L’INSOPPORTABILE! A Falconara M. ancora acri e nauseabonde esalazioni nella notte tra il 4 e 5 gennaio 2018!
Calma piatta, nessuna brezza nella notte tra il 4 e 5 gennaio 2018. Il freddo induce a stare in casa. Però c’è sempre chi deve uscire sul balcone per mettere ad asciugare l’ultimo bucato, chi porta il proprio cane a fare l’ultimo giretto, chi apre una finestra per far uscire il gatto, chi sta rientrando in auto verso casa.
C’è una puzza insopportabile: alcuni la descrivono come zolfo misto ad idrocarburi o benzina, ad altri sembra simile a uova marce. L’olezzo è acre. Entra in casa appena apri una finestra, si insinua nei condotti del riscaldamento dell’auto. L’ultimo giretto con il proprio cane viene abbreviato: “Tanfa a più non posso” e istintivamente si cerca di opporre un filtro con la sciarpa premuta sulla bocca.
Inutilmente! L’aria è irrespirabile, intrisa di olezzi di idrocarburi, forse misti a zolfo o altre sostanze.
Una ventina di cittadini descrivono su facebook quello che respirano, altri li invitano a segnalare ciò che accade al numero per le emergenze ambientali del Comune di Falconara. 800122212. Alcuni non ne conoscono ancora l’esistenza. Su facebook è un tam-tam, con nome e cognome di chi segnala e di chi clicca i like o gli angry button.
Lorenzo scrive da Villanova e dice che per chi abita accanto all’API l’olezzo è sempre presente. Vero, ma in quella notte tra il 4 e 5 gennaio 2018 l’INSOPPORTABILE si è diffuso - senza vento - un chilometro oltre Villanova: in via Italia, in via Sardegna, a Falconara Alta, in via Solferino, in via Galilei, in via della Repubblica. E a Villanova non si avverte più intenso che nella “normalità”!
C’è chi telefona all’800122212 e qui si palesa la sorpresa preparata recentemente dall’Amministrazione comunale di Falconara: chi risponde è un operatore di un call center, di Teramo, il quale sembra che abbia la disposizione di attendere almeno 5 chiamate di segnalazione prima di attivarsi verso Enti di controllo o Amministrazioni nelle Marche, a Falconara Marittima, a 150km da lui.
In pratica siamo sottoposti al calcolo aritmetico e alla discrezionalità di una persona che probabilmente non ha mai sentito un’esalazione PERSISTENTE di zolfo, né di benzene, né di idrocarburi, né di ammoniaca, né di idrogeno solforato, né di solventi, né la miscela nauseabonda di alcuni di essi e, quindi, non sa che disagio fisico e psicologico determini. A Teramo non ci si può rendere conto che cosa significhi dover chiudere in fretta una finestra a casa prima che l’esalazione vi si diffonda, oppure dover rientrare il più velocemente possibile in casa per respirare il meno possibile quella mefitica miscela. L’addetto al call center non sa che le industrie insalubri sono a ridosso delle abitazioni dei falconaresi e non conosce la densità abitativa delle zone verso cui si sono diffuse le esalazioni. Questo è il risultato di come il Comune di Falconara M. ha SEMPLIFICATO il COMPLESSO problema della conoscenza di ciò che accade alla salute e alla qualità della vita di 27.000 cittadini.
Al momento nessuno sa chi sia il responsabile per le esalazioni della notte tra il 4 e 5 gennaio 2018.
Intanto una decina di cittadini falconaresi hanno raccontato quanto avvenuto e sporto denuncia ai Carabinieri della Tenenza di Falconara M.
Staff comunicazione l’Ondaverde Onlus - Falconara M.
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« ALLARME SANITARIO A FALCONARA MARITTIMA: il comitato MAL’ARIA Falconara/Castelferretti e Ondaverde Onlus hanno chiesto al Prefetto di Ancona di convocare un tavolo tecnico con i Ministeri della Salute e dell’Ambiente, la Regione Marche, il Servizio Epidemiologia dell’ARPAM e le associazioni dei cittadini!
Esalazioni del 4 e 5 gennaio a Falconara M.: ecco i dati della qualità dell’aria che confermano quanto denunciato dai cittadini! Concentrazioni nei limiti di legge, ma dover chiudere le finestre o rientrare in casa il prima possibile per evitare bruciori al naso o in gola significa che quei limiti non sono adeguati a convivere con 3 industrie insalubri sull’uscio di casa! Ondaverde e comitato Mal’Aria hanno inviato una nota al Prefetto di Ancona. »