Il Pagùro intervista l’architetto Carlo Brunelli

pubblicato il 7 Luglio 2007 0

Architetto Brunelli partiamo dalla fine.
Ci dice con due cifre perché il progetto quadrilatero è un cattivo affare per il territorio e le casse del comune di Falconara?

Perché, a differenza delle altre aree leader del Piano di Area Vasta presentato da Quadrilatero quelle aree del Comune di Falconara avevano già una edificabilità garantita dal PRG 2003. Il comune poteva guidare l’intervento privato o sostituirsi come soggetto attuatore, magari con una Società di Trasformazione Urbana. Ad ogni modo il Comune aveva praticamente in tasca un valore di oneri urbanistici ed ICI (proiettata sui trenta anni) di circa 12 milioni di euro. Con l’operazione Quadrilatero la Regione, quale socio autorevole, è venuta a chiedere a Falconara di cofinanziare le opere stradali dell’appennino attraverso il meccanismo della “cattura di valore”.
La soc. Quadrilatero esproprierà i terreni, e li assegnerà, tramite gara, a un qualche grosso gruppo di imprenditori che progetteranno e realizzeranno le opere.
Il comune di Falconara perde la potestà e il controllo del territorio e 70.000 mq di edifici saranno realizzati secondo le esigenze dei privati in un’area delicatissima per la vicinanza dell’abitato di Castelferretti.
Dei 12 milioni di euro al comune resteranno 1.190.000 €, più l’anticipo degli oneri della urbanizzazione primaria (1,7 milioni) che dovranno essere spesi, con gli interessi, per fare le opere entro breve termine.
In un colpo solo il Comune ha “bruciato” più di 9 milioni di euro.

Accettando come priorità assoluta la necessità di scongiurare il disseto finanziario, quale alternative ci sarebbero al progetto quadrilatero?

Ci sono state varie proposte. Quella più semplice e inequivocabile era quella che si poggiava su una serie ragionata di alienazioni.
In particolare, anche sulla base di ragionamenti sulla qualità e collocazione dei servizi scolastici condivisi con rappresentanti dei genitori, si proponeva di mantenere le Peter Pan e la palestra (ricollocata nella parte bassa dell’area) in modo da non compromettere l’integrità del plesso scolastico del centro città e di spostare le Rodari di circa 50 m. nell’area verde sottostante le Ferraris, in modo da formare un nuovo complesso scolastico.  La valorizzazione delle aree pubbliche poteva riguardare l’ex Fanesi,  l’area del centro Qui di via Repubblica, l’area delle attuali Rodari a Palombina, una porzione dell’area soprastante parco Kennedy (dove nell’ipotesi del Sindaco sarebbero andate le nuove Peter pan) e l’area del campo di bocce a fianco dell’hotel Touring, spostando il campo nella parte più elevata dell’area verde. Una soluzione certo dolorosa  ma più ragionevole del dilapidare 9 milioni di euro. In totale le entrate stimate dalle alienazioni sarebbero ammontate a 6.484.375 €, con un surplus di circa 1,5 milioni di euro.

In questo modo ci sarebbero stati spiragli anche per precari e premio di produttività dei dipendenti pubblici?

Ci sarebbero stati 1,5 milioni di euro in più da poter spendere.

Per esempio, se fosse stato attuato quanto previsto dal PRG, senza varianti urbanistiche, che cosa avremmo avuto territorialmente ed in cassa?

Minore volumetria (circa 50.000 mq contro i 70.000 previsti da Quadrilatero); un grande parco urbano come filtro tra il nuovo centro affari-servizi e l’abitato di Castelferretti; maggiori possibilità di integrazione del nuovo complesso alla città, coinvolgendo i commercianti e inserendo la possibilità di valorizzare edifici storici come il castello e la villa Montedomini; le stesse opportunità funzionali perché, è bene precisarlo, le funzioni espositive, fieristiche e di outlet-showroom sono già presenti tra gli usi previsti dal PRG vigente e rispondono a requisiti posti dal Piano di Inquadramento Territoriale su quest’area, il cui ruolo strategico era stato riconosciuto già dieci anni fa.

Senta, Le facciamo una domanda schietta e se vuole può non rispondere! Ma il geometra Furio Durpetti, quello del megaporto a Falconara, dell’appoggio al progetto quadrilatero, della progettata lottizzazione delle Poiole… cioè l’uomo di una urbanistica aggressiva del territorio… che cosa ci fa come doppione della dirigente Arch. Marincioni?

Innanzi tutto va precisato che l’Arch. Marincioni ha dato di recente le dimissioni e purtroppo oggi il settore non ha più un dirigente. Quanto a Furio Durpetti devo dire solo che si tratta di un tecnico di provata esperienza. Come ogni tecnico preparato ha una sua visone dell’urbanistica che può anche non coincidere con la mia. Non è questo assolutamente un  problema.  Un problema è invece la continuità di un orizzonte politico che accomuna ormai dichiaratamente Carletti e Recanatini.

Qualcuno in Giunta ci ha accusato di dire il falso quando sostenemmo che la ex Officina squadra rialzo delle ferrovie poteva essere sottratta all’API dal Comune utilizzando denaro della Regione per il Contratto di Quartiere Villanova-Falconara Nord.
Può spiegare ai nostri lettori come stavano le cose anche con qualche cifra?

