Il Ministero dell’Ambiente risponde sulle forti ed estese esalazioni di idrocarburi del 28 agosto 2016 a Falconara M.: “è in corso un’indagine della Procura della Repubblica di Ancona” e non ci sono stati problemi nei serbatoi a terra ma solo nelle operazioni di scarico/carico della petroliera al terminale/isola di API raffineria. Ma il Ministero parla anche di una DIFFIDA ad API raffineria per altre esalazioni precedenti al 28 agosto 2016: è una terza diffida dopo le due del 2015? Anche questo sarà argomento dell’audizione del 31 maggio presso le Commissioni Ambiente e Sanità della Regione Marche!
Il Sottosegretario al Ministero dell’Ambiente, On. Silvia Velo, ha risposto all’interrogazione sulle copiose esalazioni di idrocarburi diffusesi a Falconara Marittima la mattina del 28 agosto 2016. Lo ha fatto in Commissione Ambiente della Camera dei Deputati sollecitata dalle numerose domande poste dagli Onorevoli Ricciatti, Zaratti, Ferrara, Franco Bordo, Folino, Nicchi, Gregori, Martelli, Melilla, Piras e Quaranta.
Il Sottosegretario ha premesso che è in corso un’indagine della Procura della Repubblica di Ancona e ci auguriamo che sia soltanto per questo motivo che, in sostanza, non abbia fornito risposte adeguate sulle cause delle esalazioni.
Dice la Sottosegretaria: “Con riferimento alle operazioni effettuate a terra (…) i controlli condotti dal gestore e dall’autorità di controllo resi disponibili al Ministero dell’Ambiente (…) non evidenziano anomalie riferite alle predette operazioni”.
Questa risposta fa pensare che tutto il problema delle esalazioni va ricondotto a quanto accaduto SOLTANTO all’isola artificiale dell’API al momento dello scarico/carico della petroliera! Pertanto le domande che, notoriamente, “sorgono spontanee” sono: A) quanto erano intense le esalazioni sprigionatesi all’isola API, in mezzo al mare a 3,8 km dalla costa, per poi diffondersi con intensità su Falconara Marittima?
B) Quale concentrazione di esalazioni e per quanto tempo hanno respirato gli operai dell’API addetti all’isola il 28 agosto 2016?
Ma c’è dell’altro e ben più rilevante.
Il Sottosegretario On. Silvia Velo riferisce che “in via di ordine generale, riguardo gli episodi concernenti le emissioni maleodoranti nell’area circostante la raffineria API di Falconara, la competente Direzione Generale del Ministero dell’Ambiente ha emanato una diffida, tenuto conto dell’istruttoria svolta dall’ISPRA, per l’effettuazione di una specifica campagna di monitoraggio prevedendo che il gestore avrebbe dovuto mettere in atto tutte le procedure per l’eliminazione dell’emissione ove si fossero individuate perdite correlabili alle molestie olfattive“.
Questa comunicazione significa che la diffida citata dal Sottosegretario non riguarda le esalazioni del 28 agosto 2016, ma tutte le altre che i cittadini hanno segnalato prima del 28 agosto!
Su questo punto sarebbe bene che il Sottosegretario - ma anche l’ARPA Marche, l’Assessore all’Ambiente della Regione e il Sindaco di Falconara - chiarisse se API raffineria è stata NUOVAMENTE DIFFIDATA, poiché riguardo alle emissioni diffuse e le esalazioni risultano già DUE DIFFIDE E DUE SANZIONI (3 febbraio e del 21 maggio 2016) a carico dell’azienda (vedi Relazione 2015 sul sito dell’ISPRA http://www.isprambiente.gov.it/it/temi/autorizzazioni-e-valutazioni-ambientali/prevenzione-e-riduzione-integrate-dellinquinamento-ippc-controlli-aia/relazioni-ispra-sui-controlli-aia).
Se, come crediamo, il Sottosegretario non ha citato fatti già arcinoti da oltre un anno e mezzo come puro riempitivo della sua risposta, SIGNIFICA CHE API RAFFINERIA È STATA NUOVAMENTE DIFFIDATA per la messa in atto delle procedure per l’eliminazione delle emissioni correlabili alle molestie olfattive.
Diffida dopo diffida, sanzione dopo sanzione, però i cittadini continuano ad essere ammorbati da esalazioni di idrocarburi e solforose!
Vuoi vedere che DIFFIDE E SANZIONI NON SONO EFFICACI?
Vuoi vedere che pagare un paio di sanzioni all’anno costa meno che applicare le migliori tecnologie agli impianti e ai serbatoi affinché non si sprigionino esalazioni?
Infine, quando il Sottosegretario Velo riferisce che “A seguito della diffida, il gestore ha eseguito la campagna straordinaria di monitoraggio ed ha recentemente comunicato di non avere riscontrato criticità” ciò che salta agli occhi non è soltanto che il CONTROLLATO E’ ANCHE IL CONTROLLORE - ahinoi, prassi di “controllo” uguale per tutte le raffinerie della penisola - ma anche che SOLTANTO DOPO LE INNUMEREVOLI SEGNALAZIONI E DENUNCE DI ESALAZIONI DA PARTE DEI CITTADINI, al Ministero dell’Ambiente e all’ISPRA si sono accorti che API raffineria non ha ottemperato ad una delle prescrizioni che proprio loro (di concerto con i rappresentanti di Regione Marche e Comune di Falconara) avevano impartito nell’Autorizzazione Integrata Ambientale!
Staff comunicazione Ondaverde e Comitati cittadini
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« Il 31 maggio prossimo i Cittadini falconaresi e castelfrettesi delle Associazioni e dei Comitati saranno auditi nuovamente dalle Commissioni Ambiente e Sanità della Regione Marche. I Cittadini: “Dopo 8 mesi di pressioni è l’obiettivo minimo. Ci auguriamo risposte adeguate alle gravi problematiche sanitarie e ambientali del territorio falconarese!”
La VALUTAZIONE dello STATO DI SALUTE DELLA POPOLAZIONE RESIDENTE A FALCONARA MARITTIMA illustrata nel corso dell’audizione del 31 maggio scorso dice che NEL PERIODO DAL 1994 AL 2013 I CITTADINI SI SONO AMMALATI E SONO DECEDUTI DI PIÙ CHE NEL RESTO DELLA REGIONE MARCHE! I Presidenti delle Commissioni regionali Sanità e Ambiente hanno risposto alla prima richiesta sulla quale Malaria, Ondaverde, Comitati di quartiere e Legambiente Falconara avevano sollecitato (invano!) il sostegno e l’impegno dell’Amministrazione comunale. La prima conseguenza del quadro sanitario è che i decisori politici - a tutti i livelli - congelino allo stato attuale le attività delle industrie insalubri presenti sul territorio di Falconara M., respingendo qualsiasi proposta di implementazione di nuovi impianti produttivi o potenziamento di quelli esistenti! »