Centri sociali e “No rigassificatori” intervengono al convegno di Confindustria e contestano l’a.d. Cogliati di API Nòva Energia: il rigassificatore è la tomba delle rinnovabili! Iniziata la mobilitazione verso la giornata internazionale degli indignati del 15 Ottobre!
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filmato dell’evento: http://www.youtube.com/watch?v=A-lP1qrU-IY&feature=player_embedded
Ancona - Occupata la sala congressi di Confindustria
Centri sociali e “No rigassificatori” verso il 15 ottobre. Interrotto il convegno “Rinnovabili: quale futuro?”, contestato l’ad di Api Nova Energia
6 / 10 / 2011
Oggi oltre 50 attivisti appartenenti a centri sociali e al coordinamento “No rigassificatori” hanno interrotto e preso la parola nella seduta del primo pomeriggio dell’incontro “Le giornate dell’energia” organizzato da Confindustria Ancona.
L’evento si concludeva con il dibattito “Energie rinnovabili: quale futuro?” tra cui compariva come primo relatore l’amministratore delegato di API Nova energia Giancarlo Cogliati, a pochi mesi dall’approvazione del progetto ammazza-rinnovabili del rigassificatore a 13 Km dalla costa del capoluogo e a pochi giorni dall’uscita delle ricette anti crisi “5 punti per salvare l’Italia” del presidente di Confindustria Marcegaglia.
Proprio per questo i movimenti promotori della partecipazione dalle Marche alla giornata di indignazione globale del 15 ottobre a Roma hanno inteso portare in quella sede la ricetta contro la crisi avanzata dai movimenti locali e globali.
Durante l’irruzione all’interno della sala sono stati esposti due striscioni sul palco “No rigassificatore” e “Per riprenderci il futuro: energie rinnovabili, beni comuni, reddito garantito”.
Il blitz degli attivisti si è concluso con una serie di interventi dal palco, che hanno riscosso anche applausi dalla platea e da alcuni imprenditori operanti nel settore delle rinnovabili, che illustravano ciò che in realtà sta realizzando l’Api nel territorio: un impianto rigassificatore che porterà al massimo 20 nuovi occupati e che avrà una ricaduta gravissima sull’ecosistema circostante e su settori produttivi strategici del territorio come quello delle rinnovabili, della pesca e del turismo.
Il movimento “No rigassificatori” dimostra come l’uscita dalla crisi non sia un fatto scontato e unidirezionale come anche a livello più generale i 5 punti di Confindustria sembrano voler imporre ma che altre soluzioni sono possibili e in costruzione e si prendono il diritto di rendersi visibili anche in occasioni come questa:
- - energie rinnovabili e sostenibili in luogo delle fonti fossili, delle megacentrali e dei rigassificatori
- - reddito garantito in difesa della garanzia dei posti di lavoro
- - rifiuto di pagare il debito causato dalla speculazione finanziaria globale
- - difesa del welfare e dei beni comuni dalle privatizzazioni imposte dei servizi pubblici essenziali
Le proteste continueranno nei territori, fino alla grande manifestazione di Roma il 15 ottobre e oltre.
La crisi facciamola pagare a chi l’ha prodotta!
Costruiamo l’alternativa!
Tutti a Roma sabato 15 ottobre!
Per info bus del 15/10 http://www.globalproject.info/it/containers/9569
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