LE RSU DELLA RAFFINERIA API DAL SINDACO DI FALCONARA MARITTIMA: LETTERA APERTA AI SINDACATI
LETTERA APERTA AI SINDACATI - 12/9/2010
Gentili Sindacalisti della CISL, UIL e CGIL,
all’interno delle organizzazioni sindacali, fino a fuori dei cancelli dell’API, in apparenza ci sono diverse sensibilità. Non si tratta di stabilire quale sia la categoria più sensibile. Se pensiamo alla CISL ad esempio, crediamo che abbia nelle proprie corde la competenza e la lungimiranza rispetto alla possibilità di una riconversione/bonifica del sito industriale API … Poi però - in raffineria - parlare di questi argomenti è un tabù ed un po’ tutti i sindacati sono troppo impegnati a fare a gara per chi è più rappresentativo, nessuno vuole rischiare di perdere iscritti.
La CISL. Interessante la sua posizione: comprendono, hanno le idee ma non le esprimono come potrebbero per spostare la situazione. La posizione c’è ma non si vede, bloccati all’interno dalla rispettiva categoria; lì dentro i lavoratori sono tenuti in un limbo. Oggi si arrabbiano … e ti credo! La Regione, negli anni, non ha scandito il ritmo per un’azione avvolgente e di condivisione dei tanti problemi ambientali e sanitari che attanagliano ancora oggi Falconara; con le categorie sindacali ed i lavoratori tutti su questi aspetti non si è aperto alcun tavolo. Il Sindacato nel suo insieme ha atteso e se ha spinto lo ha fatto debolmente, senza convinzione. Tutti hanno atteso l’evolversi degli elementi senza creare alcuna prospettiva realmente alternativa a MEGA CENTRALI TERMOELETTRICHE e RIGASSIFICATORE; convinti che alla fine quegli impianti si faranno! Questo, forse, è l’errore più grande.
L’API nel frattempo sconfessa lo Studio Epidemiologico, annuncia i tagli occupazionali, sbandiera cifre a destra e manca. Cosa vuoi che facciano i padri di famiglia che vi lavorano? Si arrabbiano! Fanno bene ad arrabbiarsi ma puntano il dito sul bersaglio sbagliato. Ma qual’è il loro vero problema? Se i lavoratori dell’API li prendi uno per uno, dentro sono a disagio, colpevoli di nulla a mio avviso! Quando ne incontriamo mi chiedono: ma la nostra azienda avrà pur fatto qualcosa di buono in questi anni? Ce lo chiedono con lo sconcerto nel cuore per ciò che gli hai appena spiegato con tono pacato e voce lenta, stando ben attenti a che non traspaia dai loro occhi la minima insicurezza. La loro voce è ferma; in raffineria c’è chi alimenta il muro di cinta in cui sono rinchiusi, e montano ansie e preoccupazioni per un futuro che i più percepiscono incerto nonostante la promessa di una panacea di tutti i mali, ovvero la MEGA centrale termoelettrica ed il Rigassificatore!
Sta di fatto che il senso di venire aggrediti per qualcosa di male è troppo forte. Perchè? La squadra di prevenzione e antincendio è minacciata di dimezzamento (qualitativo, prima che quantitativo); le autorità e gli organismi preposti talvolta intercettano gravi carenze di sicurezza (terminale isola Agosto 2009), altre volte no (sversamento olio combustibile atz dell’Aprile 2007); altre volte non reagiscono per anni di fronte al gravissimo rischio come la mancanza della sicurezza elettrica “in isola” e, per di più, non si attivano con la magistratura per le palesi falsità che sono state dichiarate per anni dalla dirigenza API! Di fatto la sicurezza viene meno sempre più nonostante le rassicurazioni ed i numeri che vengono sbandierati dalla proprietà. Con questa consapevolezza i lavoratori API, i sindacati vanno dal Sindaco Brandoni, il quale si rivolge a Cogliati che a sua volta rassicura Brandoni … Si, lo sappiamo, è una pessima pagliacciata … praticamente il datore di lavoro che rassicura il proprio dipendente nel momento in cui gli ha appena propinato l’ennesima melina. Brandoni non alza nulla in questa fase, non per denigrare la persona ma per la scelta politica di un Sindaco che ha scelto di porsi nella condizione in cui le braghe sono calate… Però la RSU decide di andare da lui ed i motivi potevano essere due:
1) buona fede, ma per denunciare la seria problematica della squadra di prevenzione e antincendio occorre bussare altrove;
2) qualche Consigliere Comunale di maggioranza/dipendente API ha organizzato una bella parata nel tentativo di fare una strumentale propaganda a favore del Sindaco.
Anche noi, come molti cittadini falconaresi, davvero non abbiamo capito come mai gli operai non si siano arrabbiati con gli autori di questa iniziativa. Ci siamo chiesti: l’avranno discussa in un’Assemblea questa azione? Eppure il vento soffia ancora, cantava Pierangelo Bertoli, e così è stato anche questa volta: l’azione non è piaciuta a molti operai API. Certo è che se di fronte alla compiacenza di alcuni e alla mancanza di lungimiranza di altri chi ha le carte per giocare la partita su di un altro livello non lo fa, sarà allo stesso modo responsabile! Responsabile come chi ha animato questa farsa!
