CENTRALI TERMOELETTRICHE API, SUPERFICIALE PARERE DEL MIN AMBIENTE: VALUTAZIONE SANITARIA NON OBBIETTIVA!

pubblicato il 1 Agosto 2009 0

IL PARERE DELLA COMMISSIONE VIA DEL MINISTERO DELL’AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE (MATT) RIGUARDANTE IL PROGETTO DELLE CENTRALI TERMOELETTRICHE DA 580 MWE PRESENTATO DA API NÒVA ENERGIA E’ SUPERFICIALE!

LA PARTE RIGUARDANTE LA SITUAZIONE SANITARIA NON È OBBIETTIVA.

Cominciamo a dimostrare quanto sosteniamo a partire dalle valutazioni espresse dalla Commissione VIA riguardo la situazione sanitaria del territorio di Falconara Marittima.

Pubblichiamo in fondo alcuni documenti di riferimento sulla problematica sanitaria come approfondimento e orientamento per il lettore:
- SIA è il doc. presentato da API Nòva Energia con il suo Studio di Impatto Ambientale (SIA);
- il doc. inviato al MATT dalla Regione Marche nel suo parere sul progetto (pag. 48 e 49);
- la valutazione espressa dalla Commissione VIA nel suo recente documento (pag. 39 e 41);
-“Analisi epidemiologica geografica di mortalità e ricovero ospedaliero” redatto dall’ARPA Marche in collaborazione con l’ARPA Piemonte nel 2002;
- Relazione della Commissione preposta all’indagine sulle malattie tumorali nel territorio di Falconara (Deliberazione di Giunta del Comune di Falconara M. n. 52 del 4 Marzo 1997) pag. 7 e 8.

Il SIA API cita tre Studi:

-“Analisi epidemiologica geografica di mortalità e ricovero ospedaliero” redatto dall’ARPA Marche in collaborazione con l’ARPA Piemonte nel 2002;
- “La salute della popolazione” - Provincia di Ancona -  ENEA Dip.Ambiente per il periodo 1988-1993;
-“Relazione della Commissione preposta all’indagine sulle malattie tumorali nel territorio di Falconara M.ma” studio commissionato nel 1997 dal Comune di Falconara M.ma per il periodo 1991-1996.

Il SIA dell’API ignora alcune importanti considerazioni delle prime due indagini e cita solo le conclusioni della Relazione della Commissione nominata dal Comune di Falconara, e cioè quella di pag. 7 e 8:

nel confronto con le circoscrizioni territoriali di riferimento, la mortalità per tutte le cause e quella per tutti i tumori nel comune di Falconara M.ma presenta, generalmente, tassi molto simili o inferiori a quelli registrati in provincia di Ancona che nella Regione Marche …”

I fattori ambientali e l’entità del carico inquinante presente nel corso degli ultimi decenni fino ad oggi nell’atmosfera di Falconara M.ma non sembrano, dunque, avere avuto un influenza negativa sulla frequenza sia della mortalità in generale, sia della mortalità per alcune specifiche cause (tra cui tumori e malattie dell’apparato respiratorio) registrate nella popolazione di Falconara Marittima per il periodo 1991 - 1996. Sembra dunque di poter affermare che le lavorazioni che avvengono nella raffineria API non rappresentino un significativo fattore di rischio per la mortalità della popolazione residente nello stesso comune dove esiste l’impianto.”

LA VALUTAZIONE DELLA COMMISSIONE VIA DEL MATT SI CONFORMA IN TUTTO E PER TUTTO ALLA CONCLUSIONE CHE ABBIAMO EVIDENZIATO IN GRASSETTO E SOTTOLINEATA; LA COMMISSIONE NON SI PONE IL PROBLEMA DI CIÒ CHE PUÒ ESSERE RISULTATO DALLE ALTRE INDAGINI CITATE DALLA STESSA API … E NON SI PONE NEANCHE IL PROBLEMA DEL PERCHÉ ESSE VENGANO CITATE E POI, ALCUNE IMPORTANTI CONSIDERAZIONI, IGNORATE NEL SIA DELL’API!

Non solo: i periodi di riferimento di ciascuna indagine citata nel SIA dell’API sono tutti diversi e, perlomeno, avrebbero essi stessi dovuto suggerire una verifica se in anni diversi, sanitariamente, fosse emerso qualcosa di diverso.

A questo punto, dato che API non lo scrive nel suo Studio di Impatto Ambientale e la Commissione ministeriale VIA non si preoccupa di saperlo, TOCCA AI CITTADINI MOSTRARE che cosa individuava lo Studio dell’ARPA Marche e dell’ARPA Piemonte: Analisi epidemiologica geografica di Mortalità e Ricovero ospedaliero per causa - Centroide di Falconara Marittima (AN) e Comuni entro 30 Km - Settembre 2002

Riportiamo alcuni stralci significativi rimandando al file pdf per chi volesse approfondire.

