L’inquietante ed umiliante oblio della verità giudiziaria sulle responsabilità dell’incendio e dei morti alla raffineria API di 13 anni fa! L’art 111 della Costituzione della Repubblica è da considerarsi sospeso a Falconara Marittima?

pubblicato il 28 Agosto 2012 2




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Dal 25 agosto scorso è caduto in prescrizione il procedimento nei confronti dei vertici di API raffineria per l’incendio del 25 agosto 1999 negli impianti di Falconara Marittima costato la vita a due lavoratori e la fuga della popolazione da due quartieri della città.



In 13 anni è stato espletato un solo grado di giudizio.

Ci chiediamo quale muro o quali muri siano stati innalzati  - e da chi - per impedire il processo di appello chiesto dalla Procura della Repubblica di Ancona.

Con questo inquietante umiliante ed ingiusto finale, ai cittadini costituitisi parte civile e alla città di Falconara Marittima è stato cancellato il diritto di sapere.



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I vertici di API raffineria conoscevano e tolleravano la prassi aziendale - ammessa da più testimoni - di lasciare aperte le valvole dei circuiti nei periodi di non utilizzo delle linee per i trasferimenti di prodotti?


Non è responsabilità di poco conto poiché quella prassi violava quanto tecnicamente e prudenzialmente prescritto.

Non è responsabilità di poco conto poiché in quell’alba del 25 agosto il flusso di benzina alla pompa che collassò - e ne determinò la fuoriuscita, l’incendio e la morte dei due lavoratori - sarebbe stato impedito se le valvole delle pompe fossero state - come avrebbero dovuto essere - chiuse!

Nessuno saprà mai con certezza perché i vertici responsabili del reparto movimentazione e l’allora Direttore della raffineria non siano stati condannati per quelle valvole lasciate aperte, mentre per la errata apertura della valvola n. 279 - valvola tanto lontana dal luogo dell’incendio - per un operaio è stata ravvisata piena colpa e relativa condanna.

Non saranno mai più approfondite le prove della manchevolezza dell’attività manutentiva sulla pompa che collassò, prove giudicate insufficienti nel giudizio di primo grado ma che poggiavano su atti processuali in cui è emerso indiscutibilmente che la manutenzione soltanto visiva effettuata nei due anni precedenti all’incidente non era di per se sufficiente ad individuare un eventuale difetto strutturale della pompa.

Difetto strutturale che i Periti nominati dal Tribunale ritennero aver determinato il collasso della pompa!

Ma rimangono senza risposta anche quanto testimoniato e provato documentalmente da decine e decine di cittadini, nonché acquisito agli atti processuali:

  • Chi è stato così negligente in RFI da non installare i dispositivi per arrestare i treni (già pagati dall’API 200 milioni di Lire) tanto che quel 25 agosto 1999 transitò un treno passeggeri tra le fiamme che lambivano la linea ferroviaria?
  • Chi diede false informazioni al Prefetto D’Acunto che scrisse nella sua relazione <<Per fortuna nessun treno è transitato>>?
  • Chi non diede l’allarme in modo tempestivo ai Vigili del Fuoco e alla popolazione?
  • E’ stato lecito che un sindacalista consigliasse la falsa testimonianza ad uno dei lavoratori che doveva essere interrogato dalla Procura della Repubblica?

Tutto questo non fa bene alla Giustizia ed al rispetto di essa che  - giustamente - si chiede a tutti i cittadini.

E’ forte, in questo momento, la sensazione che l’art. 111 della Costituzione sia stato sospeso nel territorio di Falconara Marittima non solo per ciò che riguarda la ragionevole durata del processo penale ma soprattutto per l’ormai impossibile esercizio del principio del contraddittorio nella formazione della prova che ha costretto la pubblica accusa e le parti lese in una situazione di inferiorità rispetto ai vertici API imputati!

A ciò, senza dubbio, ha contribuito anche l’incivile ritiro - in qualità di parte civile - dell’Amministrazione comunale di Falconara M.ma guidata dal Sindaco Brandoni la quale, in cambio di denaro versato da API raffineria nel bilancio comunale, nel 2008 deliberò la rinuncia a tutti i contenziosi legali che la opponevano all’azienda petrolifera.

Staff Comitati

Pubblichiamo la richiesta motivata rivolta al Sost. Procuratore della Repubblica dai nostri Avvocati per proporre l’impugnazione avverso la sentenza di primo grado del 4 maggio 2005 che condannò un operaio ed assolse (con l’equivalente della vecchia formula dubitativa) i vertici aziendali. I motivi dei nostri Avvocati furono ritenuti condivisibili dal Sost. Procuratore della Repubblica e costituirono le ragioni dell’Appello della Procura. motivi appello avv comitati

nel link a fianco una pagina dal vecchio sito web http://web.mclink.it/MF8408/Commemorativa.htm

nei prox giorni pubblicheremo documenti e immagini del 1999


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2 Risposte to “L’inquietante ed umiliante oblio della verità giudiziaria sulle responsabilità dell’incendio e dei morti alla raffineria API di 13 anni fa! L’art 111 della Costituzione della Repubblica è da considerarsi sospeso a Falconara Marittima?”

    #1
    FabioMariaAgostinelli 28th Agosto 2012 14:54

    Quando il merkato si globalizza il gioco si fa duro e si abbassano le difese della salute pubblica per controattaccare a colpi di P.I.L. pure a costo del vero benessere: vedi Api, Ilva, ecc…

    #2
    Roberto Cenci 17th Settembre 2012 09:46

    Vorrei ringraziare tutte quelle persone impegnate da anni nei Comitati di quartiere per aver mantenuto ferma la propria voce a difesa dei diritti di tutti e non solo di una parte e così facendo hanno fatto si che tante persone dormienti si informassero prima per capire poi. Quando la linea di demarcazione fra tutela della salute e della sicurezza è così sottile rispetto alla immagine della propria città da difendere, tanto da indurre al dubbio su cosa potesse essere giusto fare, avrete in cuor vostro forse anche sofferto. Occorre invece diffidare da tutti coloro che ancora oggi hanno il coraggio di non ammettere certi fatti, nascosti dietro a pretesti, ora d’immagine, ora occupazionali, ora politici, poco perché realmente disinformati e molto perché protesi a difendere i propri personali interessi, piuttosto che quelli dell’intera comunità falconarese. Alle persone più vicine e più impegnate ma da sempre nei Comitati di Quartiere, ai professionisti che vi hanno affiancati e aiutati, alle penne e menti libere che si sono prestate per superare le barriere della censura e dell’omertà questa nostra comunità dovrebbe dire molte volte grazie, molte più di quanto si riuscirà mai a dire. Grazie Massimo, Franco, Loris, Alfredo e tutti gli altri che sono stati con voi dalla prima ora.
    Roberto.

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