Falconara Marittima (AN): insufficienti controlli ambientali e sanitari in quella che fino a pochi mesi fa era Area ad Elevato Rischio di Crisi Ambientale (AERCA). Comitati ed Ondaverde hanno documentano la situazione ai Ministeri della Salute e dell’Ambiente, ai Deputati e Senatori delle Commissioni di Camera e Senato, al Presidente della Regione Marche e a tutti i Capigruppo del Consiglio.

pubblicato il 28 Luglio 2015 0

CONFERENZA STAMPA 28 LUGLIO 2015

 

guarda servizio TGR Marche

https://youtu.be/iRVHAPyb6ts


L’Area ad Elevato Rischio di Crisi Ambientale (AERCA) è decaduta, ma dopo 15 anni registriamo un insufficiente controllo ambientale e sanitario sul territorio di Falconara Marittima (AN). Per questo motivo la situazione è stata illustrata con un DOCUMENTO ai Ministeri della Salute e dell’Ambiente , ai Deputati e Senatori della Commissioni, al Presidente della Regione Marche e ai Capigruppo del Consiglio. E’ stata chiesta la verifica ispettiva sulla situazione nonché la moratoria sull’attivazione di qualsiasi impianto industriale che debba essere sottoposto a V.I.A. o assoggettabilità a V.I.A.

Il documento è sostenuto anche da Italia Nostra Marche, Pro Natura Marche, Forum Paesaggio Marche, Terra Mater, Comitato Mal’Aria Falconara/Castelferretti.


Dopo 15 anni di AERCA (marzo 2000) e 10 anni di Piano di Risanamento (febbraio 2005), il territorio di Falconara Marittima ed i suoi cittadini non si ritrovano meglio di prima:

Ø  Nel 2010, a 400 metri dal centro abitato di Castelferretti, è stata autorizzata una nuova industria insalubre di 1^ categoria che recupera o smaltisce rifiuti speciali pericolosi;

Ø  Almeno dal 2006 (anche secondo una recentissima relazione di API raffineria ) le tre centraline di rilevamento della qualità dell’aria collocate in posizioni tali da registrare le emissioni provenienti dalla raffineria API a seconda della tipologia dei venti e/o delle brezze, raramente raggiungono la percentuale minima di funzionamento richiesta dalla normativa.

Ø  Nonostante l’autorizzazione della ulteriore industria insalubre di 1^ categoria, non esiste una centralina di rilevamento nel quartiere Castelferretti potenzialmente impattato dalla suddetta industria.

Ø  Dalla scarsa documentazione reperibile, non risulterebbero rilevamenti di metalli pesanti (Nichel, Vanadio, Piombo, Arsenico, Cadmio) da giugno 2000 a novembre 2012 e maggio 2013! Il Comune di Falconara Marittima ha scritto che gli risulta che quel tipo di rilevamenti risalgono ad oltre 10 anni fa e che non esisterebbero documenti di riepilogo di quei dati!

Ø  Il BIOMONITORAGGIO della qualità dell’aria tramite licheni epifiti è insufficiente sul territorio di Falconara dato che manca la raccolta di dati di bioaccumulo per determinare la diffusione e la ricaduta degli elementi in traccia (metalli pesanti)!

Ø  Le conclusioni dell’Indagine Epidemiologica dell’Istituto Nazionale Tumori di Milano - Indagine prevista dal Piano di Risanamento AERCA e finanziata dalla Regione Marche -  è rimasta nel cassetto della Regione Marche per 3 anni (dal 2011 al 2014) e, pertanto fino al novembre 2014 sconosciuta al Ministero della Salute e all’Istituto Superiore di Sanità!

Ø  L’implementazione del Registro Tumori Regionale ha subito un ritardo ingiustificabile dal 2009 (DG Regione Marche N° 1298 del 3 agosto 2009) al 2015! Le conseguenze più evidenti di tale negligenza sono

1)      La perdita irrimediabile, almeno per alcuni anni, dei dati anagrafici, sanitari ed epidemiologici, finalizzato a registrare e caratterizzare tutti i casi di rischio per la salute, ovvero di una particolare malattia o di una condizione di salute rilevante della popolazione marchigiana

2)      L’esclusione del Sito inquinato di Interesse Nazionale di Falconara Marittima dall’AGGIORNAMENTO del 2014 dello Studio SENTIERI del Ministero della Salute poiché esso è stato possibile soltanto per quei SIN serviti dalla rete AIRTUM dei Registri tumori (Associazione Italiana dei Registri Tumori).

Per questi motivi parliamo di ingiustificabili trascuratezze nel monitorare un’AERCA di cui, ormai, dovevano essere noti e aggiornati tempestivamente tutti i dati e dove era necessario intraprendere un progressivo alleggerimento delle criticità.

Temiamo concretamente che l’area di Falconara Marittima possa essere sottovalutata per i rischi sanitari, ambientali e tecnologici e possa essere oggetto di ulteriori insediamenti industriali nocivi alla salute e all’ambiente!

Per questi motivi abbiamo chiesto un intervento di verifica ispettiva nei confronti di Enti e Amministrazioni responsabili della problematica e la moratoria sull’autorizzazione di qualsiasi impianto che debba essere sottoposto a V.I.A. o assoggetabilità a V.I.A. per le emissioni che produrrebbe nell’area di Falconara Marittima e nella ex AERCA Ancona, Falconara e Bassa Valle dell’Esino fino a che non sarà ripristinato un efficiente monitoraggio ambientale aggiornato con le migliori tecnologie disponibili.

scarica il comunicato stampa integrale

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