Petrolio in autobotte dalla Basilicata alla raffineria API di Falconara? API già pronta sia per raffinare che per spedire il petrolio pesante e denso di Tempa Rossa, ma sul sito del Ministero dell’Ambiente non c’è alcuna procedura avviata. Total-Erg ha chiesto al MinAmbiente l’ampliamento della capacità di stoccaggio del suo deposito di Roma, ma parla di 170 autobotti mentre per trasportare il max della produzione di Tempa Rossa ne occorrerebbero almeno altre 100! Chiunque riceverà quel petrolio, riceverà anche decine di tonnellate di emissioni di Composti Organici Volatili! Documenti, dubbi e riflessioni sulla scia del denaro!

pubblicato il 8 Settembre 2017 2

Facciamo alcune riflessioni sulle informazioni apprese dagli articoli del Fatto Quotidiano e del Sole24Ore

http://www.ilfattoquotidiano.it/2017/09/06/puglia-e-taranto-dicono-no-alla-raffineria-total-ogni-giorno-170-autocisterne-di-petrolio-da-tempa-rossa-fino-a-roma/3840385/

http://www.ilsole24ore.com/art/impresa-e-territori/2017-09-01/l-oleodotto-non-e-pronto-cosi-total-porta-petrolio-autobotte-123240.shtml?uuid=AElID1LC

In ambedue gli articoli è chiaro che il trasporto del petrolio della Total dalla Basilicata verso la raffineria API di Falconara e verso la Raffineria di Roma SpA (che è solo un deposito!) si rende necessario in seguito alla impossibilità di trasportarlo alla raffineria ENI di Taranto, da dove doveva essere caricato su petroliere con destinazione paesi esteri in cui raffinarlo. Risulta altrettanto chiaro che “la compagnia francese tenta così una nuova e sicuramente più impervia strada per non rischiare di trovarsi, a impianti finiti, con l’impossibilità di produrre”. Infatti Total non vuole rinunciare all’inizio della produzione prevista per la fine di dicembre 2017 che, a regime, riempirà 50.000 barili al giorno (corrispondenti a circa 7.950 mc/giorno).

Sulla questione, però, si intrecciano anche informazioni e dettagli tutt’altro che chiari. Vediamo.

Sul sito del Ministero dell’Ambiente non c’è traccia della doppia istanza di autorizzazione citata negli articoli. Alla pagina http://www.va.minambiente.it/it-IT/Oggetti/Info/1680 troviamo solo la procedura di verifica di assoggettabilità alla Valutazione di Impatto Ambientale proposta dalla Raffineria di Roma SpA (1 agosto 2017). La società - per il 100% proprietà della Total-Erg - vuole adeguare il deposito di Malagrotta per stoccare il petrolio grezzo proveniente da Tempa Rossa. Successivamente il grezzo verrà inviato con oleodotto al porto di Civitavecchia e con le petroliere sarà inviato alla raffinazione in altri paesi. NON CI SONO INFORMAZIONI RIGUARDANTI API RAFFINERIA DI FALCONARA, né nella sezione avvisi al pubblico né tra le procedure di VIA in corso.

Raffinato dall’API o inviato a Falconara per essere stoccato e spedito all’estero con le petroliere?

L’opuscolo della Total dal titolo “Tempa Rossa a Taranto: domande e risposte per fare chiarezzahttp://www.it.total.com/it/pagine/attivita/tempa-rossa-taranto-domande-risposte-chiarezza è molto esplicito (a pag. 3) su quanto prevedeva il suo progetto riguardo al greggio estratto: “Non è prevista alcuna trasformazione o raffinazione del greggio estratto a Tempa Rossa ed inviato alla raffineria di Taranto (…) Saranno realizzate solo infrastrutture di natura logistica: di fatto serviranno a ricevere e stoccare il greggio proveniente dalla Basilicata per poi caricarlo sulle navi che lo esporteranno altrove per la raffinazione“.

Dobbiamo pensare che c’è confusione quando si parla del petrolio di Tempa Rossa destinato sia alla raffinazione all’API di Falconara sia allo stoccaggio e spedizione alla Raffineria di Roma? Oppure sono cambiati i piani di Total per cui una parte di esso sarà raffinato in Italia (all’API, appunto) ed una parte inviato a raffinazione in altri paesi? Che senso avrebbe il cambio di strategia della Total? Se l’obiettivo della Total è rimasto sempre quello sopraccitato, è sufficiente che la stessa Total chieda al Ministero dell’ambiente l’autorizzazione ad adeguare lo stoccaggio della Raffineria di Roma affinché possa ricevere il massimo del petrolio che verrà estratto in Basilicata, cioè 50.000 barili al giorno.

