Ciao KATIA! Ci ha lasciato un’amica libera, indomita e sincera.

pubblicato il 8 Luglio 2016 0

Si è spenta l’amica KATIA LUMACHI.

Per ricordaLa pubblichiamo il saluto che Roberto Cenci ha dedicato a KATIA ieri, durante la funzione religiosa svoltasi a Metaurilia.

In questi anni ho conosciuto molte persone impegnate nella difesa dell’ambiente, ma poche capaci di farlo con l’intensità di cui era capace Katia Lumachi. Katia viveva ogni aggressione all’acqua, all’aria e alla terra, come fosse su di lei, si rapportava in maniera davvero viscerale in opposizione ad interessi speculativi che generano aggressioni all’ambiente, spesso fino ad esserne travolta, sfinita. Katia considerava la Terra come una vera e propria madre, la Madre di tutta l’umanità.

Ma il ricordo che voglio lasciare alla comunità locale oggi qui presente a questa celebrazione e alla sua famiglia è un ricordo personale, non potrei del resto riepilogare i tanti temi per cui ella si è spesa, fino ad essere in punto di riferimento anche per altri attivisti civili, come lei liberi e indipendenti.

A febbraio di quest’anno, poco prima del suo ultimo e prolungato ricovero, io e Katia ci eravamo dedicati una giornata, la trascorremmo insieme, in parte nella mia Falconara, dove per l’occasione avevo immaginato le facesse piacere scoprire un angolo di mondo a me caro e che lei non conosceva. Il Parco Kennedy di Falconara. Inizialmente lei aveva provato una grande soddisfazione nell’ascoltare da me che anni prima in molte famiglie avevamo provveduto a difendere quello spazio pubblico dall’idea speculatrice di trasformarne una parte in maxi parcheggio multipiano, poi le raccontai che decidemmo di proseguire prendendoci cura di quell’area pubblica, contribuendo, con altri, a farla tornare frequentata, contrastando il degrado, riportando la comunità ad accorgersi di quel bene, per il bene prezioso e pubblico che era ed è. La cosa che più colpì me fu vederla strafelice per quei racconti, inoltre rapita dalle varietà di alberi e dal canto degli uccelli. Era incredibile Katia, conosceva le caratteristiche e me ne spiegava la storia, le proprietà, la provenienza.

L’avevo poi portata al Passetto di Ancona, che non conosceva ed anche qui fu rapita dall’immensità del mare che da quel luogo si apre alla vista .

Fu una giornata in gran parte piacevolmente dedicata all’amicizia, come ci accadeva da un po’ di tempo, quando ci sentivamo più per il gusto di parlare insieme e condividere qualcosa che dentro di noi era profondo, forse nascosto ai più.

In precedenza ci scambiavamo considerazioni sul fatto che i problemi in cui ci dibattiamo oggi, forse avremmo potuto evitarli e concordavamo che dovessimo affrontarli con scienza e coscienza, prima che fosse troppo tardi e che bisognasse impegnarsi in un lavoro anche di crescita collettiva, in consapevolezza dei diritti e dei doveri.  Io forse a volte l’ho aiutata in momenti in cui il senso di impotenza nel condizionare i forti poteri finanziari, economici e politici speculativi prendevano su di lei il sopravvento, fino a sfinirla.

Potrei dire molte altre cose, ma vado a concludere con tre brevi pensieri, con i quali vorrei sintetizzare lei e il rapporto di amicizia che si era creato fra di noi:

il primo è una frase che le era piaciuta molto, tratta da un libro di cui le avevo parlato e che riporto:
“…Durante il viaggio ci capitò due volte di onorare con una festa qualcuno. Non c’è membro della tribù che non venga ritenuto degno di una speciale celebrazione, che però non ha nulla a che fare con l’età e il compleanno: è semplicemente un riconoscimento della sua unicità e del suo contributo alla vita…”

Questo passo di lettura mi tornò alla mente proprio dopo quella giornata trascorsa insieme, Katia aveva una sua unicità, ed è stata davvero unica nel contributo a difesa della Vita.

La seconda frase con cui le rivolgo un saluto (anche a nome di altri della zona di Falconara, Ancona, Osimo che oggi non sono potuti essere presenti a questa celebrazione), è di S. Francesco di Assisi, l’ho scelta perché sono certo lei l’apprezzerà:

“Cominciate col fare ciò che è necessario; poi ciò che è possibile. E all’improvviso vi sorprenderete a fare l’impossibile.”

L’ultimo pensiero invece è il mio, ed è questo:

“Ciao Katia. Difficile non essere tristi quando ci lascia un amico, in questo caso un’amica, ma anche persona libera, indomita, sincera. Ora vola libera in quelle immensità che amavi difendere e di cui sono certo sarai parte, per sempre. In questi luoghi torneremo ancora a parlare insieme.”


Metaurilia, 07/07/2016

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