell’API Raffineria di Ancona s.p.a., i quali hanno ricevuto gli avvisi di garanzia.
L’inchiesta, portata avanti dai Carabinieri del Nucleo Operativo Ecologico, è scattata dopo le numerose segnalazioni e denunce presentate nel 2015 dai residenti di Falconara Marittima riuniti nel Comitato Mal’Aria e Ondaverde ONLUS di Falconara Marittima, per le esalazioni che ci sono state a partire dal 2013.
Le ipotesi di reato contestate dal PM Paolo Gubinelli sono getto pericoloso di cose, inquinamento ambientale, mancata applicazione del Piano interno di sicurezza e la violazione di prescrizioni ambientali.
Per questo primo risultato, il Comitato Mal’Aria e l’Ondaverde ONLUS ringraziano il Nucleo Operativo Ecologico dei Carabinieri di Ancona che ha vagliato con attenzione la copiosa documentazione e il complesso contesto in cui vivono i cittadini di Falconara Marittima.
Un risultato che testimonia come i cittadini siano la parte offesa.
Quello appreso ieri è un risultato che stride con l’inquietante immobilismo e l’inconcludenza di altre Autorità ed Enti.
Ricordiamo che a tutt’oggi non si riesce ancora ad impostare un tavolo operativo a Falconara con la presenza del Ministero della Salute ed del Ministero dell’Ambiente, per iniziare a discutere sulla riduzione delle fonti inquinanti e delle emissioni, nonostante dal 2017 il Prefetto di Ancona sia stato investito della problematica insieme (ancor prima) a Regione Marche, Agenzia Sanitaria Regionale, ARPA Marche e Comune di Falconara Marittima.
La Giustizia sembra procedere con le idee più chiare dei decisori politici.
Infine, con soddisfazione prendiamo atto delle parole del Sig. Ministro dell’Ambiente - Gen. Sergio Costa - al quale, però, rinnoviamo la richiesta di un incontro con Lui già formalizzata a febbraio 2019 con la contestuale consegna di un importantissimo dossier della situazione ambientale e sanitaria di Falconara Marittima.
Abbiamo molte cose da spiegare e far conoscere al Sig. Ministro!
Comitato Mal’aria e Ondaverde onlus Falconara M. (AN)
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« Una esercitazione antincendio di routine alla raffineria API ammorba per l’ennesima volta l’aria respirata a Falconara! “Violentati in casa nostra da un’atmosfera irrespirabile non possiamo che subire e testimoniare quest’ennesimo episodio di sopraffazione e di prepotenza!” scrivono i cittadini. La raffineria dentro la città rende Falconara una raffineria e i cittadini direttamente coinvolti dalle più banali operazioni riguardo ai cicli produttivi, manutentivi e della sicurezza.
Colpo di mano della Giunta Regionale delle Marche: FUORI I CITTADINI DAL CONFRONTO SU SICUREZZA, AMBIENTE E SALUTE riguardante la raffineria API di Falconara Marittima. Calpestata la convocazione dei Ministeri della Salute e dell’Ambiente che il Prefetto di Ancona aveva chiesto di indire al Sindaco di Falconara appena 3 mesi fa (8 febbraio 2019), all’ultimo tavolo prefettizio con i cittadini, la Regione, il Comune, l’ARPAM, l’ARS. »