Mi spiace ricordare cose spiacevoli. Dico solo che i soldi c’erano, erano assicurati circa 700.000 dai finanziamenti regionali del contratto di quartiere più un finanziamento di 100.000 euro messo a disposizione da un assessore regionale. Ci furono diversi incontri in Regione a tale proposito e mi recai personalmente a Roma alla sede di Real Estate delle ferrovie (lo stesso giorno dell’avvio della procedura di VIA sulle centrali API) su mandato della giunta comunale per trattare la questione. Le condizioni c’erano tutte. L’avevamo in pugno, ma all’ultimo momento…

Il rapporto con gli enti superiori.
A noi sembra palese che sia con la questione Quadrilatero sia con le centrali elettriche API il Comune di Falconara non sia minimamente ascoltato dalla Regione Marche.
Quanto dipende dalla mancanza di volontà politica del Comune di sostenere fino in fondo le sue scelte nei confronti della Regione e quanto dalla distanza delle Regione dalle ragioni del territorio e delle popolazioni.

Ritengo che la Giunta regionale sia sincera quando afferma che Falconara ha un interesse strategico per le Marche. Il problema è che questo interesse risponde probabilmente all’interesse dell’imprenditoria regionale, specie quella che pesa di più, e delle organizzazioni politiche ad essa collegata ma non risponde affatto all’interesse di Falconara. Le grandi imprenditorie della Provincia di Ancona stanno a Fabriano, a Jesi, a Senigallia, nell’area Osimo-Loreto, non a Falconara. Noi non abbiamo grandi imprese eccetto l’Api che peraltro non ha alcun interesse a che l’economia falconarese decolli. Già in questa situazione consideriamo ormai diffusamente l’Api un detrattore allo sviluppo economico della nostra area, figuriamoci se avessimo alternative concrete da percorrere.

Non ha l’impressione che dietro il “ruolo strategico” di Falconara e del suo territorio ci sia in realtà la considerazione di essa come merce di scambio per presunti benefici (energetici e infrastrutturali) che vanno poi a ricadere altrove? Per intenderci, è come se qui a Falconara ormai si sia deciso di concentrare il peggio della produzione e del saccheggio territoriale perché un pò di peggio già c’è… Ci sembra che ultimamente sia stata espressa una considerazione simile da un esponente maceratese del centro destra in Consiglio regionale sulla discussione relativamente alle progettate megacentrali elettriche di Tolentino e Falconara. Nel suo intervento il consigliere dei centro destra  avrebbe sostenuto una sorta di “vocazione” di Falconara a quel tipo di produzione a differenza di Tolentino!

E’ sempre così. Quando si accetta un oltraggio si assevera chiunque a fare altrettanto. Si perde la dignità, il rispetto. Per questo alla proposta della Quadrilatero bisognava dire di no e rivendicare l’aiuto della Regione magari manifestando davanti alla presidenza, per una questione di dignità. Ora c’è da aspettarsi che ci calpesteranno ancora e le occasioni non mancano. E dobbiamo incolpare soltanto noi stessi e il nostro silenzio per questa situazione.

Il tradimento più evidente della maggioranza che governa Falconara è stato l’immediato affossamento della tanto sbandierata partecipazione. Nel momento cruciale di capire e scegliere sulla Quadrilatero tutto è avvenuto all’interno del Castello.
Idem per la questione delle centrali API: questa Giunta - a parte le adesioni personali - non ha mai ha fatto un passo insieme ai cittadini ed alle associazioni ed ora, arroccata nelle stanze del Castello, ci sembra che stia pericolosamente cambiando opinione e stia incrinando l’unità delle Amministrazioni che hanno dichiarato la loro contrarietà alle centrali dell’API.

Ritengo che la principale lacuna di questa amministrazione sia la mancanza di autonomia critica. Si risponde unicamente alla direttiva delle segreterie di partito. Se la segreteria, per motivi suoi, dice: “è meglio prendere questa posizione” i referenti di Falconara eseguono. Il caso dell’atteggiamento di Rifondazione sulla Quadrilatero è un caso esemplare, ma ne potrei fare a dozzine. Finchè Falconara sarà sottoposta alle logiche delle segreterie di partito la partecipazione sarà, per bene che vada, un’operazione di facciata. La partecipazione implica l’approfondimento critico delle questioni. Questo le segreterie di partito non lo vorranno mai. Per quanto riguarda l’Api penso che purtroppo le segreterie di partito abbiano già deciso a Roma prima ancora che in Ancona.

Due altre cose che ci stanno a cuore: il Contratto di quartiere Villanova-Falconara Nord è definitivamente perso o nell’incontro con la Regione è stato proposto un accordo di programma per non perderlo come richiesto e sottoscritto nella recente assemblea di quartiere dai cittadini disertata dalla Giunta (tranne, a titolo personale, Lei e l’Assessore Impiglia)?

Nella riunione con la giunta regionale erano state programmate molte cose. Tra queste un sopralluogo nel territorio e la discussone di una serie di questioni sottoposte ai rispettivi assessorati competenti. Nulla di quanto programmanto è stato fatto. Così non si è discusso della questione dei quartieri di Villanova e Fiumesino che io avevo sottoposto agli assessorati competenti sia per le problematiche ambientali che per quelle urbanistiche. Realisticamente devo dire che il contratto di quartiere è ormai cosa passata

E i soldi provenienti dal Ministero dell’Ambiente per il risanamento dell’Area ad Alto Rischio di crisi Ambientale saranno utilizzati anche per Falconara ed i disgraziati quartieri di Villanova e Fiumesino oppure siamo quelli solo da “mungere” (in termini di perdita della salute, degrado ambientale e di perdita del valore degli immobili)?

Gli assessori Amagliani e Pistelli hanno ricevuto la mia scheda dove definivo inconcepibile la totale assenza di finanziamenti per interventi nei quartieri più esposti al rischio ambientale all’interno del piano di risanamento dell’Aerca. Anche su questo, come su molte altre cose, attendevo una risposta. Ora non più.

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