I tumori del sistema emolinfopoietico (leucemie, linfomi, mielomi) presentano nel loro complesso la maggiore problematica del comune di Falconara. Nel corso degli anni sono stati segnalati ripetuti eccessi in questa categoria diagnostica, ora in un sesso, ora nell’altro a seconda dei sottogruppi considerati, con distribuzione però differente per tipologia e periodo: negli anni 1981-94 ad una mancanza di rischio complessivo di leucemie tra gli uomini fa da contrasto un rischio aumentato di linfomi non Hodgkin negli uomini (SMR di 167, 95% IC 101-261) un SMR di 70 nelle donne, non significativo statisticamente, ma con un eccesso nello stesso sesso, di mielomi multipli, non significativo (SMR di 123). Nel periodo più recente l’eccesso per linfomi non Hodgkin si sposta nel sesso femminile (SMR di 111, n.s.), mentre negli uomini è inferiore all’atteso (SMR di 75, basato su 4 casi). I tumori emolinfopoietici nel loro complesso sono ora in eccesso nel sesso femminile (SMR di 129, n.s.) mentre sono diminuiti negli uomini (SMR di 83).

Le leucemie nel periodo più recente sono in eccesso nelle donne (SMR di 165, n.s.)(…)

Le leucemie sono invece state correlate con numerosi fattori di rischio, soprattutto con il benzene e altri derivati simili dell’industria petrolifera.

La correlazione tra patologie del sistema emolinfopoietico ed esposizioni professionali tra gli addetti ad impianti petrolchimici esiste un corpus di letteratura molto corposo, perdurante dai primi studi eseguiti, spesso con evidenze anche tra la popolazione residente nei pressi degli impianti stessi. Nella monografia IARC più volte citata la documentazione più rilevante riguarda per l’appunto tale associazione.

Va rimarcato che successivamente al 1989, anno di pubblicazione della monografia IARC sulla pericolosità degli impianti di raffinazione del petrolio, sono stati numerosissimi gli studi pubblicati sull’argomento della maggiore incidenza di tumori emolinfopoietici in lavoratori addetti a industrie petrolchimiche o residenti nelle vicinanze.

Viene confermato l’eccesso di rischio per alcune patologie tumorali emolinfopoietiche; l’incidenza di ricovero per linfomi di Hodgkin nel sesso maschile e femminile è aumentata (SMR di 161 negli uomini e 104 nelle donne), così come è aumentato il rischio per le leucemie complessive (SMR di 105 negli uomini e 144 nelle donne). Si segnala inoltre un eccesso di leucemie anche nella fascia di età pediatrica (0-14 anni), con un SMR di 132 (95% IC 27-386).

L’area circostante il comune di Falconara
L’analisi epidemiologica descrittiva nella zona circostante (30 km dal municipio di Falconara) è stata compiuta ai fini di contestualizzare eventuali rischi (o assenze di rischio) nella zona in cui è inserito il comune, per valutare la presenza di trend spaziali coinvolgenti o meno il comune stesso. Si consiglia la visione parallela delle mappe in allegato (all. 3, 4 e 5).

Emergono alcune situazioni di eccesso in alcuni comuni posti lungo la Valle dell’Esino, peraltro confinanti con Falconara per alcune forme tumorali, che meriterebbero un’investigazione più approfondita.

CONCLUSIONI (pag.24)
Gli studi condotti nel tempo sul Comune di Falconara Marittima mostrano concordemente un rischio di mortalità generale e per tutti i tumori complessivi inferiore all’atteso (sia se l’atteso di riferimento è la Provincia di Ancona sia la Regione Marche nel suo complesso).Meritano tuttavia di essere segnalate, in quanto riportate ripetutamente in studi epidemiologici occupazionali sugli addetti a impianti di raffinazione del petrolio, alcuni eccessi presenti nell’area comunale:
- i tumori pleurici maligni, o mesoteliomi (dato statisticamente significativo)

- i tumori emolinfopoietici (dato anch’esso statisticamente significativo quando considerato in particolari periodi temporali)
- i tumori della vescica (non significativi tuttavia nelle analisi citate)
- i tumori della laringe (non significativi)
- i melanomi

Il confronto con i dati complessivi di letteratura depone infatti, nel caso di Falconara, per un possibile rischio di origine occupazionale correlato con l’esposizione lavorativa prolungata negli impianti petrolchimici; l’effetto sulla popolazione residente in questi casi è più sfumato, essendo dovuto ad una somma di rischi ambientali ed occupazionali, diversi, il cui effetto complessivo tende ad essere poco visibile. Nondimeno sono stati rilevati, a Falconara, alcuni eccessi, alcuni significativi, in vari periodi e in entrambi i sessi, pur con differenze nelle singole tipologie, che meritano la massima considerazione e richiederebbero la ricostruzione dell’esposizione dei vari soggetti, tramite intervista ai familiari dei deceduti, con uno studio analitico del tipo caso-controllo per verificare le ipotesi eziologiche più preoccupanti. (…)In relazione a questi eccessi è comunque indicata la sorveglianza epidemiologica periodica e regolare al fine di monitorare l’andamento nel tempo dei fenomeni sanitari evidenziati.”

