Nuovo Piano Energetico Ambientale Regionale: Ondaverde, Falkatraz e Comitato Villanova consegnano proprie osservazioni alla campagna di ascolto della Regione ma chiedono di conoscere la strategia sulle fonti fossili. Quanto sarà condizionante l’accordo tra Regione e Gruppo API che prevede l’ingresso della Regione nella Società che realizzerà e gestirà il terminale di rigassificazione del GNL?
La Regione Marche sta predisponendo, dopo la sua prima approvazione nel 2005, il nuovo Piano Energetico Ambientale Regionale (PEAR), che dovrebbe entrare in vigore il prossimo anno.
L’Assessorato all’Ambiente e all’Energia ha organizzato una “campagna di ascolto” delle associazioni di categoria, associazioni ambientaliste e di volontariato.
La base di discussione presentata dall’Assessorato il 24 settembre scorso era rappresentata dalle “Strategie regionali per il raggiungimento degli obiettivi burden sharing” [la quota minima di incremento dell'energia (elettrica, termica e trasporti) prodotta con fonti rinnovabili assegnata ad ogni Regione per raggiungere l'obiettivo nazionale - al 2020 - del 17% del consumo finale lordo].
Sulle ipotesi regionali di incremento dell’uso delle energie rinnovabili le associazioni falconaresi hanno presentato proprie osservazioni orientate alla riduzione della dipendenza dalle importazioni energetiche e alla progressiva decarbonizzazione dell’economia.
Tuttavia si è anche espressa l’urgente necessità di conoscere la strategia regionale riguardante le fonti fossili (principalmente petrolio e metano) in considerazione di quanto avvenuto con il rigassificatore di API Nòva Energia (2011) e di quanto si sta prospettando con le nuove ricerche e trivellazioni petrolifere e del metano, e con gli impianti di stoccaggio e le altre infrastrutture ad alto costo e impatto che ne conseguono.
La questione del rigassificatore API fu ed è esemplare per due motivi:
1. la sua autorizzazione da parte della Regione Marche e dei Ministeri Sviluppo Economico e Ambiente scavalcò il PEAR 2004 che non prevedeva questa tipologia di attività energetica;
l’Accordo che fu stipulato tra la Regione Marche ed il Gruppo API stabilì la possibilità per la Regione di acquisire una partecipazione fino al 30% del capitale sociale nella Società che realizzerà e gestirà il terminale di rigassificazione.
Un Accordo pericoloso rispetto all’autonomia decisionale ed indipendenza di valutazione e controllo della Regione Marche.
Nella nostra richiesta di un secondo audit con l’Assessorato regionale all’Ambiente e all’Energia non possiamo non ravvisare la criticità dell’impianto generale del nuovo PEAR che citiamo testualmente
A tutto questo si aggiunge, come lo scorso agosto abbiamo pubblicamente denunciato, la recente proroga di altri 4 anni della validità della Valutazione di Impatto Ambientale per il rigassificatore API decretata dal Ministero dell’Ambiente. Un provvedimento che consideriamo conseguenza della politica governativa di ritorno alle fonti fossili e sostegno alle lobbies del petrolio, e che pregiudica gravemente ipotesi di sviluppo virtuose per l’intero territorio regionale.
Nello spirito dell’assemblea nazionale tenutasi ad Ancona il 4 ottobre scorso lanciamo un appello a tutti i comitati e movimenti marchigiani attivi in difesa del territorio e contro le trivellazioni e i provvedimenti dello Sblocca Italia ad unire le forze per una mobilitazione comune.
L’Ondaverde Onlus -Falkatraz Onlus -Trivelle Zero Falconara/Bassa Vallesina-Comitato di Villanova
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