Gola profonda
Una ISPEZIONE ANNUNCIATA è una contraddizione in termini.
Il dubbio sorge da come la notizia è apparsa su un quotidiano locale di domenica 20 Agosto (articolo che riproduciamo a lato) in merito ad una ispezione presso la raffineria API di Falconara M.ma.
Il sopralluogo del Ministero ai primi di Settembre servirebbe per “verificare lo stato di avanzamento dei lavori di bonifica prescritti dall’ultima conferenza dei servizi svoltasi a Roma nel gennaio scorso“.
L’articolo mette in evidenza “il sopralluogo (non troppo) segreto” da parte dei tecnici del Ministero dell’Ambiente, “coadiuvati, tra gli altri dai Carabinieri del Noe, dagli esperti dell’Arpam e da quelli del Comune di Falconara”.
Forse non a torto, dato che perfino un film comico come I TARTASSATI mostrava come l’integerrimo maresciallo della finanza Fabio Topponi (Aldo Fabrizi) si presentava all’improvviso ed in incognito nel negozio di abbigliamento del cav. Torquato Pezzella (Totò) al fine di inchiodarlo per evasione fiscale!
In realtà la dovizia di particolari contenuti nell’articolo del quotidiano pone alcuni seri problemi.
Dall’articolo si deduce che la eventuale “gola profonda” ha informato la giornalista che l’ispezione congiunta del Ministero dell’Ambiente, dei Carabinieri del NOE, dell’Agenzia regionale per la protezione ambientale delle Marche (ARPAM) e del Comune di Falconara era accompagnata da una certa riservatezza. A nostro avviso diffondendo la notizia ad una giornalista, “gola profonda” ha inteso, se di “sopralluogo segreto” si trattava, compromettere la riservatezza dell’ispezione e, forse, la sua efficacia nel verificare il rispetto di precise disposizioni a tutela del nostro mare Adriatico e del nostro fiume Esino, non trattandosi di un collaudo di un impianto o parti di impianto della raffineria API (collaudi che richiedono l’ovvio appuntamento tra collaudante e collaudato) come da disposizioni normative.
Noi cittadini e comitati non possiamo fare a meno di chiederci, retoricamente, a favore di quali interessi potrebbe avere agito “gola profonda“!
E nascono in noi due altri interrogativi:
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esiste un rapporto tra l’ispezione annunciata e l’esito dell’iter di valutazione e autorizzazione del progetto delle due nuove centrali elettriche dell’API?
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esiste un rapporto tra l’ispezione annunciata e il permanere della validità del rinnovo della concessione da poco effettuato da parte dell’Amministrazione Regionale?
Vogliamo dire, se da un controllo ispettivo della situazione dell’inquinamento del sottosuolo IPOTETICAMENTE, ripetiamo IPOTETICAMENTE, emergesse che la raffineria API non ha ottemperato a quanto prescritto nel corso della conferenza dei servizi del gennaio scorso questo potrebbe contribuire a pregiudicare la possibilità di ottenere l’autorizzazione alla costruzione delle due nuove centrali elettriche?
O, addirittura, provocare la decadenza del rinnovo della concessione?
A noi sembra che questo “sopralluogo annunciato” possa compromettere seriamente l’efficacia del sopralluogo medesimo INDISPENSABILE per determinare il grado di rispetto delle norme che, a sua volta, garantisce la tutela dei cittadini, della loro salute e del territorio in cui vivono.
Se il sopralluogo avesse dovuto essere “segreto” verrebbe a mancare il presupposto iniziale ed essenziale e, quindi, verrebbero a vacillare tutte le altre garanzie consequenziali!
Questa situazione rischia di incrinare il rapporto di fiducia dei cittadini nei confronti degli enti controllori, della loro efficienza nel controllare che potenze industriali come l’API rispettino le norme, tanto più perché sono industrie a rischio per l’incolumità e la salute dei cittadini e del territorio.
Gli Enti controllori devono, ora, assolutamente sgombrare il campo da qualsiasi dubbio che possa indurre i cittadini a guardate con diffidenza anche la più limpida azione - da compiere e compiuta - delle Amministrazioni e degli Organi tecnici su questioni che riguardano gli impianti del comprensorio API.
Dunque, qualora questo sopralluogo avesse dovuto effettivamente avere il requisito della segretezza, è auspicabile che le Amministrazioni, gli Enti e gli Organismi preposti, coinvolti in questa sconsolante vicenda, si adoperino per accertare se “gola profonda” abbia “annunciato” sopralluoghi e/o procedimenti ispettivi, riservati o segreti, anche negli anni scorsi a detrimento della sicurezza dell’intera comunità che vive nell’Area ad Alto Rischio di Crisi Ambientale.
(*) “Gola profonda” era il nomignolo con il quale i giornalisti del Washington Post, Bob Woodwart (Robert Redford) e Carl Bernstein (Dustin Hoffman), indicavano lo sconosciuto informatore nel film TUTTI GLI UOMINI DEL PRESIDENTE (1976). Il film di Alan J. Pakula racconta della celebre inchiesta dei due giornalisti che fece esplodere lo scandalo Watergate e portò alle dimissioni del presidente Nixon. Anni dopo fu resa nota la vera identità di “gola profonda”: si tratta di Mark Felt, dirigente dell’FBI che aiutò i due cronisti a risolvere l’enigma Watergate.
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