Questa ANALISI delle due ARPA ha segnalato già nel 2002 TUMORI EMOLINFOPOIETICI e ALCUNI ECCESSI RILEVATI A FALCONARA MARITTIMA tanto da porre l’esigenza di RICOSTRUZIONE DELL’ESPOSIZIONE DEI VARI SOGGETTI, TRAMITE INTERVISTA AI FAMILIARI DEI DECEDUTI, CON UNO STUDIO ANALITICO DEL TIPO CASO-CONTROLLO PER VERIFICARE LE IPOTESI EZIOLOGICHE PIÙ PREOCCUPANTI cioè, proprio quello che ha fatto recentissimamente l’Indagine Epidemiologica effettuata dall’Istituto Nazionale Tumori di Milano e dall’ARPA Marche (periodo 1994 - 2003), chiesta da una Petizione Popolare con 3.500 firme e commissionata dalla Regione nel 2004!

Indagine i cui risultati sono stati illustrati dal dott.Micheli e dal dott.Mariottini il 29 gennaio 2009!

LA CONSEQUENZIALITÀ TRA QUELLA ANALISI DEL 2002 E L’ODIERNA INDAGINE EPIDEMIOLOGICA DELL’INT/ARPAM È PALESE; il nesso epidemiologico e sanitario di queste due indagini non può essere ignorato!

Se, per la temporalità della redazione del suo SIA, API Nòva Energia non poteva mettere in relazione l’Analisi delle ARPA Marche e Piemonte del 2002 con le recentissime risultanze dell’Indagine epidemiologica commissionata dalla Regione Marche, al contrario LA COMMISSIONE VIA DEL MATT NON POTEVA IGNORARE TALE CONSEQUENZIALITA’ anche perchè nel parere della Regione Marche del 3/12/2008 si dice che alla luce di ciò che sta emergendo il progetto delle centrali termoelettriche API “si pone in un contesto dove si stanno riscontrando criticità sotto l’aspetto sanitario che impongono grande attenzione”.

Può essere che la Regione non abbia inviato le conclusioni dell’Indagine Epidemiologica del 29 Gennaio 2009 al Ministero dell’Ambiente e della Salute neanche dopo la conclusione della VIA ministeriale (e di questo gliene chiederemo ragione!)

MA È IL METODO DELLA COMMISSIONE VIA MINISTERIALE E LA CONSEGUENTE VALUTAZIONE CHE NON HA SCUSANTI!

Quello che stona da parte della Commissione VIA ministeriale è la scelta unidirezionale delle valutazioni sanitarie della Commissione comunale del 1997, valutazioni sconnesse da una ricerca progressiva ed organica sullo stato di salute e sulla situazione epidemilogica della popolazione.

Quello che stona è che quella scelta unidirezionale è la stessa di API Nòva Energia che propone il progetto delle centrali termoelettriche!

Quello che stona è che la Commissione VIA ministeriale ignora proprio le Indagini che, fatte in tempi diversi, si connettono tra loro proprio per le risultanze epidemiologiche che, a poco a poco, stanno emergendo.

Quello che stona è che un Ministero dell’Ambiente che deve VALUTARE L’IMPATTO DI UN OPERA, NON VERIFICHI OGNI DUBBIO SULLA SITUAZIONE AMBIENTALE/SANITARIA IN CUI L’OPERA SI INSERISCE, ESCLUDA DAL SUO ORIZZONTE DI VALUTAZIONE LE INDAGINI CHE EVIDENZIANO DEI RISCHI E ACCREDITI, TRA QUELLE SVOLTE, SOLTANTO LA VALUTAZIONE CHE ESCLUDE QUALSIASI RISCHIO SANITARIO!

Il Rapporto Finale dell’Indagine Epidemiologica del 29 Gennaio 2009 di INT Milano e ARPA Marche dice che per il tumore del sistema emolinfopoietico è stato accertato “un rischio importante, statisticamente significativo, nel sottogruppo di soggetti (uomini e donne) che per più di 10 anni hanno svolto occupazioni che verosimilmente hanno determinato una maggiore presenza presso le loro residenze (…) suggerendo l’avvio di immediati interventi di prevenzione primaria per la riduzione/eliminazione dei fattori che hanno determinato tale eccesso .

Letta alla luce di questo Rapporto Finale la valutazione sanitaria espressa dalla Commissione VIA ministeriale E’ SUPERFICIALE E, PERTANTO, NON OBBIETTIVA!


DOCUMENTI ALLEGATI

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