Raffineria API, sicurezza e salute dei cittadini: siamo molto, molto preoccupati dalle valutazioni del Dirigente del Ministero dell’Ambiente (Divisione III – Rischio rilevante e AIA) Dott. Antonio Ziantoni.
Il 13 dicembre scorso, al seminario sull’Autorizzazione Integrata Ambientale (AIA) organizzato dalla Regione Marche, il Dirigente del Ministero dell’Ambiente (Divisione III - Rischio rilevante e AIA) Dott. Antonio Ziantoni ha dichiarato riguardo alla raffineria API di Falconara M.: “Si può tranquillamente affermare che rispetto all’impegno ambientale la raffineria di Falconara può essere annoverata tra le migliori del paese“. Di fronte agli interlocutori del seminario - Assessorato all’Ambiente regionale, Viceprefetto di Ancona, Sindaco di Falconara, ARPA Marche, Comitato Tecnico Regionale prevenzione incendi (CTR), Associazioni dei cittadini (Comitato Mal’Aria, Ondaverde, Italia Nostra, Trivelle Zero), Amministratore Delegato di API raffineria, OO.SS. RSU in API raffineria - le parole del Dirigente ministeriale non sono suonate come una valutazione oggettiva, bensì come una genuflessione all’azienda.
Ai rappresentanti dei cittadini presenti quanto sopra è apparso come una sorta di monito rivolto a chi, i cittadini, per l’appunto, lamenta da molti anni, sia esalazioni croniche sia periodici incidenti (anche gravi) da una raffineria che “se fosse progettata oggi, in base alle direttive dell’Unione Europea, non potrebbe essere localizzata dove si trova” (Dr. Corrado Clini - Direttore Generale Ministero Ambiente - il 27 agosto 1999).
Il Dirigente Ziantoni ha rafforzato il suo atteggiamento nei confronti dei cittadini delle associazioni squalificando come “un minestrone“ un loro excursus storico che, basandosi rigorosamente su riscontri documentali del CTR Marche, del Ministero dell’Ambiente, della Regione Marche, della Procura della Repubblica di Ancona e dell’API stessa, ha semplicemente rivisitato le decisioni di chi, Ministero, Regione, CTR, ARPAM, aveva ed ha il dovere di controllare, a garanzia della sicurezza e del rispetto delle prescrizioni e quindi di erogare sanzioni nel caso di impianti non sicuri e/o non rispettosi delle prescrizioni.
Il Dr. Ziantoni ha finto di non capire sia che quell’excursus mostrava lo scarso rigore dei CONTROLLORI sia la domanda che ne scaturiva: che cosa si possono aspettare i cittadini in termini di tutela della sicurezza e della salute se i CONTROLLORI non cambieranno il modus operandi nei confronti di API raffineria?
Un comportamento inadeguato che, calato nell’attualità, i CONTROLLORI avevano dimostrato e stanno dimostrando nei confronti del più recente e grave incidente al serbatoio TK61 (aprile 2018). Il TK61, sul quale per anni si è palesata l’incapacità di far rispettare le diffide inoltrate al management di API raffineria, il mancato controllo sul suo stato e sulle movimentazioni che lo riguardavano, è il capitolo conclusivo (per ora) di almeno 18 anni di controlli inadeguati che solo il Dr. Ziantoni può aver derubricato a “minestrone“.
L’atteggiamento e le parole del Dirigente del Ministero dell’Ambiente ci fanno molto, molto preoccupare per l’ambiente, la sicurezza, e la salute a Falconara M.
Per farVi rendere conto di quello che è stato definito “un minestrone“, Vi invitiamo a leggere la seguente parte della nostra relazione che riguarda la vicenda del TK61 (con documenti di riferimento che, forse, qualcuno pensava che non conoscessimo)!
ADEGUAMENTO DOPPIFONDO SERBATOI API RAFFINERIA:
UN RINVIO ALL’INFINITO (BREVE CRONISTORIA)
Il 10.12.2002 il CTR conclude l’istruttoria dell’AIA dettando a Soc. API la redazione, entro febbraio del 2003, del crono-programma dei lavori per porre rimedio a difetti inammissibili, tra i quali, la perdita di prodotto di categoria A dai serbatoi TK 61 (ndr quello dell’incidente di aprile 2018) 49 e 56 dal 1989 al 2000, oltre che alla corrosione dei suddetti impianti di stoccaggio. A febbraio del 2003, dunque, la Soc. API presenta il crono-programma dei lavori nel quale indica anche la realizzazione dei doppi fondi mancanti ai serbatoi e la pavimentazione dei bacini.
