Grandi piogge e acque di balneazione: serve maggiore informazione! Gravissimo il silenzio del Comune di Ancona!

pubblicato il 29 Luglio 2014 0











Grandi piogge e acque di balneazione: serve maggiore informazione.

Gravissimo il silenzio del Comune di Ancona.

Gli eccezionali eventi atmosferici di questi giorni portano di nuovo alla luce il problema degli sversamenti in mare di acqua fognaria causati dall’intervento dagli scolmatori posti lungo il litorale a protezione della rete fognaria.

Rispetto a questi eventi il Comune di Falconara Marittima ha emesso un’Ordinanza di divieto di balneazione, così come era successo lo scorso 22 luglio.

Ora sarà importante darne adeguata informazione ai cittadini: non è certo sufficiente affiggere un cartello ogni 200 metri in spiaggia e pubblicare l’Ordinanza sul sito internet del Comune.

Il problema degli scolmatori tuttavia non è presente solo nel Comune di Falconara, ma anche in altri comuni, come quello di Ancona.

A Palombina Nuova, a Collemarino, a Ponte Manarini ci sono scarichi che portano in mare acque luride durante gli acquazzoni, ma il Comune di Ancona su questo non prende nessun provvedimento e non informa i cittadini.

C’è un problema di tutela della salute delle persone e di trasparenza dell’informazione.

L’ARPAM nella sua “Relazione annuale sulla qualità delle acque di balneazione - anno 2013″ ha evidenziato, nelle pagine dedicate ai Comuni di Falconara (pag.29) e Ancona (pag. 32) “la necessità, da parte delle autorità competenti, di metter mano al problema dei troppo pieni. Essi creano sistematicamente, in caso di piovaschi massicci, spiacevoli effetti conseguenti al travaso in mare di acque reflue, mettendo a rischio la balneazione dei tratti di spiaggia dei comuni sopracitati con conseguenti danni per bagnanti ed operatori economici“.

Con una recente nota e un dossier fotografico (15 luglio scorso) abbiamo trasmesso una informativa ai Sindaci di Ancona e Falconara, ma  anche ad ARPA, ASUR e Capitaneria di Porto perché ognuno, per la propria parte, si attivi per il pieno rispetto della legge che prevede la massima trasparenza e diffusione nelle informazioni riguardanti le acque di balneazione.

L’art.15 comma 2 del D.Lgs.116/2008 afferma infatti che  “Le autorità competenti, ciascuna per la propria competenza, utilizzano adeguati mezzi e tecnologie di comunicazione, tra cui Internet, per promuovere e divulgare con tempestività le informazioni sulle acque di balneazione [...]  , nonché, ove opportuno, in varie lingue, le seguenti informazioni: [...] e): nel caso di acque di balneazione a rischio di inquinamento di breve durata, informazioni generali relative a:        1) condizioni che possono condurre a inquinamento di breve durata; 2) grado di probabilità di tale inquinamento e della sua probabile durata; 3) cause dell’inquinamento e delle misure adottate per prevenire l’esposizione dei bagnanti all’inquinamento e per affrontarne le cause” [...].

Il Comune di Ancona non può continuare a ignorare il problema non applicando la legge.

Dove sono  i cartelli che devono informare?

Quante persone che frequentano le spiagge sono consapevoli di questi aspetti?

Girarsi dall’altra parte rispetto ai problemi non è certamente un buon modo di amministrare.

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