I Comitati ai Sindacati API: CHIEDIAMO INSIEME UN INVESTIMENTO MASSICCIO SULLE RINNOVABILI

pubblicato il 4 Maggio 2009 0

Abbiamo letto con curiosità l’intervista ad Andrea Fiordelmondo, tecnico della raffineria API di Falconara Marittima nonchè sindacalista UIL.

Il sindacalista sostiene che un motivo della possibile razionalizzazione occupazionale in raffineria potrebbe essere imputata alle “restrizioni imposte dalla Regione in tema ambientale, con una disciplina più severa rispetto a quella nazionale per l’inquinamento dell’acqua, dell’aria e del sottosuolo“.

Allora, per prima cosa, ci siamo presi la briga di guardare i Rapporti Ambientali pubblicati sul sito dell’API e dall’ultimo pubblicato (2006) risulta quanto segue (evidenziazione fuxia nostra):

Spese ambientali - esercizio (migliaia di euro)

2003 2004 2005 2006
IMPIANTI
PETROLIFERI
CENTRALE
IGCC
monitoraggio e controllo 2.199 2.097 2.385 2.058 480
prevenzione inquinamento 1.175 1.646 983 2.006 579
trattamento riduzione sost inquinanti 5.522 5.359 5.832 3.440 310
conservazione patrimonio naturale 827 871 647 62 4
costi immateriali 0 0 0 888 100
8.454 1.473
TOTALE
9.723 9.973 9.847 9.927


Scrive API nel suo Rapporto Ambientale 2006: “non sono direttamente confrontabili con gli anni precedenti le macroaree di spesa, tra le quali ne viene introdotta una nuova, quella dei “Costi immateriali”, che comprende le spese sostenute per studi di controllo e prevenzione ambientale, per tasse e canoni“.

Questa nuova voce dei Costi immateriali è quantomeno singolare tra le spese ambientali vere e proprie, in quanto comprende anche tasse e canoni ed ammonta a quasi 1.000.000 di Euro!

Così ci siamo detti, vuoi vedere che le spese ambientali di esercizio potrebbero essere calate?

Dopotutto la voce delle spese per il Trattamento e riduzione delle sostanze inquinanti che potrebbero rientrare tra quelle che l’API deve sostenere per l’ingente inquinamento del sottosuolo sono sensibilmente diminuite, da 5.522.000 € del 2003 al 3.750.000 € del 2006!

A meno che il sindacalista Fiordelmondo non intenda eccessive quelle sulla prevenzione dell’inquinamento e quelle sul monitoraggio e controllo.

Espresso questo dubbio va rilevato che lo stesso sindacalista ci informa, allarmato ed allarmante, che “a Giugno l’azienda presenterà il piano industriale in cui sono contemplati tagli

Crediamo che per la prima volta, dopo anni di polemiche a distanza, potremmo condurre una battaglia comune anche con Fiordelmondo ed il resto del Sindacato:

INSIEME, PRETENDIAMO DALLA REGIONE MARCHE E DALL’API LA RISCRIZIONE DEL PROTOCOLLO DI INTESA SULLE ORME DI QUELLO SOTTOSCRITTO DALLA REGIONE CALABRIA E API NOVA ENERGIA:

  1. tutta la filiera del fotovoltaico: con produzione di silicio cristallino, wafer, cellule e moduli;
  2. tutta la filiera dell’eolico: componenti di turbine e relativo assemblaggio;
  3. un impianto fotovoltaico;
  4. progetti di ricerca ed innovazione nel settore dell’energia;
  5. formazione del personale e serie di presidi scientifici a partire da un centro test e certificazione dei pannelli fotovoltaici;
  6. un elettrolizzatore per la produzione di idrogeno da utilizzare come fuel per la produzione di energia;
  7. costruzione di un parco a tema dotato di attrattive ludiche e organizzazione di un centro visite capace di coniugare attrazione turistica ed educazione scientifica - ambientale.

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DA 800 A 1.000 NUOVI POSTI DI LAVORO PREVISTI!

Noi Ci Stiamo a Scendere in Strada con i Lavoratori Api!
FIORDELMONDO E CGIL - CISL - UIL - UGL CI STANNO?


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