Bypass ferroviario di Falconara Marittima: sperpero di denaro pubblico! Esposto alla Corte dei Conti delle Associazioni e di Aziende soggette ad esproprio!

pubblicato il 11 Dicembre 2013 0

I Comitati dei quartieri Villanova e Fiumesino, l’Associazione l’Ondaverde Onlus di Falconara e alcune Aziende gravate dagli espropri hanno presentato

Ø      all’Ufficio di Controllo sui Ministeri per le Infrastrutture e Assetto del Territorio

Ø      all’Ufficio di Controllo sugli Atti del Ministero dell’Economia e delle Finanze

Ø      all’Ufficio di Controllo del Ministero per le Infrastrutture e dell’Ambiente

un ESPOSTO

relativo al progetto infrastrutturale del bypass ferroviario di Falconara Marittima di Rete Ferroviaria Italiana di cui alla Legge Obiettivo (L. 443/01) ed alla delibera CIPE 121/2001.

Nell’ESPOSTO si è chiesto agli Organismi di controllo decentrati della Corte dei Conti di verificare i costi dell’opera che gli esponenti ritengono smisurati dato che si realizzeranno soltanto circa 6 km di linea ferroviaria al costo di 174M€ -  circa 30M€/km - cifra che si confà al costo di una linea ad Alta Velocità piuttosto che al bypass ferroviario di Falconara (il quale non ha assolutamente caratteristica tecnica di AV!)

Il progetto di RFI è finanziato completamente dal bilancio statale - denaro pubblico! - non essendo previsto alcun intervento della cosiddetta finanza di progetto, ovvero:

-       6 M€ dalla legge finanziaria 2001;

-       17.250 M€ dal DL 159/07 convertito nella L. 222/07 interventi urgenti in materia economico finanziaria;

-       150.750 M€ dal D.L. 185/08 convertito nella L. 2/09 Decreto Anticrisi!


Gli Atti che hanno portato all’odierno finanziamento del bypass ferroviario sono stati i seguenti:

Ø      con Delibera n. 96 del 29.07.05 il CIPE ha approvato il progetto preliminare di RFI, al costo complessivo di 210 M€ che prevedeva:

- una bretella ferroviaria  a semplice binario della lunghezza di 1,5 Km che collega la linea romana con l’adriatica;

- una variante a doppio binario della lunghezza di circa 4,4 Km che aggira la raffineria API, per 1.310 m. su viadotto a 50 campate;

-  una nuova stazione a Marina di Montemarciano;

- un nuovo scalo merci nei pressi dell’interporto di Jesi in sostituzione di quelli di Chiaravalle e Falconara.

Ø      Con Delibera n. 54 del 03.08.11 il CIPE ha approvato il  progetto definitivo dell’opera ritenendolo finanziabile di 240 M€.

Ø      Successivamente con delibera n. 128 del 11.12.12, stante la mancanza di disponibilità finanziarie, il CIPE, su richiesta di RFI e quindi del Ministero delle Infrastrutture, ha rimodulato l’opera riducendo le opere da realizzareil tutto al costo di 174 M€.

In altri termini, ad oggi, secondo il progetto definitivo rimodulato, verranno realizzate al costo di 174 M€ soltanto la bretella ferroviaria di collegamento tra la linea adriatica e la linea per Orte e la variante a doppio binario, il c.d. bypass API.


Secondo l’ESPOSTO presentato è proprio il “singolare balletto” sul generoso tappeto di denaro pubblico “inscenato” dagli Atti approvati dal CIPE che sarebbe opportuno e necessario controllare da parte dei Organismi di controllo decentrati della Corte dei Conti, al fine di individuarne gli eventuali profili di irregolarità ed illegittimità.


Che utilità trasportistica avrà il bypass ferroviario così rimodulato

rispetto la Piano Nazionale dei Trasporti?

NESSUNA!

La Legge Obiettivo così come il Piano Nazionale dei Trasporti del 1986 e quello attualmente vigente del 2001 nonché la delibera CIPE n.121 del 21.12.01, prevedeva il collegamento tra la linea adriatica e la linea per Roma quale parte integrante dell’intervento prioritariamente strategico costituito dal completamento dei raddoppi della linea Orte-Falconara.


Ma per i raddoppi della linea Orte-Falconara, tuttavia, non ci sono disponibilità finanziarie per cui la realizzazione della sola bretella di collegamento tra la linea adriatica e la linea per Roma unitamente alla realizzazione del bypass non potrà contribuire in alcun modo al raggiungimento dell’obiettivo di rendere la linea Orte-Falconara una rete di collegamento alternativa ma altrettanto veloce a quella Milano - Roma e quindi di realizzare una rete di collegamento efficiente del nord est del Paese con il porto di Gioia Tauro.

Per cui di fronte al fatto che tanto denaro pubblico verrebbe ad essere impiegato non per gli interessi dell’intero Paese e in termini di sviluppo infrastrutturale, è stato depositato l’ESPOSTO evidenziando altresì scelte progettuali alternative elaborate nei tempi passati, tra cui quella della Provincia di Ancona e, da ultima, la proposta consegnata dagli esponenti alla Commissione Trasporti della Camera dei Deputati di usare i 174M/€ per il raddoppio ferroviario della Orte - Falconara.

Del resto è fatto notorio, ed oggi ancor di più visto il momento di grave crisi economico-finanziaria che sta interessando il nostro Paese, che la scarsità di risorse finanziarie pubbliche disponibili impone e presuppone una ottimizzazione degli investimenti infrastrutturali che non deve in alcun modo tradursi, come nel caso dell’attuale progetto del bypass di RFI, in una revisione e riduzione dell’opera al punto tale di renderne vano lo scopo e l’utilità, ma significa dar corso soltanto a quelle procedure di investimento che possono davvero contribuire in via prioritaria allo sviluppo, in termini di efficienza, del Paese. E sicuramente portare fuori dalla raffineria API la linea ferroviaria adriatica non è un’opera infrastrutturale strategica che potrà contribuire allo sviluppo in termini di efficienza del Paese ed in quanto tale pertanto non andava così come non va finanziata.


Se esiste l’obiettivo urgente e condivisibile di mettere in sicurezza i passeggeri dalla minaccia degli impianti di raffineria ci chiediamo come mai dal 2000 ad oggi è stato fatto correre il rischio a migliaia di passeggeri  transitati con i treni tra gli impianti senza prendere alcun provvedimento?

Anzi, come mai si è elusa la realizzazione della doppia barriera/galleria artificiale di protezione della linea ferroviaria valutata positivamente il 20 luglio 2000 dal Ministero dell’Ambiente, dai Vigili del Fuoco, dalla Regione Marche, dalla Provincia di Ancona e dal Comune di Falconara Marittima?


per le Associazioni: Loris Calcina (Presidente l’Ondaverde Onlus)

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