Un nuovo dubbio: 170 autotreni che porteranno il petrolio dalla Basilicata, sono pochi rispetto alla capacità produttiva di Tempa Rossa!

Infatti, la documentazione depositata al Ministero dell’Ambiente da Raffineria di Roma SpA recita: “Il progetto prevede la possibilità di garantire il transito settimanale di circa 22.950 mc di grezzo provenienti dal centro trattamento olii di Corleto di Perticara in Basilicata. Il trasferimento del grezzo avverrà tramite autobotti e isocontainers, per un numero stimato massimo giornaliero di 170 mezzi aventi capacità di 30 mc, che saranno caricati fino ad un massimo di 27 mc”. Ma 170 mezzi al giorno non saranno sufficienti quando sarà raggiunto il massimo della produzione di petrolio a Tempa Rossa che, abbiamo detto, è stimata in 50.000 barili al giorno, ovvero circa 39.750 mc a settimana! Ad occhio e croce serviranno altri 124 camion, ma se il Ministero dell’Ambiente autorizzerà per i 170 del progetto di Raffineria di Roma SpA, gli altri 124 dove andranno? All’API di Falconara Marittima?

Ma c’è ancora un altro aspetto che pone dubbi e fa pendere la bilancia verso l’API di Falconara: anche se il Ministero dell’Ambiente autorizzerà l’adeguamento del deposito di Raffineria di Roma, trascorreranno minimo 7 mesi prima della sua utilizzazione (è la durata della fase di cantiere stimata dallo Studio preliminare ambientale) e, dunque, il petrolio che sarà estratto da dicembre 2017 a Tempa Rossa dovrà essere spedito da qualche parte …

API raffineria di Falconara Marittima

La eventuale spedizione del petrolio Total con gli autotreni verso la raffineria API può avere due scopi, l’uno alternativo all’altro: la spedizione con petroliere verso la raffinazione in altri paesi oppure la raffinazione in loco. API raffineria è già attrezzata sia per la spedizione che per la raffinazione! Infatti il petrolio di scadente qualità di Tempa Rossa - molto simile al tipo URAL, cioè con un elevato contenuto di zolfo e di metalli pesanti i quali conferiscono al greggio una elevata densità - può essere sia raffinato dagli impianti API che sono adatti per lavorare quel tipo di petrolio, sia agevolmente caricato sulle petroliere dato che API è provvista sin dal 1979 di un oleodotto da 24 pollici dotato di impianto di riscaldamento elettrico fino a 65 °C.

IL FLUSSO DI DENARO

Prima di valutare quale potrebbe essere l’impatto ambientale e sanitario dell’operazione trasporto del petrolio dalla Basilicata all’API di Falconara, proviamo a capire gli interessi in campo seguendo il flusso di denaro che si genererà! Quello ci farà anche prevedere quale potrebbe essere il comportamento della Regione Marche e del Comune di Falconara.

L’opuscolo della Total dal titolo “Tempa Rossa a Taranto: domande e risposte per fare chiarezzahttp://www.it.total.com/it/pagine/attivita/tempa-rossa-taranto-domande-risposte-chiarezza è molto esplicito a pag. 8: “è previsto un incremento del traffico marittimo che raggiungerà al massimo 90 navi/anno per le attività di carico, cioè in media 1 nave ogni 4 giorni“. E a pag. 9: “Si prevede inoltre un impatto positivo sui diritti d’ingresso delle navi da versare al Porto di Taranto (ndr: sostituisci con Ancona), sugli operatori della Dogana e della Capitaneria di Porto ed anche sull’indotto dei servizi portuali. Infatti, per i soli servizi portuali, circa 25 persone sono impegnate all’arrivo di ogni nave; tra queste ci sono i piloti, i rimorchiatori con relativo equipaggio, gli ormeggiatori, gli addetti all’antinquinamento, gli addetti antincendio. A questo bisogna aggiungere l’indotto economico derivante dal rifornimento viveri per la nave, dal recupero delle acque di sentina e dal rifornimento carburanti. Tutti questi servizi genereranno un giro di affari dell’ordine di diversi milioni di euro all’anno”. La Total parla di un giro di affari di circa 3.000.000 di Euro! A quel giro di affari dovremo aggiungere il guadagno di API raffineria per l’affitto delle sue particolari strutture!