Però scriviamo queste cose, perchè ancora non abbiamo perso la speranza di riuscire a metterci tutti attorno ad un tavolo. Anche la Regione.
… E Spacca che fa? Mesi fa organizza un tavolo tecnico sulle centrali e lascia fuori da qualunque tipo di coinvolgimento il “Comitato di partecipazione attiva per lo Studio Epidemiologico”. Mesi fa andammo per due volte in Regione; giacciono agli atti le due audizioni richieste e alimentate da cittadini e associazioni del territorio! Certamente, se la Regione Marche avesse compreso in quella fase il potenziale di quegli interventi, oggi forse staremmo tutti a ragionare su di una prospettiva diversa! E dire poi che oggi uno dei due ex Presidenti di commissione è Assessore al Lavoro in Regione. Ma qui intendiamo ritornare subito alla questione dei Sindacati. Ci sarà qualcosa che possiamo chiedere tutti insieme senza che SALUTE e LAVORO vadano in contrasto tra loro, si disse allora, come testa di ponte, se non sbaglio era dicembre 2009 … l’Assemblea Permanente NO CENTRALI API propagandava già da mesi in città tutta una serie di riflessioni in proposito, attraverso iniziative e la collaborazione di altre associazioni. I contatti proseguirono a gennaio 2010, ma si concretizzò qualcosa solo con la CGIL. Certamente, se le organizzazioni sindacali di categoria avessero accettato l’idea da noi proposta di un coordinamento tra cittadini e lavoratori almeno sulle questioni della sicurezza le rispettive azioni oggi avrebbero maggiore forza. La questione della sicurezza riguarda in primis i lavoratori ma immediatamente dopo i residenti.
Nulla da fare con gli altri, perchè ? Noi ce lo chiediamo, dato che non si realizzò neanche un incontro informale con la CISL e la UIL. Non si riuscì a mettere in piedi nessun dialogo! Pazienza. Dentro la raffineria API intanto c’è chi non si sente rappresentato … lo sappiamo bene, ma è senza voce. I tre sindacati si marcano stretti preoccupati di scoprire il fianco l’uno verso l’altro, ed intanto l’azienda li pialla! Noi non demonizziamo quei lavoratori, ci sforziamo di capirli, sappiamo cosa si prova quando l’azienda che ti da il lavoro va sotto attacco e poi sappiamo anche cosa voglia dire aver dentro un sindacalismo così subordinato; è dura muoversi isolati. Se stanno inermi di motivi ne avranno a bizzeffe, ma li dentro non sono tutti convinti che vada bene atteggiarsi così. Assolutamente no! Tutti i problemi li hanno per colpa dei Comitati? Assolutamente no! Hanno capito bene in molti che l’atteggiamento non può essere quello di coloro che si accontentano di una “promessa” che non potrà essere mantenuta. Inoltre, da parte dei Comitati locali, c’è stato un porsi diverso rispetto al passato; dall’interno molti lavoratori hanno colto il cambiamento, ma le categorie non lo hanno voluto cogliere. Si potrebbe anche asserire che il tempo dedicato a Segretari, membri della RSU, e lavoratori sia stato sprecato ? No, non ci stiamo. L’attuale agire penalizza i lavoratori, adesso loro sono chiamati a metterci la faccia e a tutti gli altri toccherà responsabilmente lasciare le porte aperte.
Precisando che una mancanza di dialogo non ci impedirà di bloccare la realizzazione degli ulteriori impianti rivolgiamo un appello a coloro che remano contro il dialogo. Tanti lavoratori ci testimoniano l’operato del Sig. Andrea Fiordelmondo. Noi possiamo dire che al telefono è stato gentile, poi si è negato …, sappiamo anche bene come gli sia capitato di spargere fiele a destra e manca, così come di aver invitato gli altri della RSU a non dar corso all’incontro cui accennavamo. Con noi durante alcune telefonate non ha avuto le palle, per il resto se ai suoi iscritti sta bene così, c’è poco da dire. Vogliamo concedere anche a lui una via d’uscita ? Diremo che si è trattato di un malinteso! Che abbia un’avversione per i Comitati in generale è storia vecchia, come gli sia venuta e come oggi questa avversione sia alimentata lo sa lui, sarà pure un “reoccio” ma qui il futuro è un po’ più grigio per tutti, che siano lavoratori diretti e dell’indotto API o gli altri cittadini/lavoratori! Pertanto non daremmo tutta questa importanza ai singoli, sarà l’insieme dei lavoratori a costringere il Sindacato interno ad aprirsi ad un confronto con il resto della/delle città? Sarebbe quanto mai opportuno, non indispensabile ma utile.
Andrea Fiordelmondo (Seg Prov UIL), Daniele Paolinelli (Seg Prov CISL), Zoppi (Seg Filcem CGIL), Cristian Gatti (RSU API CISL), Massimo Duranti (RSU API CGIL), Stefano Mastrovincenzo (Seg Reg CISL), Paolo Polonara (RSU API CGIL), Maurizio Di Cosmo (Seg Reg CGIL) Manzotti (Seg Prov CGIL), Valeria Talevi (CGIL Falconara) se leggendo ravvisaste che abbiamo scritto cose inesatte potrete precisare e Vi daremo spazio e pubblicità!
Roberto C. - Falconara M.ma(AN) - Componente dei Comitati cittadini di Falconara M.ma
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