Esalazioni del 4 e 5 gennaio a Falconara M.: ecco i dati della qualità dell’aria che confermano quanto denunciato dai cittadini! Concentrazioni nei limiti di legge, ma dover chiudere le finestre o rientrare in casa il prima possibile per evitare bruciori al naso o in gola significa che quei limiti non sono adeguati a convivere con 3 industrie insalubri sull’uscio di casa! Ondaverde e comitato Mal’Aria hanno inviato una nota al Prefetto di Ancona.
I dati della Rete di Rilevamento della Qualità dell’Aria (RRQA) hanno confermato le esalazioni segnalate dai cittadini di Falconara M. dalle vie Italia, Sardegna, Solferino, Galilei, della Repubblica e Falconara Alta, tra le ore 23 del 4 gennaio e le ore 1 del 5 gennaio.
La centralina di rilevamento di Falconara Alta mostra che in quella fascia oraria si è innalzata la concentrazione degli IDROCARBURI NON METANICI, confermando la descrizione dell’olezzo fatta dai cittadini come un “misto di idrocarburi o benzina“.
L’olfatto dei cittadini ha percepito chiaramente l’aumento degli NMHC (Idrocarburi Non Metanici) che si sono impennati dal valore di 239 µg/mc a quello di 266 µg/mc tra le ore 22 del 4 gennaio e le 1 del 5 gennaio. Contemporaneamente è stata monitorata un aumento della concentrazione nell’aria del BENZENE, dal valore di 1,2 µg/mc a quello di 3,8 µg/mc tra le 23 del 4 gennaio e le 1 del 5 gennaio.
Anche la descrizione dell’esalazione “come zolfo … acre … simile a uova marce” trova un riscontro nell’innalzamento da 5 a 7 µg/mc dell’SO2 (biossido di zolfo) tra le ore 23 del 4 gennaio e le 1 del 5, confermato dall’ulteriore innalzamento fino a 13 µg/mc registrato alle ore 3 del 5 gennaio che concorda con il “clima emissivo” in cui sono stati immersi i falconaresi.
Purtroppo la centralina di rilevamento di Falconara Alta non è dotata del campionatore di H2S (idrogeno solforato) che avrebbe potuto dare un dato molto importante, solitamente associato alla presenza dell’SO2, e confermare o meno la descrizione dell’olezzo come “uovo marcio”.
Questa dotazione è indispensabile e ne faremo immediatamente richiesta.
Deve essere anche richiesto che la valutazione quantitativa e qualitativa dei valori degli IDROCARBURI NON METANICI entri a far parte degli inquinanti permanenti e deleteri per la salute che caratterizzano Falconara M. Infatti gli NMHC altro non sono che i famigerati composti organici volatili (COV), quelli respirati copiosamente con le esalazioni del 28 agosto 2016. Attualmente, per legge, essi sono considerati solo in relazione alla presenza di elevati valori di Ozono (quindi in estate, con il forte irraggiamento solare), ma la situazione a Falconara è che essi sono quasi costantemente al di sopra del valore limite di 200 µg/mc!
Infine: le notizie ufficiose della fermata per manutenzione in atto presso la raffineria API (per altro avvalorate dagli sfiaccolamenti della torcia evidenziati nelle immagini girate dagli stessi cittadini falconaresi) ci suggeriscono la seguente riflessione:
la contiguità degli impianti alla città determina continuamente la ripercussione sui cittadini di ogni minimo inconveniente tecnico alla raffinazione che comporti emissioni di sostanze inquinanti. Figurarsi durante i periodi delle fermate in cui le emissioni sono maggiori e preventivate!
La situazione odierna, con i limiti attuali stabiliti dalla legge per le emissioni, sarebbe sostenibile se la raffineria fosse situata ad almeno 4km dalla città. Così non è: gli sciagurati permessi ministeriali dagli anni ‘50 hanno determinato ciò che “oggi non verrebbe più autorizzato“ (Corrado Clini, Direttore del Ministero dell’Ambiente - agosto 1999 dopo l’incendio del 25).
Pertanto la nostra battaglia immediata DEVE indurre ad una revisione verso il basso sia dei limiti di emissione imposti alla raffineria API (ma anche alla Bufarini Srl e alla Casali SpA), sia all’abbassamento dei limiti che riguardano la qualità dell’aria ambiente in cui vivono i cittadini, il tutto accompagnato da serie sanzioni in caso di mancato rispetto.
Su quanto accaduto, l’Ondaverde Onlus ed il comitato Mal’Aria hanno inviato una nota al Prefetto di Ancona.
Staff comunicazione l’Ondaverde Onlus e Comitato Mal’Aria Falconara/Castelferretti
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