L’IMPATTO DELLO STOCCAGGIO

L’impatto più evidente del solo stoccaggio nei serbatoi di API raffineria, lo ricaviamo direttamente dallo Studio preliminare ambientale di Raffineria di Roma SpA: + 19 t/anno di Composti Organici Volatili (COV tra cui il Benzene) saranno diffusi dai serbatori e dalle operazioni di carico/scarico! Ma attenzione: quella cifra dello Studio preliminare ambientale della Soc. Raffineria di Roma SpA è riferita solo a circa la metà della capacità di produzione prevista dalla Total in Basilicata, per cui se tutto il petrolio estratto verrà portato o nel deposito di Malagrotta o a Falconara è molto probabile che la quantità di COV emessi raddoppierà!

A Falconara Marittima si aggiungeranno alle 232 t/anno di COV (dato dall’ultimo Rapporto Ambientale API del 2015) diffusi dal complesso API.

Non ne sentiamo il bisogno, davvero!

Senza contare che per caricare 90 navi in più rispetto alla quantità attuale, lavoreranno maggiormente altri impianti (caldaie?) con ulteriori emissioni di Ossidi di Azoto, Monossido di Carbonio e Polveri sottili, consumo di acqua e scarichi in acqua.

L’IMPATTO DEL TRASPORTO SU GOMMA

Consultando ancora lo Studio preliminare ambientale di Raffineria di Roma SpAè previsto un transito di autobotti massimo pari a 170 unità al giorno (in e out)che, va ricordato, è tarato solo su circa il 50% della capacità produttiva di Tempa Rossa dichiarato dalla Total! Quella massa di autobotti si riverserà all’uscita di Ancona Nord e lungo la Variante alla SS.16, fino alla raffineria di Falconara. Alla faccia del Piano di Risanamento dell’Area ad Alto Rischio di Crisi Ambientale di Ancona, Falconara e la Bassa Valle dell’Esino!

Loris Calcina - Presidente dell’Ondaverde ONLUS di Falconara Marittima

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2 Risposte to “Petrolio in autobotte dalla Basilicata alla raffineria API di Falconara? API già pronta sia per raffinare che per spedire il petrolio pesante e denso di Tempa Rossa, ma sul sito del Ministero dell’Ambiente non c’è alcuna procedura avviata. Total-Erg ha chiesto al MinAmbiente l’ampliamento della capacità di stoccaggio del suo deposito di Roma, ma parla di 170 autobotti mentre per trasportare il max della produzione di Tempa Rossa ne occorrerebbero almeno altre 100! Chiunque riceverà quel petrolio, riceverà anche decine di tonnellate di emissioni di Composti Organici Volatili! Documenti, dubbi e riflessioni sulla scia del denaro!”

    #1
    Staff 8th Settembre 2017 13:06

    La STAFFETTA QUOTIDIANA riporta che “Api prende le distanze dal progetto Total di spedire il greggio prodotto a Tempa Rossa, in Basilicata, alla raffineria di Falconara, nelle Marche”
    http://www.staffettaonline.com/articolo.aspx?id=276110&fr=nlSQ&dt=20170907
    Loris Calcina

    #2
    Staff 8th Settembre 2017 15:02

    sembra strano che l’8 agosto scorso TOTAL abbia prodotto uno Studio di Impatto Ambientale in cui “si ipotizza un primo scenario in cui tutto il greggio è convogliato al punto di trasformazione ubicato sulla costa tirrenica e un secondo scenario in cui il 75% del greggio è convogliato alla raffineria di Roma e il restante 25% alla raffineria di Falconara Marittima” senza neanche informare API raffineria. Tra l’altro i conti continuano a non portare con il progetto in valutazione presso il Ministero dell’Ambiente che ho citato su comitati-cittadini.org. Se vogliono portare il 75% del petrolio al loro deposito di Malagrotta (Roma) ci vorranno almeno altri 60 autobotti oltre le 170 previste!
    Loris Calcina

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