Caro Gian Mario Spacca…

pubblicato il 5 Giugno 2009 0

Pubblichiamo una lettera aperta, scritta da un cittadino da mesi attivo in assemblea e impegnato sui temi della tutela ambientale e della salute che lo riguardano da vicino…la pubblichiamo per la forza dei concetti espressi e perché come comitati da anni abbiamo sempre rivendicato il diritto alla salute e continuiamo a farlo!

“Egregio Presidente della Giunta Regionale Gian Mario Spacca,
ci siamo conosciuti, seppur velocemente, il 9 dicembre 2008 quando insieme ad altre cento persone circa si venne in Regione a consegnarle un documento sottoscritto da decine di associazioni sociali ed economiche, rappresentanti istituzionali e forze politiche in cui si le si chiedeva sostanzialmente di proteggere un’intera area dal pericolo complessivo ed imminente rappresentato dalla costruzione di due ulteriori impianti “insalubri” a Falconara Marittima (centrali termoelettriche di 580 MW che si aggiungerebbero all’attuale sito industriale API).
Rivolgemmo a lei prima, ed ai capigruppo di maggioranza poi [Ricci (PD), Brandoni (RC), Procaccini (PDCI) alla presenza della Ortenzi (presidente commissione energia)] la nostra ferma determinazione nell’affermare che nell’area della Bassa Valle Esina altre centrali ”inquinanti” non le avremmo mai accettate. Riteniamo di esserci contraddistinti da altre esperienze utilizzando sempre un linguaggio propositivo e di difesa della Regione stessa attraverso la richiesta di attuazione del PEAR chiedendo con determinata civiltà di negare al più presto l’INTESA STATO REGIONE. Ritenemmo già allora fondamentale poter avviare un confronto con la proprietà API affinchè si pervenisse ad una nuova piattaforma industriale…sostenibile, in grado di creare nuava e stabile occupazione e “non insalubre per la salute dei residenti” affiancata da una normativa sanzionatoria per le inadempienze relative agli impianti esistenti, inadempienze costantemente riscontrate dall’ARPAM ad esempio in merito al superamento dei limiti previsti per gli ossidi di azoto.
Concetti semplici, chiari, ineludibili dal nostro punto vista.
Metodi e strategie differenti hanno portato la regione su altri percorsi, ed oggi, come temevamo (vedi articolo allegato), l’interventismo del governo centrale rischia di vanificare una collaborazione fattiva venutasi a creare negli anni tra cittadini e istituzione regionale. Qualora la REGIONE MARCHE venisse esautorata dal parere vincolante autorizzativo sulle centrali, cosa saremmo costretti a sentire ? Guai a chi pensasse d’ora innanzi di giocare la partita scaricando la responsabilità dell’epilogo sul governo centrale.
Oggi l’Assemblea Permanente NO CENTRALI API di Falconara Marittima porta avanti una petizione popolare che con il lavoro di tanti proseguirà indipendemente da ciò che accadrà e per l’appuntamento delle prossime elezioni regionali arriveremo certamente ad aver sensibilizzato alcune migliaia di persone.
Faremo si che NON si compia un destino già scritto da alcuni alle spalle della gente comune…noi, che qui abitiamo, viviamo sulla nostra pelle che si tratta di una questione di soppravvivenza (decessi per leucemie e linfomi ma anche altro su cui ancora non si è indagato e forse ci si guarda bene dal farlo perchè poi il coperchio sulla pentola proprio non si potrebbe più mettere) e non permetteremo a nessuno di speculare sopra la nostra salute (economicamente e politicamente).
Auspico al più presto un’accellerazione anche della maggioranza da lei oggi rappresentata pari almeno a quella del governo centrale, affinchè in questa difficile battaglia si proceda al fianco dei cittadini di una intera area già abbandonati alla loro sorte dall’attuale amministrazione comunale di Falconara Marittima.
Un altro futuro è possibile, un futuro che parli solo di “energia da fonti rinnovabili” perchè qui siamo già oltre i possibili limiti di tollerabilità ed abbiamo assoluta necessità di ”principi di precauzione”, gli unici possibili vista la già presente classificazione di Area ad Elevato Rischio di Crisi Ambientale.
Sono certo che eventualmente altre aree, comuni e provincie della nostra Regione saranno ben contente di “immolarsi” al posto nostro sull’altare del bene comune e della necessità di aumentare la produzione di energia regionale, vero?”

Roberto Cenci

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