Bypass ferroviario di Falconara M.ma: i Comitati scrivono al Ministro Andrea Orlando, alla Senatrice Laura Puppato e al Deputato Andrea Causin

pubblicato il 19 Giugno 2013 1


lettera

lettera


I Presidenti dei Comitati dei quartieri Fiumesino e Villanova di Falconara Marittima e della ONLUS l’Ondaverde hanno inviato una nota al Ministro dell’Ambiente Andrea Orlando, a Laura PUPPATO (Senatrice PD), ad Andrea CAUSIN Deputato di “Scelta civica per l’Italia”, a Vincenzo Pepe Presidente Nazionale di “Fare ambiente” e a Gianni SCIPIONE ROSSI Direttore “RAI Parlamento” sul devastante e costoso progetto del bypass ferroviario di Falconara.

Sabato 1 giugno sul programma “Settegiorni” di RAI - Parlamento, nello speciale “OBIETTIVO AMBIENTE - LA SFIDA” il servizio della giornalista Chiara Capuani ha evidenziato gli obiettivi primari del Ministro Orlando, nei quali saranno date particolari attenzioni alla “sostenibilità dello sviluppo“, alla “difesa del consumo del suolo” nonché “intervenire sulla grave emergenza nazionale ovvero la sicurezza idrogeologica“.

Nel dibattito in studio tutti gli Ospiti hanno concordato sulla essenzialità di una più oculata tutela dell’ambiente sul territorio nazionale, da attuare con una accurata prevenzione e uno sviluppo territoriale sostenibile, richiamando anche i dettami del Ministro dell’Ambiente Orlando tenuto conto dei disastri recenti sul nostro territorio causati non solo dal maltempo, ma anche e soprattutto per scelte sbagliate attuate sul territorio medesimo.

La Senatrice Puppato e il Deputato Causin hanno condivisibilmente sostenuto che si cerca di bonificare aree, zone e territori di recente devastati, ma si consente di devastarne altri con nuove opere e con tecniche di costruzione e con scelta di progettazioni che non tutelano e non salvaguardano il territorio, anzi lo rendono ancor più pericoloso ed a rischio!

Prendendo spunto dai condivisibili propositi, la nota dei Comitati e de l’Ondaverde ha evidenziato agli ospiti della trasmissione che, a Falconara M.ma,  con il DEVASTANTE progetto del BYPASS FERROVIARIO (facente parte del “Nodo di Falconara, sta accadendo proprio quello che Ministro, Senatrice e Deputato vorrebbero evitare e dovrebbe essere evitato!

Un progetto, quello del bypass ferroviario di Falconara M.ma, che risulta essere:

senza valutazione del rischio sismico,

all’interno di un’area sconvolta da ben 3 gravi alluvioni e dichiarata dal PAI Marche 2006 area ad altissimo rischio idrogeologico (”R4″, cioè il massimo!),

che devasta una vasta area verde - lungo e circostante il fiume Esino - già attrezzata per l’utilizzo da parte dei cittadini,

e per di più all’interno del sentiero luminoso di atterraggio dell’aeroporto di Ancona/Falconara.

A ciò bisogna aggiungere un costo spropositato, ben maggiore di una TAV ma senza essere una linea veloce!

I Comitati, ricordando che da oltre un decennio più e più volte hanno invano pregato i vari livelli istituzionali di intervenire per una modifica del progetto, hanno chiesto al Ministro Orlando, alla Senatrice Puppato e al Deputato Causin:

se veramente credete in quello che dite, fermate questo progetto scellerato ed adottate uno degli altri progetti esistenti, altrettanto validi, economici e soprattutto sicuri“!

I presidenti delle Associazioni si sono messi a disposizione per fornire documentazioni e dettagli affinché gli interessi speculativi non prevalgano ancora sulla sicurezza e sugli interessi dei cittadini, del territorio e dell’ambiente.


Per i Comitati: Loris Calcina (333 9492882)

Tutta la documentazione consultabile http://www.comitati-cittadini.org/category/by-pass/



Condividi l'articolo:
  • oknotizie
  • Facebook
  • MySpace
  • TwitThis
  • Wikio IT
  • diggita
  • Technorati
  • Yahoo! Buzz
  • LinkArena
  • Segnalo
  • Socialogs
  • E-mail this story to a friend!

Lascia un commento

1 Risposta to “Bypass ferroviario di Falconara M.ma: i Comitati scrivono al Ministro Andrea Orlando, alla Senatrice Laura Puppato e al Deputato Andrea Causin”

    #1
    Francesco Cecchini 18th Febbraio 2014 15:47

    PUPPATO, FUTURA MINISTRA DELL’ AMBIENTE?