Si tratta in totale di 58 serbatoi, tra cui il TK 61 e per il quale Soc. API prende impegno alla manutenzione generale (compresa la realizzazione del doppio fondo) per il periodo 2008-2013:
vedasi punto N. 1) del crono programma API del febbraio 203 a seguito delle prescrizioni del CTR del 2002.
Con nota del 31 maggio 2010, API inoltra al CTR un aggiornamento del crono-programma spostando l’adeguamento dei serbatoi con liquidi di categoria A mediante rilevatori di incendio, l’applicazione degli standard di sicurezza e la realizzazione dei doppi fondi, tra cui al TK 61, al periodo 2011-2014.
Il CTR a settembre del 2010 respinge l’aggiornamento ingiustificato di cui sopra, diffida l’azienda ad adempiere ai termini del crono-programma già approvato (quindi entro il 2013), ed espressamente ammonisce che i serbatoi non adeguati devono essere svuotati, bonificati e posti fuori esercizio.
API raffineria, il 29 aprile 2011, invia al Ministero dell’Ambiente, all’ISPRA, alla Regione Marche, alla Provincia di Ancona, al Comune di Falconara M., all’ARPA Marche e all’ASUR, il documento avente per oggetto
Tra gli allegati del Report figura anche
6. “Cronoprogramma realizzazione doppi fondi serbatoi”
Dal suddetto cronoprogramma risulta che l’installazione del doppio fondo nel serbatoio TK61 è stata ancora posticipata, con programmazione al biennio 2014 - 2016.
Sembrerebbe che tale riprogrammazione sia avvenuta all’insaputa del CTR Marche, il quale non risulta tra i destinatari del Report e nonostante pochi mesi prima avesse diffidato API raffineria dal posticipare l’intervento.
E infatti, nel verbale CTR del 10.09.2014, il doppio fondo al serbatoio TK 61 non è stato realizzato e non ci sono stati nemmeno lo svuotamento, la bonifica e la messa fuori esercizio preliminari.
All’incidente di aprile 2018, il serbatoio TK 61 non solo è ancora senza doppio fondo ma, per come afferma Soc. API nella nota del 09.04.18 (relativa all’incidente di cui innanzi) questo è rimasto in esercizio fino a febbraio 2017.
Nel decreto AIA di maggio 2018 è chiaramente affermato che 57 serbatoi (tra cui quelli contenenti prodotto di categoria A) sono ancora senza doppio fondo (ndr a febbraio del 2003 erano 58 i serbatoi sprovvisti di doppio fondo); tanto è più vero che tra le BAT, la IPPC ritiene la prescrizione 143, relativa alla prevenzione e riduzione di emissioni nel suolo o nelle falde freatiche provenienti dallo stoccaggio di prodotti, parzialmente applicata, con il derivato effetto che il Ministero chiede a Soc. API l’adeguamento del piano di miglioramento che deve prevedere almeno l’adeguamento di 2 serbatoi all’anno ed il completamento del piano entro la vigenza AIA (che ha validità di 12 anni cioè sino al 2030 (ndr praticamente 30 anni circa per realizzare doppi fondo!!!???).
Così API raffineria, il 28 agosto 2018, trasmette al Ministero dell’Ambiente e all’ISPRA il seguente documento avente per oggetto
In cui viene prevista la realizzazione del doppio fondo al TK61 entro il 2025
E tutto quanto sopra senza dimenticare le prescrizioni dettate dal CTR del 2002, della diffida dello stesso a Soc. API del 2010 e di quanto dal medesimo ribadito nella seduta del 30 maggio 2018.
Già questo a nostro avviso dovrebbe far scaturire un avvio della procedura di riesame dell’AIA.
Staff comunicazione l’Ondaverde Onlus
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1 Risposta to “Raffineria API, sicurezza e salute dei cittadini: siamo molto, molto preoccupati dalle valutazioni del Dirigente del Ministero dell’Ambiente (Divisione III – Rischio rilevante e AIA) Dott. Antonio Ziantoni.”
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Il 13 dicembre scorso ero presente per conto di ACU Marche al Seminario sull’Autorizzazione Integrata Ambientale (AIA) organizzato dalla Regione Marche ed ho effettuato un intervento a tutela della salute e della vita dei cittadini! Non posso che confermare e sostenere quanto riferito dal Comitato dei Cittadini Ondaverde Onlus nel comunicato Buon Anno a tutti voi.