    Puppato sostenitrice alle primarie del PD di Civati ora sostiene Renzi alla ricerca del Ministero dell’Ambiente. Ma gli ambientalisti vogliono Puppato ministra dell’ambiente e verde Puppato è stata un’ambientalista coerente?
    Puppato difensora dell’ ambiente.
    Puppato fa continua professione di una fede ecologista, va anche in visita in Val di Susa ed altro, ma vi sono alcuni episodi del suo curriculum vitae che sono in contraddizione con un’ impegno ambientalista coerente.
    Il WWF di Montebelluna ricorre al Tar contro il suo ex presidente Puppato. Il 29 aprile 2010 l’associazione ambientalista ha depositato al tribunale amministrativo regionale un documento che voleva bloccare i lavori in corso nell’area di Villa Cicogna, considerata di pregio storico, ma allora coinvolta in un profondo cambiamento. «Stanno rivoluzionando un’area vincolata», affermava il WWF. Il ricorso al Tar era considerata una delle ultime carte disponibili per contrastare una serie di interventi allora contestati dagli ambientalisti. Vogliamo veder riconosciuti i diritti di tutti e far capire al sindaco Puppato che questo non è un bel modo per concludere il proprio mandato – così spiegava Alessandra Tura, presidente della sezione montebellunese del WWF- Bisogna ripristinare l’area storico-ambientale della villa ed evitare l’alienazione della strada.» L’ associazione ambientalista elaborò il ricorso paradossalmente proprio contro l’ex presidente del WWF ed allora, come ora sembra, presidente del forum nazionale per l’ambiente del del Partito Democratico, contestando l’intervento in corso che prevede la realizzazione di un percorso perdonale nel parco di villa Pagnan per poi scambiare la passeggiata con via San Liberale, che entrerebbe a far parte dell’area di villa Cicogna. Secondo il Wwf, i lavori hanno valore pubblico e derivano da un falso storico. «Sono tre anni che diciamo che questa ricomposizione è basata su un documento che non ha alcun valore giuridico – spiegava sempre Tura - la carta del Prati che disegna i percorsi dei canali, sulle strade è approssimativa. Via San Liberale è riconoscibile con precisione nelle carte dell’estimo trevigiano del 1712 e in quelle del catasto napoleonico del 1812. Anche quella mura, in parte abbattuta, esisteva fin dal 1712». La realizzazione della pista ciclabile è quasi finita, con il cantiere ancora al lavoro: un percorso largo 4-5 metri che attraversa il parco. «Non per questo ci fermiamo - continuava Tura - così si rovina il parco e si mette a rischio la viabilità. Chiediamo che almeno via San Liberale non vengo alienata: hanno già abbattuto alberi secolari e rischiano di devastare un parco tutelato dal prg. Se volevano valorizzare villa Cicogna era sufficiente interdire al traffico via San Liberale, trasformandola in pista ciclopedonale». Il Tar come molte volte diede torto agli ambientalisti e ragione alla speculazione, ma il WWF di Montebelluna era dalla parte giusta.
    Quella di Villa Cicogna a Montebelluna non fu l’unica contraddizione di Puppato con quella che lei indica come la stella polare della sua azione ambientalista, il WWF. L’oggetto della differenza in un altro caso, ben più drammatico fu la la Centrale Enel di Porto Tolle, la cui riconversione a carbone fu ed è osteggiata dagli ambientalisti basandosi anche sulla art. 30 della legge regionale istitutiva del Parco che stabilisce che gli impianti di produzione all’interno del Parco dovranno essere alimentati a gas, metano o da altre fonti alternative di pari o minore impatto ambientale. Gli ambientalisti chiedono che la riconversione sia fatta per combustibili a energia rinnovabile. Oltre Greenpeace, Lipu e Lega ambiente il WWF è in prima fila nell’opposizione al carbone. Stefano Leoni, Presidente del WWF Italia afferma “ Il carbone è il combustibile fossile che maggiormente contribuisce alle emissioni di anidride carbonica e, quindi, ad aggravare il fenomeno dei cambiamenti climatici. È inoltre molto dannoso per la salute delle popolazioni e per le attività economiche, dall’agricoltura al turismo. È ora che la politica energetica italiana si affranchi dagli interessi di parte, che siano il nucleare o il carbone. Il futuro è è nell’efficienza energetica e nelle rinnovabili”
    In un articolo apparso ne Il Manifesto di novembre 2012 Il responsabile energia di Greenpeace, Andrea Boraschi, afferma che il più grosso progetto di impianto a carbone che c’è in Italia una centrale dell’ Enel in pieno delta del Po a Porto Tolle in Veneto è stato prima bocciato dal Consiglio di Stato, ma poi salvato da due leggi ad hoc: una del governo Berlusconi e l’altra del governatore Zaia. Nello stesso articolo Boraschi critica anche l’atteggiamento di Puppato.
    Martedì 26 luglio , quando il Consiglio Regionale Veneto si è pronunciato a favore della riconversione a carbone della centrale elettrica di Porto Tolle, Puppato capogruppo del PD non si è opposta come hanno fatto altri, per esempio Bertolissi eletto nella stessa lista, ma si è astenuta, facendo passare questo come una critica / atto di accusa alla politica veneta (sic!).

    Un cordiale saluto e buon lavoro,
    Francesco

Rispondi